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Mappa geografica del Pakistan

Mappa geografica del Pakistan

Il Pakistan è uno Stato dell’Asia meridionale ed è il quinto Stato più popoloso nel mondo, con una popolazione superiore ai 233 milioni di persone: questo Paese ha una superficie di 803 940 km².
Nella parte meridionale ha una costa che si estende per 1 046 chilometri sul Mar Arabico e sul Golfo di Oman; confina ad est con l’India, a ovest con l’Afghanistan, mentre con l’Iran e la Cina confina rispettivamente a sud-ovest e all’estremo nord-est. A nord è separato dal Tagikistan dal corridoio del Wacan dell’Afghanistan, mentre condivide anche un confine marittimo con l’Oman.
Il territorio di questo Paese è popolato da tempi remoti da grandi civiltà, tra cui quella Mehrgarh del neolitico e la civiltà della valle dell’Indo dell’età del bronzo. In seguito vi succedettero regni governati da persone di fedi e culture diverse, tra cui indù, indo-greci, buddhisti, musulmani, turco-mongoli, afgani e sikh. Vi dominarono numerosi imperi e dinastie, tra cui l’Impero Maurya bengalese, l’impero achemenide persiano, Alessandro di Macedonia, il califfato omayyade arabo, il sultanato di Delhi, l’Impero mongolo, l’Impero Mughal, l’Impero Durrani, l’Impero Sikh e l’Impero britannico.
Dal punto di vista politico, il Pakistan è una repubblica parlamentare federale composta da quattro province e quattro territori federali. Si tratta di un paese etnicamente e linguisticamente diversificato, con una variazione simile nella sua geografia e alla sua fauna selvatica.
Il Pakistan, dal punto di vista geografico, si trova nell’Asia meridionale, tra i 24° e i 37° di latitudine nord e i 61° e i 77° di longitudine est.
Le aree settentrionali e occidentali del Pakistan sono montuose. La parte del Kashmir amministrata dal Pakistan comprende alcune delle montagne più alte del mondo, tra cui la seconda in altezza, il K2. In questa zona si concentrano le più alte percentuali di foreste, pascoli, biodiversità, piante medicinali e aree protette della nazione. Il territorio viene utilizzato come terreno arabile, da pascolo o per la silvicoltura, in base sia al clima sia all’altitudine, all’aspetto fisico-geografico, all’umidità del terreno e alle condizioni socio-economiche. Oltre il 90% della regione è composta da montagne a forte pendenza con uno strato molto sottile e fragile di suolo. Generalmente, l’instabilità di questi territori li rende poco coltivabili e piuttosto aridi.
Importante ruolo nell’economia e nell’ecologia di questo Paese svolge il bacino del fiume Indo. Il territorio, a eccezione per i fiumi Dashte e Hingol, comprende gran parte del bacino dell’Indo, cosa molto importante se si considera che l’economia del Pakistan, paese assai arido, è essenzialmente condizionata dalla disponibilità di acqua che questo fiume e i suoi tributari possono fornire.
Così come quelle del Gange, le piene dell’Indo conoscono violenze incalcolabili, anche per le loro enormi masse alluvionali; per contro l’effetto benefico di queste colossali piene è evidente: esse permettono l’irrigazione delle colture estive e, dove è possibile, lo sbarramento delle acque, anche di quelle invernali.

Clima –
Il Pakistan è caratterizzato da un clima tendenzialmente arido, con alcune caratteristiche simili a quelle mediterranee, ben distinto perciò dal clima tropicale monsonico che è prevalente in India. Infatti sul territorio del Pakistan gli influssi monsonici dell’Oceano Indiano giungono assai attenuati e si fanno sentire soprattutto sui versanti himalayani, mentre il Pakistan è aperto ai venti caldi e asciutti provenienti da sud-ovest.
Nel periodo estivo le precipitazioni divengono molto scarse in gran parte del Paese. Sono invece più rilevanti le precipitazioni invernali, determinate dal regime di basse pressioni che si forma ai margini delle alte pressioni continentali, così come nel Mediterraneo.
Le precipitazioni annue complessive che variano da zona a zona, in tutta la sezione centrale e meridionale del Paese non superano i 400 mm; si hanno punte maggiore nel territorio del Punjab e ancora di più sui primi rilievi. In media però raramente superano i 500 mm annui e in alcune zone non raggiungono neppure i 200 mm.
Le aree montuose del Pakistan sono caratterizzate, invece, da uguali escursioni stagionali, ma con valori nettamente più bassi. Diverse sono le condizioni nella fascia costiera: per l’azione mitigatrice dell’oceano, sono più elevate le temperature dei mesi freddi con medie di 22-23 °C e assai più basse quelle dei mesi estivi (28 °C).

Flora –
La flora del Pakistan è molto variabile ed influenzata sia dalla grande differenza di latitudine che di quote presenti in questo Paese. Svolgono, inoltre un ruolo importante i bacini del fiume Indo ed i venti monsonici periodici.
Le varie foreste possono essere formate da conifere alpine e sub-alpine, come abeti, pini e cedri dell’Himalaya, sulle montagne settentrionali o da alberi decidui, come lo shisham, simile al gelso, sui Monti Sulaiman a sud. Sulle colline occidentali crescono ginepri e tamerici, oltre a sparuti ciuffi d’erba ed arbusti. Lungo le coste meridionali gran parte delle paludi costiere sono formate da foreste di mangrovie.

Fauna –
Anche la fauna è varia e con differenze notevoli legate alla diversità degli habitat.
L’animale nazionale del Pakistan è il markhor e il suo uccello nazionale il chukar, detto anche chakhoor in urdu.
Nel sud, i coccodrilli nuotano nelle acque fangose delle foci dell’Indo, mentre sulle rive del fiume vivono cinghiali, cervi, istrici e piccoli roditori. Nelle boscaglie sabbiose del Pakistan centrale si trovano sciacalli, iene, gatti selvatici, pantere e leopardi e negli azzurri cieli sovrastanti volano sparvieri, falchi ed aquile. Nei deserti sud-occidentali sopravvivono i rarissimi ghepardi asiatici. Sulle montagne settentrionali è diffusa una gran varietà di specie minacciate, tra cui pecore di Marco Polo, pecore urial, markhor, stambecchi, orsi neri asiatici, orsi bruni dell’Himalaya e il rarissimo leopardo delle nevi. Un’altra specie rara è il delfino di fiume dell’Indo, completamente cieco, del quale si ritiene sopravvivano circa 1100 esemplari, protetti nella Riserva del Delfino di Fiume dell’Indo, nel Sindh. Negli ultimi anni il numero di animali selvatici uccisi per il commercio di pelli e pellicce ha portato all’istituzione di una nuova legge che vieta la loro uccisione e la creazione di numerosi santuari della fauna selvatica e di riserve di caccia. Da allora il numero dei cacciatori è notevolmente diminuito.

Guido Bissanti




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