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Boletus fechtneri

Boletus fechtneri

Il Boleto dal piede dorato (Butyriboletus fechtneri (Velen.) D. Arora & J.L. Frank) è un fungo simbionte della famiglia delle Boletaceae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Fungi, Divisione Basidiomycota, Classe Basidiomycetes, Ordine Boletales, Famiglia Boletaceae e quindi al Genere Boletus ed alla Specie B. fechtneri.
Sono sinonimi i termini: Boletus fechtneri Velen. e Boletus appendiculatus var. pallescens Konrad.

Etimologia –
Il termine Boletus è di etimologia controversa: secondo alcuni deriverebbe dal greco βωλήτης bolétes, con cui i Greci chiamavano una sorta di fungo (da βωλος bólos col significato di gleba, zolla, cespuglio, perché crescenti fra le zolle o luoghi cespugliosi); altri invece ritengono che il significato di βωλος sia da estendere a palla, poiché il cappello della maggior parte dei funghi è globoso; per altri autori ancora deriva da Bolites nome con il quale i romani indicavano i migliori funghi eduli, anche se in origine riferito ai soli ovuli (Amanita cesarea), ma ben presto utilizzato per chiamare così anche i porcini. L’epiteto specifico fechtneri è in onore del micologo ceco František Fechtner (1883-1967).

Distribuzione Geografica ed Habitat –
Il Butyriboletus fechtneri è un fungo simbionte che cresce solitario o anche in gruppi numerosi, nel periodo tra l’estate e l’inizio dell’autunno nei boschi di latifoglia (in particolare Castagno, Quercia, Faggio) e più raramente presso conifere (peccio), prediligendo i terreni calcarei.

Riconoscimento –
Il Butyriboletus fechtneri si riconosce per il cappello del diametro di 10–15 cm, carnoso, dapprima emisferico e poi appianato, con cuticola prima bianca, poi beige, lucente, sericea, eccedente lievemente i tubuli; il margine è ondulato ed i pori minuti, arrotondati o angolosi, di colore giallo, tendono al giallo-verde-oliva a maturità. I tubuli sono 20–25 mm, annessi, di colore giallo, al tocco virano al verde-azzurro. Il gambo misura 5-10 x 3–6 cm, cilindrico, ventricoso o clavato, color giallo scuro, con sfumature rosa verso la base, ornato da un reticolo fine e poco evidente. La carne è soda, poi molle, gialla che al taglio vira al bluastro, con sfumature rosa alla base del gambo e con odore gradevole di nocciola e sapore grato. All’analisi microscopica si notano delle spore di 11,8-13,3 × 4,7-5,6 µm, ellissoidali, bruno-oliva in massa e basidi tetrasporici.

Coltivazione –
Il Boleto dal piede dorato non è un fungo coltivato.

Usi e Tradizioni –
Il Boletus fechtneri è stato descritto per la prima volta dal micologo ceco Josef Velenovsky. Nel 2014 gli americani David Arora e Jonathan L. Frank, dopo le analisi molecolari del fungo, lo hanno spostato in un nuovo genere di Boletales chiamato Butyriboletus. In precedenza il fungo apparteneva al genere Appendiculati. Si tratta di un fungo di buona commestibilità, dopo cottura, al pari delle altre specie appartenenti a questo Genere. Se consumato crudo o poco cotto è tossico e provoca vomito, sudorazione e disidratazione.
Questo fungo può essere confuso con altri boleti come, come il Boletus appendicolatus che però ha il cappello più scuro ed è privo delle sfumature rosa sul gambo, o col Boletus subappendiculatus che è un altro stretto parente. In entrambi i casi comunque non c’è problema perché entrambi i funghi sono commestibili.
È fondamentale invece non confonderlo col Boletus satanas che è tossico. Quest’ultimo tuttavia ha gambo e tubuli rossi. Del satanas esiste anche una varietà con i tubuli gialli che però hanno sempre qualche richiamo al rossastro ed anche il gambo è sempre rosso.
Un altro fungo col quale può essere confuso dai meno esperti è il Boletus lupinus che è tossico. Anche in questo caso però si tratta di un fungo con i tubuli rossastri ed anche il capello ha sfumature rosse. Possibile confusione si può fare anche col Boletus calo pus che è immangiabile. Il Boletus fechtneri è spesso preda di grosse larve che ne pregiudicano il consumo. In Toscana il fungo è conosciuto con il nome verro e toro.

Modalità di Preparazione –
Il Boletus fechtneri può essere consumato solo dopo lunga cottura e preparato pi nei modi più svariati.

Guido Bissanti

Fonti
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Cetto B., 2008. I funghi dal vero, Saturnia, Trento.
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.




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