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Pinus strobus

Pinus strobus

Il pino strobo, conosciuto anche come pino bianco americano o pino di Weymouth (Pinus strobus L.) è una specie arborea della famiglia delle Pinaceae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Plantae, Divisione Pinophyta, Classe Pinopsida, Ordine Pinales, Famiglia Pinaceae e quindi al Genere Pinus, al Sottogenere Strobus ed alla Specie P. strobus.

Etimologia –
Il termine Pinus proviene dal nome latino del pino, connesso con il sanscrito pítu resinoso, citato da Plinio, Virgilio e altri. L’epiteto specifico strobus è la contrazione di strobilus pigna: in riferimento agli strobili fortemente allungati di questo pino.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
Il pino strobo è una grande conifera nativa del Nord-America orientale che è stata introdotta in Europa a partire dal Settecento ed ha avuto una grande diffusione nella prima metà del XX secolo, in particolare in Italia, allo scopo di fornire materia prima all’industria della carta.
L’area di origine di gran parte del Nord America nord-orientale era caratterizzata da foreste di pino strobo che in seguito a disboscamenti intensivi nel ‘700 e ‘800; oggi solo una minima parte degli alberi originali è rimasta. Attualmente il pino strobo è presente a nord dalla penisola di Terranova fino al Minnesota, spingendosi a sud lungo la catena degli Appalachi fino alla parte settentrionale della Georgia. Dopo l’introduzione in Europa ormai cresce spontaneamente in alcune zone dell’Europa, come la Polonia, la Repubblica Ceca ed anche nell’Italia Settentrionale.

Descrizione –
Il Pinus strobus è un albero che può raggiungere i 40 metri di altezza ed ha portamento diritto e colonnare, con chioma piuttosto leggera, di colore verde leggermente glauco. La scorza è di colore grigio scuro, prima liscia poi fessurata in placche abbastanza regolari. Le foglie sono degli aghi riuniti in gruppi di cinque, flessibili e lunghi 8-12 cm. I coni maschili sono di colore giallo, oblunghi, in manicotti alla base dei rametti d’annata; i coni femminili sono cilindrici, stretti e allungati, dotati di peduncolo e molto resinosi; questi a maturità raggiungono i 20 cm e possono rimanere chiusi a lungo sulla pianta prima di liberare i semi; le squame sono coriacee ma flessibili.

Coltivazione –
Il pino strobo preferisce terreni ben drenati e climi freschi e umidi, a pH neutro o acido, in pieno sole; cresce a volte anche in aree acquitrinose e in altopiani rocciosi e non sopporta l’inquinamento atmosferico.
La propagazione avviene per seme o in ottobre oppure nel tardo inverno, previa stratificazione fredda a 1-5°C per circa 60 giorni. Il letto di semina può essere ombreggiato all’inizio, ma in seguito va garantito il pieno sole. È opportuno riparare le giovani piantine durante tutto il primo, e in certi casi anche il secondo inverno e metterla a dimora nella primavere seguente. Anche se il Pino strobo sopporta bene i trapianti non è consigliabile spostare piante di una certa altezza per non intaccare la resistenza ai venti dell’albero. In alternativa si può procedere per propagazione vegetativa prendendo talee dai rametti nel tardo inverno di esemplari di 2-6 anni di vita e facendoli radicare, oppure innestando marze prese da esemplari adulti su giovani esemplari.
Per aiutare nella crescita delle giovani piantine si consiglia la pacciamatura per evitare la concorrenza delle infestanti e un impianto che gli garantisca la luce di cui ha bisogno. Per le sue caratteristiche il Pino strobo può essere utilizzato come esemplare isolato o a gruppi non troppo densi, in bordure come protagonista o sul fondo a seconda della sua altezza, in collezioni di conifere, oppure in capaci contenitori nel caso di varietà nane. Non va mai associato a piante del genere Ribes perché è molto sensibile agli attacchi di una ruggine veicolata proprio da queste piante.

Usi e Tradizioni –
Pinus strobus è una specie di interesse forestale che si adatta bene ai terreni poveri. Il legno è leggero e indeformabile e viene usato per infissi, pavimenti, fiammiferi e nell’industria della carta, inoltre essendo indeformabile veniva usato, soprattutto in passato, per fabbricare alberature navali, oggi invece viene utilizzato soprattutto per pavimenti e infissi, oltre che nell’industria della carta.
Per scopi navali furono vendute grandi quantità di legname alla Royal Navy. Nell’epoca coloniale degli Stati Uniti era molto usato per l’edilizia, l’arredamento e la pavimentazione di case. In seguito fu gradualmente sostituito da specie più pregiate. Tuttavia il pino strobo è ancora molto coltivato in silvicoltura in diverse aree degli Stati Uniti.
Interessante è il contenuto in vitamina C degli aghi di questa specie che è cinque volte superiore, in peso, ai limoni; per questo motivo vengono quindi usati per preparare tisane.
Per quanto riguarda invece la resina questa è usata per l’impermeabilizzazione di natanti ed è impiegata anche dall’industria chimica per la produzione di trementina.
Il pino strobo ha molte varietà che si differenziano anche per piccole caratteristiche; tra queste ricordiamo:
– “Compacta” e “Nana”, nomi generici che riuniscono le varietà a portamento nano e compatto;
– “Blue shag”, varietà compatta e arrotondata con aghi verdi dalla sfumatura blu;
– “Contorta” varietà con il tronco e i rami contorti, ma con habitus comunque piramidale;
– “Fastigiata” varietà colonnare, tre volte più alta che larga di solito, con aghi bluastri e teneri;
– “Glauca”, nome che accomuna molte varietà singole tutte con aghi dalla sfumatura bluastra;
– “Hillside winter gold” varietà con aghi che da verde chiaro diventano giallo dorati in autunno e inverno, ideale per creare un contrasto di colore con varietà di conifere a fogliame blu;
– “Aurea”, a fogliame dorato durante tutto l’arco dell’anno, più ricco in autunno;
– “Pendula”, varietà molto polimorfa ma comunque caratterizzata da rami piangenti e contorti, che può essere opportunamente guidata per ottenere un certo tipo di effetto finale;
– “Sea urchin”, come dice il nome, forma nana e globosa che ricorda un riccio di mare, dall’accrescimento lento e aghi a sfumatura blu;
– “Uconn”, di dimensioni intermedie, raggiunge circa 6 metri di altezza e ha una forma piramidale, quindi è ideale in piccoli spazi.

Modalità di Preparazione –
Per l’alto contenuto in vitamina C degli aghi si possono preparare tisane e decotti; questi ultimi diversamente dall’infuso (o té di aghi di pino) permette di estrarre una maggiore quantità di oli essenziali che sono i mediatori dei principi medicamentosi che si estrinsecano nelle proprietà espettoranti, decongestionanti e antisettiche di questo prodotto naturale reperibile nei boschi.

Guido Bissanti

Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.




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