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Biodiversità agricola in pericolo

Biodiversità agricola in pericolo

Sappiamo che la biodiversità agricola è la varietà genetica delle piante che coltiviamo e degli animali che alleviamo per il cibo, le fibre, i colori ed altri prodotti.
La biodiversità agricola e zootecnica è il frutto della ricchezza della Natura ma anche del sapiente lavoro di 10.000 anni degli agricoltori.
Agricoltori che hanno imparato a selezionare, migliorare ed adattare specie e razze ai loro ambienti.
La biodiversità agricola, oltre ad essere una grande risorsa, è una grande ricchezza per l’umanità.
La biodiversità agricola consente di coltivare le piante ed allevare animali quasi a tutte le latitudini del nostro pianeta.
La biodiversità agricola consente anche una maggiore qualità alimentare e, quindi, un maggiore benessere per l’umanità.
Sfortunatamente, questo patrimonio si è notevolmente ridotto negli ultimi decenni.
Non solo, a causa dell’interferenza dell’agricoltura sull’ecosistema, stiamo distruggendo anche la biodiversità naturale del pianeta.
Solo in Europa sono a rischio di estinzione:
– il 42% dei mammiferi autoctoni,
– il 15% degli uccelli,
– il 45% delle farfalle,
– il 30% degli anfibi,
– il 45% dei rettili,
– il 52% dei pesci di acqua dolce.

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A causa degli indirizzi di molti Stati verso un’agricoltura intensiva molti agricoltori, invece di coltivare un’ampia varietà di piante come nel passato, si sono concentrati su un’unica coltura da reddito, chiamata monocoltura, che ha ridotto sensibilmente la Biodiversità agricola nel mondo ed introdotto la chimica di sintesi in Natura.
Con l’avvento della monocoltura, le pratiche agricole tradizionali sono state in gran parte abbandonate.
Un gran numero di varietà di piante e razze di animali, nel silenzio più assordante, stanno silenziosamente scomparendo.
Con quella che può essere definita una “estinzione”, irreversibile.
Bisogna invertire questo processo uscendo da un modello agricolo tra i più poveri da quando è comparso l’uomo.
Bisogna transitare verso l’agroecologia, cioè di quella tecnica che veda nella salubrità del cibo e nella sua biodiversità una nuova fonte di eguaglianza e di giustizia per l’umanità.
A discapito del poco tempo rimastoci per scongiurare una catastrofe ecologica ed umana senza precedenti ci rimane un solo compito.
Ritornare ad un diverso rapporto con la terra: amandola, rispettandola, salvaguardando ogni essere vivente che la abita.
Sarà quel giorno che potremmo definirci una vera civiltà.

Guido Bissanti




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