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Come coltivare l’Aspidistra

Come coltivare l’Aspidistra

L’aspidistra è una pianta ornamentale con origini nell’Asia orientale, in un’area compresa tra il Giappone, la Cina e Himalaya e con alcune specie originarie dell’Africa.
In questa scheda vedremo come coltivare l’Aspidistra considerando che è una specie molto robusta ed adattabile ad ogni tipo di clima e situazione.
L’Aspidistra è una pianta che ha un rizoma carnoso e foglie larghe e dure di colore verde scuro ed intenso, lucide e sempreverdi. In alcune specie, come nella Aspidistra lurida, le foglie sono striate di bianco.
La caratteristica dei fiori è che crescono quasi a contatto con la terra, non sono vistosi, spesso nascosti dal folto fogliame, cosa che fa pensare ad alcuni che questa pianta non fiorisca mai. I fiori sono di colore porpora-brunastro, a volte con macchioline chiare; il periodo di fioritura è quello estivo, dopodiché si formano delle bacche di colore nerastro.
Tra le specie più diffuse dell’ Aspidistra ricordiamo: l’A. elatior, l’A. typica, l’A. caespitosa, l’A. linearifolia, l’A. tonkinensis e l’A. lurida.
L’Aspidistra può raggiungere un’altezza di circa 70 cm ed è una pianta molto longeva.
La sua coltivazione può essere effettuata sia in vaso, dove va preparato un terriccio universale ben drenato, che in piena terra. In quest’ultimo caso è bene, soprattutto nelle zone a clima non troppo rigido, porre la pianta al riparo dell’ombra di alberi o arbusti; inoltre si consiglia di aggiungere al terreno, dove verrà coltivata in giardino, se non ha queste caratteristiche, della torba, sabbia e materiale inerte drenante.
In generale l’Aspidistra è comunque una pianta molto rustica e longeva, si adatta a qualunque tipo di terreno o esposizione ma, come detto, preferisce posizione ombreggiate e mai il sole diretto; infatti i raggi solari troppo intensi provocano un sensibile rallentamento della crescita e una decolorazione delle foglie.

La pianta può sopportare climi con notevoli escursioni termiche che possono andare da -5° a +40 °C; in ogni caso teme però le forti gelate.
Se coltivata in vaso, per quanto riguarda la fertilità del terriccio, l’Aspidistra ha bisogno di una concimazione mensile nella bella stagione con fertilizzante minerale diluito nell’acqua delle innaffiature.
Se invece viene coltivata in giardino si consiglia di effettuare sin dall’impianto una concimazione con letame maturo o altra sostanza organica ben umificata all’inizio della primavera, avendo cura di mescolare bene il concime nel substrato di coltivazione. L’operazione va ripetuta poi ogni anno nello stesso periodo.
Per quanto riguarda gli apporti idrici l’Aspidistra è poco esigente, essendo una pianta che resiste bene a brevi periodi di siccità, le innaffiature in estate vanno effettuate quando il terreno è asciutto, mentre vanno diradate nel periodo invernale.
Per le piante coltivate in vaso ricordarsi di effettuare i rinvasi a fine autunno solo se le radici hanno occupato tutto lo spazio disponibile.
La moltiplicazione di questa pianta avviene per divisione dei cespi, effettuando l’operazione nel periodo primaverile, invasando o interrando immediatamente le nuove piante; inoltre se si dispone dei frutti freschi si può seminare in autunno.
Infine le avversità che possono colpire questa pianta. In condizioni ambientali sfavorevoli le aspidistre possono subire attacchi di cocciniglie e afidi, soprattutto se si utilizzano fertilizzanti a base di azoto nitrico che, in generale non andrebbero mai utilizzati; nei terreni poco drenati si possono avere marciumi radicali per attacchi fungini. Inoltre negli appartamenti sono frequenti gli attacchi di acari.




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