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Come coltivare la Magnolia

Come coltivare la Magnolia

La Magnolia (Magnolia L.) è un genere di piante della famiglia delle Magnoliaceae che comprende oltre 80 specie, oltre gli ibridi che continuamente vengono creati, tra cui alcune arboree ed altre arbustive, a lento accrescimento. Alcune specie come la Magnolia campbellii e la Magnolia officinalis possono superare i 20 m di altezza, sono caratterizzate da interessanti fioriture e sono originarie del Nord, del Centro America, dell’Asia e dell’Himalaya.
In questa scheda vedremo come coltivare la Magnolia valutando le differenze tra le diverse specie e le loro esigenze.
La prima distinzione che è utile fare è che esistono, all’interno delle magnolie dei macrogruppi o macroaree. Esiste, infatti, una macro area di alberi ad altofusto, caratterizzati da fogliame sempreverde, con foglie spesse e turgide e infiorescenze estive, la cui genesi pare risalire alla zona americana. Questi alti alberi hanno dato modo ai botanici di teorizzare tecniche di potatura specifiche per la magnolia. Una ulteriore macro area è quella legata al ceppo di provenienza asiatica: le piante di magnolia asiatica sono generalmente degli arbusti dal fogliame di grandi dimensioni, caratterizzato da foglie a forma caduca ed ad infiorescenza invernale o in alcuni casi primaverile.
Comunque sia si tratta di piante molto belle per i colori tenui e belli a vedersi delle loro fioriture. La tecnica di potatura per questa pianta è fondamentale in quanto attraverso una corretta potatura, è possibile stimolare la nascita dei petali direttamente dai rami, caratteristica praticamente unica nel genere vegetale.
Le differenze tra le piante delle magnolie danno adito a poterle coltivare in svariate condizioni: da quelle coltivate in vaso a quelle, che per dimensioni, hanno bisogno di spazi molto grandi spazi verdi, nei giardini o nei parchi.
Nel caso in cui si decida di coltivare una magnolia in vaso è opportuno acquistare esemplari giovani e robusti, appartenenti a specie o ibridi di minori dimensioni, ed è bene posizionare ciascun esemplare di magnolia in zone riparate dall’esposizione continua dei raggi solari e dal frustare dei venti freddi. Ovviamente se si vuole uno sviluppo interessante anche in appartamento si dovrà protendere verso un vaso di dimensioni grandi.
In pieno campo invece bisogna scegliere are di dimensioni adeguate allo sviluppo da grande della pianta, lontano da marciapiedi, fabbricati o altri manufatti ed in suoli molto permeabili e su suoli non calcarei.

Le esigenze idriche di queste piante (ad esclusione di quelle coltivate in vaso che vanno irrigate periodicamente per non fare seccare il substrato) sono relative soprattutto ai primi anni di vita delle giovani piantine quando l’apparato radicale è appena sviluppato. Una volta che le piante si saranno affrancate (cosa che accade già a partire dal 7-8 anno gli apporti idrici artificiali saranno sempre meno necessari fino ad accontentarsi delle acque piovane.
Per quanto riguarda inoltre la tecnica di potatura, le piante di magnolia da potare sono generalmente quelle appartenenti alle specie dal fogliame sempreverde di età più giovane, come ad esempio la magnolia grandiflora. Le varietà arbustive, invece, non necessitano di potatura, in quanto tendono a perdere naturalmente il fogliame in eccesso e quindi ad assumere in maniera autonoma forma gradevole ed armoniosa.
Importante è invece la potatura delle specie sempreverdi. Questa tecnica è fondamentale per dare la forma alla pianta e per consentire una ottimale crescita e una piacevole fioritura.
La potatura della magnolia più utilizzata è quella che si adotta partendo dalle diramazioni più esterne della chioma; questa tecnica serve per far in modo dare all’albero la classica forma piramidale che è tra le più apprezzate da un punto di vista visivo.
Per ottenere questo risultato, si effettuano delle potature sulle diramazioni periferiche della pianta, con tagli delicati e netti, al fine di non lasciare segnature evidenti sul fusto della magnolia. Il periodo di questi interventi è quello dei primi giorni di giugno mentre è assolutamente da vietare nei mesi invernali.
Se si vuole propagare la magnolia oppure ottenere nuove piante bisogna partire dalle talee, dalle margotte o anche da innesto.
Questa riproduzione agamica consente infatti di avere piante figlie con le stesse caratteristiche genetiche e quindi morfologiche delle piante madri.
L’innesto in particolare è il metodo più adoperato sulle piante di magnolia più difficili da moltiplicare e per dare la facoltà di selezionare un elemento radicale più predisposto nei confronti del pH.
Per quanto riguarda le avversità quasi tutte le specie delle Magnolie temono le gelate invernali, che in taluni casi riescono a creare danni ai germogli e alle delicate infiorescenze; sulle porzioni di tessuto danneggiato ed esposto, inoltre, può manifestarsi della muffa grigia che spesso porta alla proliferazione di altri parassiti. Per questo motivo queste piante andrebbero coltivate in climi più miti e non esposte a venti gelidi ed umidi per evitare alcune malattie di ordine fungino che possono compromettere l’anche l’apparato radicale.




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