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Passiflora edulis

Passiflora edulis

La Maracujá o frutto della passione (Passiflora edulis Sims, 1818), è una specie edule con portamento rampicante, originaria del Sudamerica, della famiglia delle Passifloraceae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Plantae, Divisione Magnoliophyta, Classe Magnoliopsida, Ordine Euphorbiales, Famiglia Passifloraceae e quindi al Genere Passiflora ed alla Specie P. edulis.

Etimologia –
Il termine Passiflora proviene da pássio, passione e da flos, floris, fiore: quindi fiore della Passione, per il suo aspetto che richiama i simboli della Passione di Cristo. L’epiteto specifico edulis deriva da édo, mangiare: per la commestibilità dei suoi frutti.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
La Passiflora edulis è originaria del sud America e del Messico e poi diffusasi in Europa ed in altre parti del mondo soprattutto con i missionari dopo il 1700. Oggi è diffusa e coltivata soprattutto in diverse regioni tropicali e subtropicali di tutto il mondo.

Descrizione –
La Passiflora edulis è una pianta rampicante perenne di circa 150-160 cm di altezza; i viticci, con tonalità rossa o viola da giovani, sono portati negli assi delle foglie. Di solito la vite produce un singolo fiore largo 5-7,5 cm su ciascun nodo; questo è formato da 5 sepali oblunghi e verdi e 5 petali bianchi. Sia i sepali che i petali hanno una lunghezza di 4-6 mm e formano una frangia. La base del fiore è di colore porpora intenso con 5 stami, un’ovario e uno stilo ramificato. Gli stili sono piegati all’indietro e le antere, su questi, sono molto evidenti.
Il frutto (bacca) è carnoso, di forma sferico-ovoidale con colore esterno della bacca che varia dal viola scuro con chiazze bianche fino al giallo chiaro. Il frutto ha un diametro di 4-7,5 cm; i frutti di colore viola sono più piccoli, con peso di circa 35 grammi, quelli gialli , più grandi, pesano intorno agli 80 grammi. All’interno della bacca, troviamo circa 250 semi neri, ciascuno lungo 2,4 mm. Ogni seme è circondato da un sacco membranoso pieno di succo polposo con sapore leggermente acido e muschiato. Il sapore del frutto della passione può essere paragonato a quello del frutto di guava. Di questa specie esistono due varietà principali: P. edulis f. edulis e P.ulisulis f. flavi carpa.

Coltivazione –
Per la coltivazione di questa pianta si tenga conto che la specie Passiflora edulis, a differenza di altre passiflore, è autofertile per cui riesce a produrre anche se coltivata da sola. Può essere coltivata laddove la temperatura non scende sotto 0° C o protetta da tali temperature in modo adeguato. La raccolta di questo frutto si effettua due volte all’anno: a settembre e a febbraio-marzo (in Sicilia). Per la tecnica di coltivazione puoi consultare la scheda specifica.

Usi e Tradizioni –
Il nome del frutto della passione, scoperto per la prima volta dai Gesuiti nel 1610, fu dato dai missionari in Brasile, intorno al 1700, come esempio didattico, mentre cercavano di convertire gli indigeni al cristianesimo; il suo nome originario era flor das cinco chagas, cioè “fiore delle cinque ferite” per illustrare la crocifissione di Cristo; la similitudine è legata alla particolare forma dei suoi fiori, che ricordano nei pistilli i chiodi della passione di Gesù, e nella raggiera la corona di spine. Anche i viticci sembrano rievocare la frusta della flagellazione.
Il nome maracuyá o maracujá deriva invece da una parola guaranì che significa “vivaio per le mosche”. Nella Repubblica Dominicana , il frutto prende il nome di chinola, che deriva probabilmente dalla parola Cina, per similitudine all’arancia, che avuto origine in quel Paese.
Il frutto, più che per la polpa morbidissima e ricca di piccoli semi, è apprezzato per il profumo intenso e caratteristico, per cui viene utilizzato nella produzione di succhi, gelati, liquori, bevande alcoliche, cocktail e altri preparati per uso alimentare. Questo è uno dei motivi principali per cui la passiflora edulis è coltivata in diverse regioni tropicali e subtropicali di tutto il mondo; mentre viene coltivata nei giardini privati più che altro per scopo ornamentale.
Questo frutto viene consumato e commercializzato in vari modi; da fresco a tutti i suoi derivati in diversi stati ed in ognuno di questi secondo le particolari usanze ed abitudini alimentari. Così dall’Australia, alla Nuova Zelanda, Brasile, Colombia, Repubblica Dominicana, Africa orientale, Hawaii, India, Indonesia, Messico, Paraguay, Perù, Portogallo, Porto Rico, Sudafrica e Sri Lanka, per citarne alcuni l’uso, il nome, le bevande e gli utilizzi assumono caratteristiche proprie ed inconfondibili.
Il frutto della passione crudo contiene il 73% di acqua, il 22% di carboidrati, il 2% di proteine e lo 0,7% di grassi. Riferiti a 100 grammi, il frutto fresco contiene il 36% del valore giornaliero di vitamina C, il 42% di fibre alimentari, le vitamine B riboflavina (11%) e niacina (10%), il 12% di ferro e il 10% fosforo. Inoltre diverse varietà di frutto della passione sono ricche di contenuto di polifenoli, mentre le varietà gialle del frutto contengono prunasina e altri glicosidi ciano genici, sia nella buccia che nel succo.

Modalità di Preparazione –
La Passiflora edulis, come visto, trova utilizzi e preparazioni molto variegate legate soprattutto alle tradizioni alimentari dei singoli Paesi. In cucina con questo frutto si possono preparare marmellate, salse e dessert, per citare alcuni dei suoi molteplici utilizzi; questi piatti o preparati sono molto ricercati perché sono ricchi di Vitamina C, ferro, carotenoidi, sali minerali e potassio.

Guido Bissanti

Fonti
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.




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