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Citrus limon

Citrus limon

Il limone (Citrus limon (L.) Osbeck) è un albero di medie dimensioni (3-6 m) da frutto appartenente alla famiglia delle Rutaceae. Il termine limone si può utilizzare sia per la pianta che per il frutto.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico il limone appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Plantae, Sottoregno Tracheobionta, Superdivisione Spermatophyta, Divisione Magnoliophyta, Classe Magnoliopsida, Sottoclasse Rosidae, Ordine Sapindales, Famiglia Rutaceae, Sottofamiglia Aurantioideae, Tribù Citreae e quindi al Genere Citrus ed alla Specie C. limon. Secondo alcuni studi genetici, il limone è un antico ibrido, probabilmente tra il pomelo e il cedro, ma da secoli è una specie autonoma, la quale si riproduce per innesto e talea.

Etimologia –
Secondo alcune ricerche l’origine della parola “limone” dovrebbe essere di provenienza mediorientale. Una delle sue prime occorrenze appare in un documento doganale inglese che risale al 1420-1421. Il sostantivo “limone” prende origine dal francese antico “limon”, che ha dato luogo anche al nome arabo “laymun” e a quello persiano “limun” che intende genericamente tutti gli agrumi (termine affine al sanscrito “nimbu”).

Distribuzione Geografica ed Habitat –
Sebbene le origini del limone siano incerte, si pensa che i primi luoghi in cui sia cresciuto siano la Cina, dove veniva coltivato già prima della dinastia Song (960-1279 d.C.), la regione indiana dell’Assam e il nord della Birmania. Nel nostro Pese il limone si coltiva soprattutto nel meridione, in particolare in Sicilia, Calabria e Campania. Il limone viene comunque coltivato in tutto il mondo nella fascia subtropicale, dove il clima è sufficientemente caldo ed umido. Il suo habitat naturale sono i suoli freschi di medio impasto con buona disponibilità idrica ed in ambienti non eccessivamente ventilati. L’areale dove cresce si sviluppa nell’intervallo altimetrico tra 0 e 800 metri s.l.m..
Noto era l’areale della Conca d’oro di Palermo per l’antica coltivazione dei limoni (e di altri agrumi) nell’area intorno al capoluogo siciliano. Adesso l’espansione urbanistica e l’abbandono commerciale di questa coltivazione ha ridotto la presenza di questo agrume ad un numero sempre più decrescente di queste piante.

Descrizione –
Il limone è un albero che mediamente ha una dimensione tra i 3 e i 6 metri di altezza. I germogli e i petali sono bianchi e violetti. Il frutto è giallo all’esterno e quasi incolore all’interno, di forma sferica fino ad ovale, spesso con una protuberanza all’apice e appuntito all’altra estremità. La buccia può essere da molto ruvida a liscia, più o meno foderata all’interno con una massa bianca spugnosa detta albedo. Solitamente i limoni si coltivano per la produzione di frutti ma la pianta può essere coltivata in vaso a scopo ornamentale. In clima favorevole, il limone può fiorire e fruttificare fino a cinque volte l’anno. La fioritura dura almeno due mesi e il frutto maturo può attendere altri due mesi sull’albero prima di venir colto, il che favorisce una raccolta sistematica. La fioritura primaverile produce i frutti migliori, la cui raccolta dura poi tutto l’inverno, da novembre ad aprile o maggio. La seconda fioritura, a volte forzata nelle piantagioni commerciali, avviene in agosto e settembre, i frutti si possono raccogliere da maggio in poi, subito dopo quelli invernali. Altre fioriture si verificano in condizioni favorevoli di clima e di disponibilità idrica. In condizioni favorevoli, un albero adulto può dare da 600 a 800 frutti all’anno.
I limoni sono coltivati in tutto il mondo in innumerevoli varietà che probabilmente neanche i botanici riescono a registrare correntemente. Le differenze tra di esse sono infatti riscontrabili prevalentemente nell’aspetto esteriore, mentre rimangono praticamente invariate sia le loro qualità alimentari che la relativa importanza economica. Sono così quasi ignote le varietà del limone rosso e del limone dolce che danno frutti sempre agri, ma nel contempo abbastanza dolci da poter essere mangiati come frutta fresca. Quando questi limoni giungono a maturazione si deteriorano nel giro di due o tre giorni, per cui logicamente vengono consumati dalla popolazione locale e rimangono sconosciuti su un mercato più vasto.
Spesso si fa distinzione tra limoni gialli e verdi, ma si tratta di una distinzione meramente commerciale, in quanto i due tipi crescono sullo stesso albero. Il limone verde (verdello) è il prodotto della fioritura estiva, la quale viene spesso indotta artificialmente con l’assoluta privazione di irrigazione della pianta nei mesi di giugno e luglio. In questo modo si ottengono frutti dalla sottile buccia verde e dalla polpa molto succosa. Possono rimanere immagazzinati per lungo tempo e sopportano bene trasporti e sbalzi di temperatura, per cui vengono esportati in tutto il mondo, mentre i limoni invernali, coprono il fabbisogno dei mercati interni. Questo tipo di forzatura dell’albero ne abbrevia la vita, ma si tratta di una pratica molto vantaggiosa economicamente, per cui generalmente adottata in tutte le piantagioni.

Coltivazione –
Il limone viene coltivato in tutto il mondo nella fascia subtropicale, dove il clima è sufficientemente caldo ed umido ed è un importante prodotto di esportazione per molti paesi al di fuori dell’Unione Europea nel periodo “fuori stagione”. Il produttore maggiore è l’India (16% della produzione mondiale di limone e lime), subito seguita da Messico (~14,5%), Argentina (~10%), Brasile (~8%) e Spagna (~7%). Altri paesi sono Cile, Uruguay, Cipro e Stati Uniti dove i limoni sono coltivati prevalentemente in Florida e California. Dalla metà degli anni ottanta tuttavia l’importanza economica della coltivazione del limone è in fase di forte decremento, anche se negli ultimi tempi, visto il prezzo di mercato, l’interesse sta di nuovo crescendo. In Italia il limone si coltiva a scopo produttivo principalmente nel Meridione, in particolare in Sicilia, Calabria e Campania
I frutti, prodotti in seguito alle fioriture, possono rimanere sull’albero anche un paio di mesi dopo la completa maturazione, senza perdere alcuna delle loro qualità; per questo motivo è possibile che su una stessa pianta coesistano frutti maturi, frutti verdi, frutticini e fiori. Per il consumo familiare infatti si colgono i frutti quando servono, senza staccarli dalla pianta anzitempo.
In realtà uno dei pregi del citrus limon è anche il fatto che questi frutti possono tranquillamente maturare anche dopo essere stati staccati dall’albero, quindi commercialmente vengono prelevati dalla pianta quando raggiungono le dimensioni adatte alla vendita.
In Italia la coltivazione dei limoni avviene da secoli, perchè il clima mediterraneo è particolarmente adatto alla produzione di agrumi; le zone in cui viene più facilmente coltivato si trovano nel meridione, dove più difficilmente gelate precoci o tardive o venti freddi possono compromettere il raccolto. In realtà queste piante possono sopravvivere senza problemi nella gran parte della penisola, salvo nel zone più a nord, dove il clima invernale è eccessivamente rigido. Infatti i limoni possono sopportare anche gelate, ma solo se di leggera entità e breve durata: il gelo molto inteso può portare alla completa perdita del fogliame, e talvolta anche al disseccamento dei rami più esterni. Le piante severamente colpite dal gelo difficilmente soccombono, però tendono ad impiegare anche un paio di anni a riprendersi ed a ricominciare a fiorire e produrre frutti.
Per questo motivo la coltivazione del citrus limon va operata in luogo ben soleggiato, al riparo dal vento. Il citrus limon è sicuramente l’agrume più coltivato al mondo.
Il limone, pur sopportando la siccità, non la amano particolarmente; bisogna pertanto evitare di lasciare il terreno attorno alle radici completamente asciutto per periodi di tempo prolungati, annaffiando con regolarità durante l’estate, e sporadicamente in autunno ed inverno se necessario.
I suoli dove la coltivazione del limone avviene con migliori risultati sono quelli ben drenati, profondi, di medio impasto. Tipiche sono le coltivazioni in Sicilia sui suoli rossi (o comunque leggeri) delle aree del palermitano, trapanese e del siracusano.
Per la concimazione si ricorda di non eccedere mai in quella azotata, che se pur aumenta la capacità vegetativa e successivamente produttiva della pianta provoca (per l’intenerimento dei tessuti) notevoli attacchi di fitofagi quali cocciniglie, aleirodidi ed altri insetti o acari.
Ottima cosa è quella del sovescio di leguminose e/o comunque dell’apporto di fertilizzanti organici (soprattutto lo stallatico bovino) che conferiscono al substrato dove vive il limone le migliori caratteristiche pedologiche ed agronomiche.
Per le lavorazioni del terreno si sconsiglia altamente l’utilizzo di mezzi di lavorazione profondi che, danneggiando la parte superficiale delle radici, può provocare i famosi fenomeni del malsecco (dovuto al fungo Deuterophoma tracheiphila).
Sulla potatura di questa pianta esistono pareri discordanti, comunque sia va potata in funzione del suo sviluppo vegetativo, per evitare l’eccessiva vegetazione (che causa eccessivo ombreggiamento interno e attacchi parassitari) e per eliminare le parti della pianta vegetative che tendono a farla sviluppare verso l’alto.

Usi e Tradizioni –
L’utilizzo dei limoni in Europa risale ai tempi dei romani, quando le carovane di mercanti asiatici avevano forti contatti con i mercanti europei; questi frutti vengono utilizzati in cucina, generalmente non si mangiano freschi, ma se ne usa il succo aspro per preparazioni dolci e salate o come additivo dell’acqua come bevanda durante i pasti o anche lontano da essi.
Nella cucina Italiana il limone è un ingrediente fondamentale, soprattutto con il pesce, ma anche con le verdure e le carni.
Commercialmente vengono preferiti i limoni molto aspri, di cui viene venduto anche il solo succo concentrato; in Italia però si coltivano anche varietà a frutto dolce, che possono essere consumate crude, o anche utilizzate per produrre composte, marmellate succhi.
Il limone è ricco di vitamina c, che funge da antiossidante, soprattutto nelle preparazioni a base di frutta fresca.
In media, la buccia del limone può raggiungere il 40% del peso complessivo, un altro 3% è rappresentato dai semi. Pur trattandosi di una media il dato fa capire che il frutto non viene coltivato solo per il succo. Dalla buccia, molto apprezzata per la produzione di canditi, si estraggono anche essenze e pectina. Dai semi si estrae l’olio e gli avanzi si impiegano nell’alimentazione animale.
Con la buccia del limone si produce un liquore, il Limoncello, nato in Campania e diffuso in tutto il mondo.
La parte del frutto più comunemente utilizzata è il succo che rappresenta fino al 50% del suo peso, contiene 50-80 grammi/litro di acido citrico, che conferisce il tipico sapore aspro e diversi altri acidi organici tra cui l’acido malico, l’acido ascorbico o vitamina C (0,5 g/l). Il succo pastorizzato si mantiene senza conservanti per almeno un anno e viene usato come ingrediente di vari alimenti e bevande. Il succo concentrato viene invece sottoposto ad ulteriore lavorazione e consumato nell’industria conserviera. Dal succo del limone si produce la limonata, una bevanda a base di succo di limone, acqua (con zucchero o senza).
L’olio essenziale del limone è un liquido etereo e volatile con un colore che va da giallo a verde, una volta estratto per pressione meccanica mantiene l’odore della scorza, è quasi completamente solubile in alcol etilico a 96° ed è costituito prevalentemente da limonene e pineni (beta-pinene, alfa pinene, gamma terpinene). Occorrono circa tremila limoni per ottenere almeno 1 kg di essenza, e in genere i frutti verdi ne forniscono maggiori quantità. L’olio essenziale viene industrialmente deterpenato sia per distillazione sottovuoto che con l’impiego di solventi (CO2 supercritica). È impiegato principalmente nell’industria alimentare per il suo potere aromatizzante ed in quella profumiera. Nella produzione di detersivi vengono spesso impiegati i suoi sottoprodotti (terpeni, distillati dal succo e dalle “fezze” (residui fermentati di lavorazione industriale).
Anche in farmacologia il limone è molto apprezzato e le sue parti utilizzate sono il succo e il pericarpo (scorza). Il suo uso come farmaco era consolidato quando ancora non si sapeva nulla delle vitamine. Innanzi tutto ne veniva apprezzato il succo quale antiemorragico, disinfettante, diminuzione consistenza di feci (diarrea) e ipoglicemizzanti (tende a far diminuire il glucosio nel sangue). Nell’aromaterapia viene indicato come rinfrescante, tonico per la circolazione, battericida, antisettico, valido per abbassare la pressione arteriosa, utile per eliminare verruche, calli, gengive infiammate, per curare artrite e reumatismi, vene varicose, raffreddore, influenza. Era reputato indispensabile nella cura dello scorbuto, cosa ben nota tra i marinai che non mancavano di approvvigionarsi di limoni prima di ogni viaggio impegnativo.
In Sicilia, dove esisteva il problema dell’acqua potabile, era in voga l’uso di immettere nelle riserve d’acqua vari limoni tagliati a metà. La gente sapeva per esperienza che i limoni disinfettano l’acqua e la ricerca moderna ha dato ragione a questa antica saggezza.
Il limone è il frutto che vanta il più vasto impiego terapeutico, e il rapporto fra limone e salute vanta una storia millenaria: dagli impieghi degli antichi Greci fino ai giorni nostri, gli esempi di applicazione del limone in medicina sono centinaia, un lungo elenco fatto anche di alcune pagine importantissime della storia della medicina, come la scoperta dello scorbuto di James Lind nel 1747, patologia dovuta alla carenza di vitamina C e curata con il succo di limoni e arance. L’elevata concentrazione di vitamina C contenuta nel limone rende questo frutto di notevole importanza per la tutela della salute. Infine, l’alto contenuto di vitamina C nel limone è utile per combattere sintomi dell’influenza.
Per quanto riguarda la composizione vediamo i valori che sono espressi in grammi o milligrammi per 100 grammi di alimento: 28 calorie, acqua: 90%, proteine: 0,8 g, grassi: 0,5 g, carboidrati: 8,2 g, fibre: 0,6 g, ceneri: 5,4 g, calcio: 33 mg, fosforo: 15 mg, ferro: 0,5 mg, sodio: 3 mg, potassio: 137 mg, contiene inoltre zinco e magnesio. Per quanto riguarda le vitamine – A: 12 mg; Tiamina (B1): 0,5 mg; Riboflavina (B2): 0.02 mg; Niacina: 0,1 mg; B6: 0mg; C: 52 mg.
Un uso interessante è quello di acqua e limone diluito, come bevanda e con diversi effetti.
Bevuta a digiuno, scende lungo l’apparato gastrointestinale, pulendolo dai residui della digestione, dal muco e dalle tossine che si formano durante la normale attività. Pulisce fegato e cistifellea, eliminando i ristagni di bile; attiva i reni. Contribuisce a mantenere il PH del corpo alcalino, e quindi a mantenerci in uno stato di salute evitando l’insorgere di patologie quali artrite, artrite reumatoide, aterosclerosi, diabete, gotta, osteoporosi, malattie cardiache, pressione alta, problemi renali, tumori. È possibile accrescere l’effetto alcalinizzante del limone aggiungendo alla bevanda un pizzico di sale. Regolarizza l’intestino in caso di stitichezza, in quanto ammorbidisce le feci e stimola l’evacuazione. Ma è utile anche in caso di diarrea: il limone ha un’azione disinfettante e battericida. Stimola il metabolismo e dona energia, per cui può essere usata anche da chi effettua una dieta. Altri benefici si scoprono giorno dopo giorno: la digestione migliora e l’alito pesante diventa solo un ricordo, la pelle acquista bellezza e luminosità, e il corpo si fa più leggero. Questa bevanda con acqua e limone può essere assunta dopo un pasto molto pesante, per combattere la pesantezza di stomaco e favorire lo svuotamento gastrico. Inoltre l’aggiunta di un pizzico di bicarbonato aiuta a contrastare l’acidità di stomaco e i gas intestinali.
Vi sono delle piccole accortezze da seguire nell’assunzione di questa bevanda.
l’assunzione quotidiana di acqua e limone può danneggiare lo smalto dei denti. Per questo motivo si consiglia di bere con una cannuccia, e di risciacquare la bocca con un pò d’acqua fresca. Il limone può estrarre eventuali sostanze tossiche presenti all’interno della tazza (nei colori usati per disegnarla). Per questo motivo è meglio scegliere tazze semplici, ma belle.
Secondo alcuni studiosi, gli antichi romani conoscevano già i limoni. Tale ipotesi è supportata dalle raffigurazioni di tali frutti presenti in alcuni mosaici a Cartagine e affreschi a Pompei, ma secondo altri studiosi è possibile che gli autori di tali opere avrebbero semplicemente importato tali agrumi o li avrebbero visti nei loro paesi di origine. Non ci sono infatti prove in ambito paleobotanico o letterario che avvalorino tale ipotesi.
Adesso vediamo un po’ di storia.
Intorno al 700 d.C. il limone si diffuse in Persia, Iraq e Egitto. Dal termine persiano لیمو, che si pronuncia līmū e indica genericamente gli agrumi, deriva il termine “limone”.
Le prime descrizioni letterarie del limone si hanno in scritti arabi del X e XII secolo, ad opera di Qustus al-Rumi e Ibn Jami’. Gli alberi di limoni furono utilizzati inizialmente dagli arabi come piante ornamentali.
In Europa la prima coltivazione di limoni è stata avviata in Sicilia, dopo il X secolo e più tardi a Genova (a metà del XV secolo). I limoni compaiono nelle Azzorre nello stesso periodo, nel 1493, ad opera Cristoforo Colombo, che li portò fino all’isola di Hispaniola.
Il limone venne così introdotto in America. La conquista spagnola di tutto il continente americano ha dunque contribuito a diffondere i semi di limone dall’altra parte del globo.
Nel “Nuovo Mondo”, il limone venne utilizzato principalmente come pianta ornamentale e medicamentosa.
Nel XIX secolo il limone iniziò ad essere coltivato intensivamente in Florida e California.
L’origine del limone è tutt’ora poco chiara, anche se è verosimile pensare che i primi alberi siano stati coltivati in Assam (una regione nel nord-est dell’India), nel nord della Birmania e in Cina. Uno studio genetico sull’origine del limone ha concluso che potrebbe essere un ibrido tra l’arancio amaro ed il cedro.
I limoni erano già noti agli ebrei di Gerusalemme che, secondo Giuseppe Flavio (storico romano), li utilizzarono per colpire un sacerdote errante durante il festival del ‘90 aC; la tradizione ebraica afferma invece che i frutti utilizzati fossero dei cedri “Balady”.

Modalità di Preparazione –
Una salutare abitudine è quella di iniziare la giornata con un bel bicchiere di acqua tiepida con succo di limone per le caratteristiche salutari osservate prima.
Il frutto, crudo o cotto, ha un gusto molto acido. E’ utilizzato principalmente come bevanda e come aromatizzante, ma anche in condimenti per insalate, dove agisce come antiossidante e conferisce un sapore acre. Il succo è usato anche nella preparazione delle marmellate. Le sue dimensioni possono essere fino a 15 cm di lunghezza e 7 centimetri di larghezza. La buccia del frutto è spesso utilizzata come aromatizzante per dolci. Le foglie essiccate sono a volte mescolato con le foglie di tè per aromatizzarlo in modo naturale. L’olio essenziale derivato dalla scorza è utilizzato come aroma alimentare. I fiori sono consumati in gelati, frittelle, marmellate, eccetera.
L’olio essenziale ottenuto dall’essiccazione del seme viene utilizzato nei saponi. L’olio essenziale ottenuto dalla buccia è usato come aroma alimentare ma anche in profumi e medicine. L’olio essenziale ottenuto dai fiori è di qualità superiore e di costo elevato. L’olio essenziale ottenuto dalle foglie e dai rametti giovani si chiama ‘olio petitgrain’. La buccia secca può essere usata come repellente contro gli insetti, se messa nell’armadio dei vestiti, ed anche nei sacchetti di pot-pourri. Il succo del frutto è utilizzato per la lucidatura di bronzo e altri metalli segnati dal tempo, o per rimuovere le macchie d’inchiostro e come agente sbiancante.
Vediamo alcune ricette con l’uso del limone.
– Cheesecake originale
La cheesecake originale, conosciuta anche con il nome di New York cheesecake, è un dolce tipico della tradizione americana in particolare newyorkese ed è composta, come tutte le cheesecake, da una base di biscotti digestive, ricoperti da crema al formaggio e panna acida.
– Pancakes con salsa di lamponi
I pancakes con salsa di lamponi sono una ricetta golosa e buonissima da servire a colazione ma anche per una merenda diversa. Io adoro fare i pancakes d’inverno, sono il modo migliore per iniziare la giornata e in casa resta un delizioso profumo per almeno un paio d’ore.
– Pasta Fredda
Con l’arrivo della bella stagione non può mancare la preparazione di un’abbondante porzione di pasta fredda, da portare al lavoro per pranzo, da offrire ad improvvisi ospiti. Provatela abbinando un vino secco e leggero come la Vernaccia.
– Torta al limone
La torta al limone è un classico della pasticceria e potete trovare tantissime ricette per farla; noi ve ne proponiamo una che vi garantisce di ottenere una torta molto morbida, assolutamente non asciutta, riccamente aromatizzata dai limoni e ricoperta da una golosa glassa, ed ovviamente si tratta
– Limoncello
Il limoncello è un liquore dolce tra i più conosciuti al mondo e nasce in Campania, più precisamente nella costiera amalfitana e sorrentina, dove si possono trovare i favolosi limoni di Sorrento e gli Sfusati Amalfitani.
– Frittelle di mele, pistacchi e uvetta
Queste frittelle di mele, pistacchi e uvetta, sono dei deliziosi dolci fritti a base di mele con una pastella arricchita appunto con i pistacchi e le uvette, per rendere più speciale e insolito un dolce che spesso ci troviamo a preparare in casa, specialmente se ci sono dei bambi
– Crema al limone
La crema al limone è la più classica della creme ed è davvero molto versatile. Dal profumo fresco e intenso, questa è una delle varianti più popolari della crema pasticcera. La ricetta della crema al limone per farcire torte, crostate e bignè è davvero molto semplice e facile.
– Marmellata di limoni
La ricetta della marmellata di limoni è una preparazione di una confettura dall’aroma fresco ed estivo, dolce e amara allo stesso tempo, conserva il gusto del limone e si presenta come un’ottima variante per una colazione salutare e rigenerante.
– Branzino al sale
Il branzino al sale è una raffinatissima ricetta di pesce, che oltre ad essere molto buona è veramente leggera. Diciamolo pure, è priva di grassi aggiunti e assolutamente benefica per la nostra salute, ipocalorica, perfetta quindi per fare la dieta con gusto.
– Biscotti al limone
I biscotti al limone sono deliziosi e capaci di ricordare profumi e gusti estivi anche in pieno inverno.
– Risotto al limone
Ecco la ricetta di un buon primo piatto: il risotto al limone. I limoni sono ricchi di vitamina C, utile a prevenire i malanni di stagione, quindi oltre che buono questo primo piatto è decisamente salutare.
– Biscotti senza zucchero per diabetici
Vi proponiamo la ricetta per dei semplicissimi ma gustosi biscotti dietetici senza zucchero ottimi soprattutto per chi ha problemi di diabete e deve tenere sotto controllo la glicemia. Sono biscotti morbidi al gusto e profumo di limone.
– Spaghetti alla bottarga al profumo di limone
Infine prepariamo un primo piatto veloce e raffinato: gli spaghetti alla bottarga al profumo di limone. Gli ingredienti sono veramente pochi ovvero spaghetti, bottarga, limone e olio.

Guido Bissanti

Fonti
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.




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