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Aphis pomi

Aphis pomi

L’Afide verde del melo (Aphis pomi (De Geer.)) è un insetto Rincote omottero appartenente alla famiglia Aphididae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Animalia, Sottoregno Eumetazoa, Superphylum Protostomia, Phylum Arthropoda, Subphylum Hexapoda, Classe Insecta, Sottoclasse Pterygota, Coorte Exopterygota, Subcoorte Neoptera, Superordine Paraneoptera, Sezione Rhynchotoidea, Ordine Rhynchota, Sottordine Homoptera, Sezione Sternorrhyncha, Superfamiglia Aphidoidea, Famiglia Aphididae e quindi al Genere Aphis ed alla Specie A. pomi.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
L’Afide verde del melo è un piccolo insetto polifago che possiamo trovare su differenti specie, in molte parti del mondo. Oltre a trovarlo su mela (Malus domestica), Aphis pomi infetta altre piante nella famiglia delle Rosacee tra cui il pero (Pyrus communis), il biancospino (Crataegus monogyna), il nespolo (Mespilus germanica), il melo cotogno (Cydonia oblonga), il sorbo degli uccellatori (Sorbus aucuparia), rosa (Rosa spp.) e spiraea (Spiraea spp.). È una specie monoica che completa il suo ciclo vitale su una singola specie ospite.

Morfologia –
L’ Aphis pomi è un piccolo afide di colore verdastro, di piccole dimensioni (circa 2-3 mm di lunghezza) che vive in colonie sui germogli e nella pagina inferiore delle foglie.
Le femmine attere hanno un corpo verde brillante o verde-giallastro a forma di pera, con particelle cerose, e raggiungono una lunghezza massima di circa 2,2 mm. La parte terminale del corpo è nero e le antenne e le gambe sono pallide con punte marroni. Le femmine alate hanno un torace nero e un addome verde, spesso con tre paia di macchie nerastre sui tre segmenti anteriori e macchie semicircolari scure davanti e dietro.

Attitudine e Ciclo biologico –
L’Afide verde del melo sverna allo stadio di uovo (di colore nera­stro) sui giovani rametti. Le uova svernanti si schiudono in primavera e gli afidi colonizzano i giovani germogli causando l’arricciatura dei bordi delle foglie. In primavera, aprile-maggio, nascono le fondatrici partenogenetiche che iniziano una serie di generazioni primaverili-estive che possono arrivare anche a 15-20, svolgendosi interamente sul melo (specie monoica). A giugno vengono prodotte alcune femmine alate che migrano verso altri rami e alberi che alla fine dell’estate si concentrano in grandi aggregazioni.
In autunno compaiono le sessupare, le quali originano gli anfigonici che, sempre sul Melo, depongono le uova destinate a svernare.
La riproduzione è comunque principalmente per partenogenesi , in cui le femmine non accoppiate provvedono alla proliferazione delle nuove generazioni.
Alla presenza degli afidi si aggiungono le formiche che si nutrono della melata secreta dagli stessi. Le formiche stabiliscono un’azione di protezione nei riguardi dell’afide, dissuadendo ed allontanando i predatori che potrebbero nutrirsi degli afidi; tra questi ricordiamo le larve del moscerino Aphidoletes aphidimyza ed altri parassitoidi che depongono le loro uova nelle ninfe dell’afide.

Ruolo Ecologico –
L’Aphis pomi è un afide alquanto polifago che comunque si concentra in modo particolare su Melo, Pero ed altre Rosacee. Il danno è determinato dalle punture nutrizionali che provocano un parziale accartocciamento delle foglie ed una lieve interferenza nello sviluppo dei germogli che possono deformarsi. Al danno descritto va inoltre ad aggiungersi l’abbondante produzione di melata che danneggia la vegetazione sia direttamente (provoca asfissia, effetto lente con ustioni) che indirettamente, per l’instaurarsi di funghi saprofiti (fumaggini) i quali inducono anche l’efficienza fotosintetica delle foglie.
In generale gli alti livelli di infestazione, da parte dell’Afide verde del melo, possono causare germogli rachitici, frutti deturpati e cadute premature delle foglie, soprattutto a carico degli alberi più giovani.
Anche se l’Aphis pomi è molto meno pericoloso dell’Afide grigio, bisogna intervenire se, dopo campionamento, si ha una infestazione sul 10-15% dei germogli controllati, o in presenza di danni da melata.
Generalmente la sua presenza nei meleti o pereti è causata a cattive organizzazioni colturali, poco equilibrate da tecniche agroecologiche, in quanto correggendo a monte questi aspetti i nemici naturali e le migliorate condizioni fanno diminuire notevolmente la presenza di questo afide.
Tra i nemici naturali ricordiamo:
– Coleotteri Coccinellidi (predatori): Adalia bipunctata, Coccinella septempunctata e C. decempunctata, Scymnus spp., Harmonia conglobata ed altri;
– Neurotteri Crisopidi: Chrysopa carnea;
– Ditteri Cecidomidi: Aphidoletes aphidimyza;
– Ditteri Sirfidi, ottimi predatori, allo stadio larvale, di Afidi;
– Imenotteri parassitoidi del genere Ephedrus e Aphidius;
– Acari predatori del genere Allothrombium.
Diciamo subito che, generalmente se sono stati effettuati trattamenti primaverili per l’Afide grigio (nel periodo della prefioritura ed alla fine della fioritura) questi controllano anche l’Afide verde del melo. Interventi specifici, con aficidi, su Aphis pomi, si possono rendere necessari su piante in allevamento o in estate, in caso di forti attacchi che potrebbero produrre molta melata, danneggiando i frutti.

Guido Bissanti

Fonti
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Russo G., 1976. Entomologia Agraria. Parte Speciale. Liguori Editore, Napoli.
– Tremblay E., 1997. Entomologia applicata. Liguori Editore, Napoli.



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