Un Mondo Ecosostenibile
Guide PraticheSchede

La rafia ed i suoi utilizzi

La rafia ed i suoi utilizzi

La rafia è una fibra tenace e grossolana, che viene impiegata nella manifattura dei cordami, nella cesteria e negli articoli da intreccio, come stuoie e borse in sostituzione della juta. La ràfia viene ricavata da una varietà di palme dell’Africa tropicale che costituiscono il genere Raphia, con grosso stipite, lunghe fronde pennate, grandi frutti di forma ellittica. Gli utilizzi di questa fibra sono molteplici ma va subito detto che esiste una rafia naturale ed una sintetica. Siccome la rafia trova notevoli applicazioni in campo agricolo, per varie operazioni è opportuno che non utilizziamo quella sintetica in quanto, ovviamente, apporteremo notevoli quantità di materiali di difficili biodegradabilità. Un filo di rafia naturale ha lunghezza massima di circa 1,5 m e larghezza irregolare. Quando questo si presenta su rocchetto o in matassa con lunghezza superiore al metro e mezzo e larghezza regolare non è veramente rafia, può essere rafia sintetica, prodotta da un materiale plastico (poliammide), o artificiale, come appunto è la viscosa (derivata dal legno, quindi di base cellulosica anche se trattata chimicamente).

La rafia è usata in agricoltura e nel giardinaggio per la legatura degli innesti, dei tutori e di tutte quelle operazioni di ancoraggio delle piante a sistemi di sostegno.
Questa fibra, oltre a presentare una buona resistenza sia alla tensione che agli agenti atmosferici, ha la caratteristica di non danneggiare le piante. Proprio per questo motivo, viene scelta per legare e mantenere in posizione gli innesti, poiché il filo arrotolato non lascerà ferite o segni sulle piante. Ma, come detto, può servire per fissare punti di ancoraggio o, in alternativa, per affrancare alcune varietà rampicanti ai loro relativi pali d’appoggio.
Se invece in questo utilizzo, che soprattutto in orticoltura, è notevole, ricorriamo a materiali sintetici, oltre a creare alcuni problemi alle piante (in quanto si tratta di materiali trattati e che possono rilasciano sostanze tossiche) non facciamo altro che aumentare l’impronta ecologica della nostra attività agricola che, tra sacchi di fertilizzanti, bidoni di plastica, latte di alluminio, ecc., si trasforma in un continuo riversamento di rifiuti e materiali non degradabili sui nostri terreni.
Un’altra peculiarità della rafia è che si presta ad un uso più dinamico attraverso la bagnatura della stessa prima del suo utilizzo che consente alla fibra di cui è composta di allungarsi leggermente per poi restringersi dopo l’asciugatura. Questa procedura va utilizzata ogni qualvolta abbiamo necessità di creare un ancoraggio più solido tra pianta, innesto o parti di sostegno che dobbiamo utilizzare nella nostra attività agricola.
Insomma anche nell’attenzione alle piccole cose si fa un buon servizio al nostro ambiente.




Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *