Un Mondo Ecosostenibile
InsettiSpecie Animali

Phyllonorycter blancardella

Phyllonorycter blancardella

Il Litocollete del melo (Phyllonorycter blancardella F.) è una falena appartenente alla famiglia Gracillariidae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Animalia, Sottoregno Eumetazoa, Superphylum Protostomia, Phylum Arthropoda, Subphylum Tracheata, Superclasse Hexapoda, Classe Insecta, Sottoclasse Pterygota, Coorte Endopterygota, Superordine Oligoneoptera, Sezione Panorpoidea, Ordine Lepidoptera, Sottordine Glossata, Infraordine Heteroneura, Divisione Ditrysia, Superfamiglia Gracillarioidea, Famiglia Gracillariidae, Sottofamiglia Lithocolletinae e quindi al Genere Phyllonorycter ed alla Specie P. blancardella.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
Il Litocollete del melo è un insetto diffuso in gran parte dell’Europa, con distribuzione dall’est all’Ucraina e all’Anatolia centrale. È presente, inoltre, in tutto il Nord America tra cui la Nuova Scozia, Quebec, Ontario, Wisconsin e California.

Morfologia –
Gli adulti di questo insetto sono delle farfalle di piccole dimensioni (5-10 mm di apertura alare), con ali anteriori di colore ocra intenso con strisce oblique di colore bianco argenteo e con i bordi, specialmente quelli distali, finemente sfrangiati.
Le larve sono bianco-giallastre; queste fanno vita endofita e possono raggiungere una lunghezza di 4-6 mm.
Le uova, quasi trasparenti, vengono deposte sotto le foglie in placchette, di difficile identificazione.

Attitudine e Ciclo biologico –
Il Litocollete del Melo è uno dei minatori fogliari del Melo. Questa falena trascorre l’inverno allo stadio di crisalide, soprattutto nelle foglie infestate dalle mine.
Nel periodo tra fine marzo ed aprile compaiono gli adulti che si accoppiano e depongono le uova che danno origine alla prima generazione.
Le larve di questa generazione e le loro mine compaiono tra la fine di aprile e la prima metà di maggio; gli adulti di questa generazione sfarfallano verso la seconda decade di giugno.
Questi danno origine così alla seconda generazione larvale che darà origine ai nuovi adulti nel periodo di fine luglio; da questi nasceranno le larve della terza generazione nel periodo di agosto, che sfarfallerà alla fine dello stesso mese, e da questa si avrà così la quarta generazione a fine estate; da questa si avranno le crisalidi svernanti.
La Phyllonorycter blancardella è un insetto iper metabolita per cui presenta due tipi di larve: larve del 1° tipo con capo espanso, triangolare ed apode; larve di 2° tipo con zampe e pseudozampe e corpo eruciforme.
La Phyllonorycter blancardella è un minatore fogliare che provoca quindi danni sulle foglie dove il Litocollete scava delle gallerie caratteristiche, chiamate pticonomi.
In corrispondenza di queste gallerie allungate la foglia si increspa, assumendo un aspetto convesso, verso la pagina superiore; tale fenomeno è conseguente all’attività della larva che, dentro alla mina, tesse una trama sericea trasversale tra i due margini esterni della mina stessa. La tensione dei fili e l’accrescimento del mesofillo provocano il caratteristico inarcamento verso la pagina superiore della mina, con il distacco dell’epidermide inferiore.
L’attività trofica delle larve, dentro le lamine fogliari, non è regolare, infatti queste erodono il palizzata a zone e lasciano l’epidermide superiore; per questo motivo la zona erosa appare trasparente (biancastra) rispetto alle contigue che rimangono verdi.
A seguito della presenza delle larve la mina si presenta come un rigonfiamento ovoidale della pagina superiore, punteggiato di chiazze biancastre e, in corrispondenza della mina, l’epidermide inferiore appare sollevata (pticonomio). Le foglie attaccate si presentano leggermente deformate; in caso di forti infestazioni, ma più rare, si può avere filloptosi.

Ruolo Ecologico –
La Phyllonorycter blancardella è un minatore fogliare che attacca piante di Melo, Pero, Rosacee arbustive spontanee (Crataegus) ed alcune Drupacee.
Per la lotta contro questa falena, in caso di infestazioni gravi, per cui occorra intervenire specificamente contro il Litocollete, si devono mettere in atto le seguenti metodologie di lotta guidata. Va così effettuato un monitoraggio della presenza di questo insetto con l’ausilio di trappole sessuali. Le trappole vanno messe nei frutteti alla terza decade di marzo, con un numero di trappole di 1-2 per ettaro o per appezzamento secondo le condizioni aziendali.
A questo putno va operato un campionamento fogliare: la soglia di intervento è molto elevata, circa 50% di foglie infestate; oppure 2 mine per foglia con larve vive giustificano l’intervento sulla generazione successiva (generalmente si interviene contro la 2a e 3a generazione). La soglia di intervento è comunque molto alta; in certi casi si considera ancora sotto soglia una cattura di oltre 100 adulti per trappola per settimana.
Importante è anche osservare la presenza dei suoi nemici naturali; tra questi ricordiamo gli Imenotteri Braconidi del genere Apanteles che sono parassitoidi delle larve, all’interno delle mine.

Guido Bissanti

Fonti
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Russo G., 1976. Entomologia Agraria. Parte Speciale. Liguori Editore, Napoli.
– Tremblay E., 1997. Entomologia applicata. Liguori Editore, Napoli.



Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *