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Fenilalanina

Fenilalanina

La fenilalanina è un amminoacido la cui formula bruta o molecolare è: C9H11NO2 ed il cui nome nella nomenclatura IUPAC è: acido 2(S)-ammino-3-fenilpropanoico.
La fenilalanina è un amminoacido che partecipa alla costituzione delle più comuni proteine alimentari. La sua molecola è chirale e apolare e il cui enantiomero L è uno dei 20 amminoacidi ordinari.
La fenilalanina è un amminoacido indispensabile per l’organismo umano: è infatti alla base della produzione di adrenalina, melanina e ormoni tiroidei. Tra gli alimenti che ne contengono in misura maggiore vi sono soia, fagioli, mandorle e noci, carne di bue, di vitello e di maiale, pesce, uova, formaggio, pane e riso integrali, latte.
La fenilalanina è un amminoacido essenziale per l’organismo umano e non può essere sintetizzato dall’organismo, bensì deve essere assimilato attraverso la dieta.
La fenilalanina può essere convertita nella tirosina (per mezzo delle fenilalanina idrossilasi) che a sua volta può venire trasformata nell’L-DOPA, nell’epinefrina e nella norepinefrina.

In presenza di grandi dosi di fenilalanina nel sangue si ha una diminuzione dei livelli di serotonina, fattore che conduce inevitabilmente alla voglia di cibo. È, inoltre, un inibitore della sintesi di melanina responsabile della ipopigmentazione di capelli, cute e iride (capelli biondi e occhi azzurri).
La fenilalanina è il principale costituente dell’aspartame, un dolcificante usato anche nell’industria alimentare, in particolar modo nelle bevande gassate.
La biosintesi della fenilalanina può avvebnire per mezzo del batterio Escherichia coli, che naturalmente produce amminoacidi aromatici come la fenilalanina; la capacità di produrre la fenilalanina, per scopi medico-alimentari, è stata aumentata con l’applicazione di interventi di bioingegneria su Escherichia coli, alterandone i promotori regolatori oppure amplificando il numero di geni che controllano gli enzimi responsabili della sintesi di amminoacidi.
Gli integratori a base di fenilalanina vengono proposti per trattare depressione, disturbo da deficit di attenzione/iperattività (ADHD), malattia di Parkinson, dolore cronico, artrosi, artrite reumatoide, sintomi dell’astinenza dall’alcol e vitiligine. Il loro meccanismo d’azione non è però ancora stato chiarito; anche per questo motivo L’Efsa (Autorità europea per la sicurezza alimentare) non ha autorizzato l’utilizzo dei claim secondo cui l’assunzione di fenilalanina potrebbe contribuire al mantenimento della salute del cervello, stimolare la lucidità mentale e aiutare la memoria a causa dell’assenza di prove scientifiche convincenti della loro validità.

Avvertenza: le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico.



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