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Allium ursinum

Allium ursinum

L’Aglio orsino (Allium ursinum L.) è una pianta bulbosa, erbacea, perenne, eretta non molto alta, con fiori bianchi e foglie larghe, delicate e setose, dall’odore pungente simile all’aglio. Appartiene alla famiglia delle Liliaceae. La si può trovare nei nostri boschi a volte in popolamenti spesso massivi e fitti. I nome con cui comunemente viene conosciuto sono: aglio orsino, aglio selvatico, aglio dalle foglie picciolate, aglio dalle grandi foglie.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico l’aglio orsino appartiene al Dominio Eukaryota, al Regno Plantae, Superdivisione Spermatophyta, Divisione Magnoliophyta, Classe Liliopsida, Ordine Liliales, Famiglia Liliaceae e quindi al Genere Allium ed alla Specie A. ursinum.

Etimologia –
La denominazione Allium (il genere) non è facilmente ricostruibile dato l’uso e la coltivazione che risale ad almeno il 3.000 anni a.C. Il termine era già in uso presso le popolazioni romane. Si pensa che l’origine sia celtica, dallo loro parola “all” per caldo, acre come si presenta l’aglio appena degustato. Anche i Greci conoscevano questa pianta “bruciante” a causa del suo forte odore e con “allis” si riferivano probabilmente la spata che copre l’infiorescenza. Il nome della specie ursinum deriva quasi sicuramente dagli orsi che alla fine del letargo si cibano con questa pianta per depurare l’organismo dopo il lungo sonno invernale. In tempi più recenti, prima ancora di Linneo, questo genere era già catalogato fra le Monocotiledoni con circa 250 specie tra cui l’Allium ursinum. In Italia se ne trovano una trentina di specie diverse del genere Allium, quasi tutte accomunate dall’odore pungente che deriva da un olio essenziale volatile ricco di solfuri.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
L’aglio orsino è una pianta originaria dell’Asia, ma si è diffusa in tutto il mondo.
Questa specie è distribuita soprattutto in Europa e nell’Asia settentrionale. La si trova in tutto il territorio italiano, dal piano a 1500 m s.l.m.
L’habitat tipico dell’Allium ursinum sono i boschi umidi di latifoglie e non in pieno sole, oppure lungo i ruscelli ombreggiati. L’aglio orsino è pertanto una pianta dei sottoboschi che predilige il fresco e l’ombra e che può raggiungere dai 20 ai 50 centimetri di altezza. I fiori sono di colore bianco, a forma di stella. Quando si sfregano le foglie, la pianta emana un caratteristico forte odore di aglio. Può formare ampie colonie lungo i ruscelli. Normalmente questa esile ma resistente piantina cresce in luoghi in cui vi è una notevole umidità, quindi predilige ambienti vicino a ruscelli, pozze d’acqua, fiumi e laghi come i boschi, i prati, le foreste e gli stagni.

Descrizione –
L’Aglio orsino è una pianta erbacea perenne; ha un bulbo allungato rivestito da tuniche grigio-bianche. Le foglie, lunghe fino a 20 cm, sono ovato-ellittiche e si restringono in un lungo picciolo alato. Lo scapo fiorale, eretto e triangolare, è lungo fino a 40 cm. I fiori, bianchi e a forma di stella, sono riuniti in ombrelle ricurve per separare i fiori.
Le foglie compaiono tra aprile e giugno, e il periodo di raccolta termina quando sbocciano i primi fiori. Prima della fioritura, il suo aspetto è simile a quello del colchico autunnale o del mughetto con i quali è possibile confonderla, anche se l’aglio orsino si contraddistingue per il caratteristico odore.

Coltivazione –
L’ Allium ursinum cresce spontaneo, come detto, anche lungo corsi d’acqua e in zone dove il terreno è particolarmente calcareo. Per chi volesse coltivarlo, l’aglio orsino può essere moltiplicato per divisione dei bulbi e dei cespi, oppure tramite semina, però da effettuarsi in contenitori di dimensioni adeguate e non troppo grandi. Una volta nate, le piantine vanno trapiantate via via in vasetti più grandi, fino alla messa a dimora. Questa dovrà essere effettuata con cura, controllando che le piante di agli orsino non si trovino in zone troppo esposte al sole e al caldo afoso estivo, che potrebbe seccare le foglie.
Le innaffiature devono essere abbastanza regolari e senza ristagni, qualora la pianta sia stata sistemata in vaso. Mentre, per quanto riguarda la piena terra, a parte periodi afosi e siccitosi, bastano le piogge.
Le nuove piante si possono ottenere, come visto, anche per semina in terriccio soffice e ben drenato. Le piantine devono essere poi trapiantate in singoli vasetti su ricco substrato. Quando sono ben sviluppate si sistemano in terra piena, preferendo le zone fresche e ombreggiate.
La fioritura dell’Aglio Orsino avviene solitamente nei mesi primaverili di Aprile e Maggio, anche se, visti i cambiamenti climatici in corso, è possibile trovarne vari esemplari anche nel mese di Marzo; la tipologia di terreno che predilige per il suo sviluppo e che gli è congeniale per una buona crescita è quella del suolo calcareo, cioè con oltre il 20% di carbonato di calcio. Puoi consultare qui la tecnica specifica di coltivazione.

Usi e Tradizioni –
L’Aglio orsino è largamente utilizzato nei paesi nordici per le sue naturali qualità officinali e per le sue molteplici proprietà terapeutiche: in quelle zone è risaputo da secoli che sia il bulbo che le foglie della piantina, se consumati con regolarità giorno per giorno, anche attraverso l’uso costante di un infuso fatto con gli stessi, regalano molteplici benefici permanenti all’intero organismo, che ne risulta giovato. Statisticamente il paese Europeo che ne fa un uso maggiore è la Germania; primato ottenuto anche grazie alla sua favorevole posizione geografica, che permette alla piantina dell’Aglio Orsino uno sviluppo perfetto. Fortunatamente da alcuni anni le sue proprietà benefiche vengono sfruttate anche in Italia che, vista la naturale e abbondante presenza dell’Aglio Orsino presso i numerosi fiumi o laghetti nostrani, talvolta le sostituisce, preferendole, a quelle leggermente più blande dell’aglio comune. Un altro aspetto positivo di questa piantina è dato dal fatto che ogni sua singola parte possa essere utilizzata nella sua intera completezza rengalando enormi benefici sia interni che esterni all’organismo che ne fa uso: il bulbo, opportunamente tritato o lasciato intero, potrà infatti essere utilizzato per minestre, insalate e carni, mentre la parte fiorita potrà essere utilizzata per infusi, frittate e maschere di bellezza.
L’aglio orsino era già impiegato ai tempi dei Celti e dei Germani come pianta depurativa. Se ne sono addirittura ritrovate delle tracce in abitazioni risalenti al Neolitico. Nel medioevo, la pianta era considerata superiore all’aglio comune e veniva largamente prescritta. Ritenuta una pianta magica, era associata alla magia bianca. Gettata in un fiume permetteva di purificare l’acqua, mentre portata dalle donne gravide aveva la funzione di proteggere il nascituro. Si ritiene che l’orso ne consumi in abbondanza all’uscita dal letargo dopo il periodo invernale, da cui il suo nome.
L’aglio orsino possiede tutte le proprietà dell’aglio coltivato in concentrazioni più elevate e presenta un elevato tenore di vitamina C oltre alle ottime proprietà dimagranti.
Con l’aglio ursino si possono preparare: decotti, polveri, compresse, capsule, oli, pomate, cataplasmi, impacchi, elisir, tinture, sciroppi, essenze.
Le proprietà terapeutiche dell’aglio orsino possono essere distinte per uso interno ed esterno.
Per uso interno come depurativo, ipotensivo, antisettico, antielmintico, diuretico, dimagrante e ipoglicemizzante, ipolipemizzante (abbassa il tasso di colesterolo cattivo: LDL, e aumenta il buono: HDL).
Per uso esterno come rubefacente e disinfettante.
Viene utilizzato nel trattamento di patologie cardiovascolari, diarree e vermi intestinali. L’aglio orsino viene impiegato per abbassare la pressione arteriosa e stimolare la circolazione del sangue. È consigliato in caso di arteriosclerosi, artrite e reumatismi. È efficace contro i problemi intestinali, come mal di stomaco e flatulenza. Favorisce la digestione, libera le vie respiratorie.
Sono documentati altri impieghi dell’aglio orsino, come antipiretico (o febbrifugo) e contro alcune patologie virali o le malattie epatiche a carico del fegato. È anche indicato nel trattamento delle gastriti. Antiaggregante piastrinico, aiuta a combattere la formazione di ateromi (placche aterosclerotiche). Pare che i suoi composti di zolfo proteggano dall’insorgenza di tumori.
Il bulbo è impiegato nella preparazione di tinture, sciroppi, decotti e cataplasmi. Consumato crudo, permette di conservare un massimo di vitamina C. Tritato nel latte, il bulbo svolge la funzione di vermifugo. Funge inoltre da antisettico intestinale ed è efficace per bloccare i meccanismi di fermentazione dell’intestino, favorendo la normalizzazione della flora intestinale. Il bulbo viene anche impiegato per combattere le malattie della pelle, l’eczema e i foruncoli.
L’essenza è utilizzata con azione rubefacente (provoca l’arrossamento della cute) contro i dolori reumatici, ma anche come disinfettante dell’aria in ambienti interni.
Le foglie fresche possono essere aggiunte a preparazioni gastronomiche per combattere diarree croniche e acute, ma anche costipazione intestinale causata da crampi interni. Poiché le foglie sfioriscono molto rapidamente, devono essere raccolte appena prima della fioritura.
L’essenza dell’aglio orsino può essere impiegata per frizioni in caso di dolori reumatici e nevralgie, compreso il mal di testa. È necessario far macerare 30 g di aglio schiacciato in 25 cl di aceto di vino per una decina di giorni.
I principi attivi dell’aglio orsino sono pressoché identici a quelli dell’aglio comune, ma più concentrati. Ricchissimo di olio essenziale solforato, particolarmente ricco di vitamina C, solfuro di vinile, sali, allicina. È un antimicrobico molto potente e un antibiotico naturale. Contiene un glucoside solforato che per idrolisi libera un olio essenziale tradizionalmente ritenuto alla base dei benefici dell’aglio orsino, ma anche del suo inconfondibile odore.
Grazie alla concentrazione di principi attivi elevata, l’aglio orsino presenta un vantaggio comprovato rispetto all’aglio comune. È utilizzato come antiaggregante piastrinico (antitrombotico) e per contrastare la formazione di ateromi. Può anche svolgere un effetto dimagrante e ipoglicemizzante. È efficace nel trattamento di patologie cardiovascolari, diarree, ma è anche un antinfluenzale efficace. Può essere consigliato in caso di enfisema (NdR patologia polmonare di tipo ostruttivo) o di bronchite, perché libera le vie respiratorie. Per beneficiare appieno del tenore elevato di vitamina C, l’aglio orsino viene consumato crudo.
Il consumo di aglio orsino è controindicato in caso di irritazione gastrica, intestinale o urinaria. Non deve essere utilizzato da soggetti colpiti da malattie cutanee. L’aglio orsino è anche sconsigliato alle persone affette da infiammazioni delle vie respiratorie. Il consumo dell’aglio orsino è vietato alle donne incinte e a quelle che allattano e deve essere utilizzato con cautela nei bambini.
Non esistono controindicazioni, o quantomeno effetti indesiderati noti, legati al consumo di aglio orsino, se assunto alle dosi prescritte. Si raccomanda di consultare sempre un medico o un farmacista. Un consumo eccessivo del prodotto può provocare crampi addominali.
Si consiglia comunque di consumare preparati confezionati e standardizzati per uso alimentare nelle dosi giornaliere raccomandate. A prescindere dal beneficio che si desidera ottenere dall’assunzione dell’aglio orsino, è opportuno consultare un medico o un farmacista.
Per riepilogare, ogni singola parte di questa piantina possiede quindi enormi proprietà benefiche sia per l’organismo interno che per la pelle. Le proprietà terapeutiche che questa tipologia di aglio selvatico possiede sono molteplici e riassumibili in 11 proprietà officinali principali, riconosciute a livello medico:
1) una forte azione antibiotica e antimicotica;
2) la capacità, verificata a livello medico, di abbassare naturalmente, e senza effetti collaterali dannosi per l’organismo, il tasso di colesterolo cattivo nel sangue;
3) la capacità di svolgere una sviluppata azione di purificazione del sangue;
4) è in grado di operare una naturale ed efficace disintossicazione da parassiti e funghi nocivi talvolta presenti nell’organismo umano;
5) riduce la presenza di metalli pesanti nel sangue;
6) contiene vitamine essenziali e minerali in elevatissime quantità;
7) ha proprietà disinfettanti e protegge il nostro organismo da attacchi esterni curandone i danni già avvenuti attraverso la distruzione di batteri e germi patogeni;
8) ha una forte azione diuretica, che permette ai nostri reni di funzionare al meglio e di depurare il nostro organismo dalle sostanze di scarto;
9) vanta proprietà fortemente depurative e ipotensive, cioè di regolazione e normalizzazione del battito cardiaco;
10) è ricco di vitamina A, di vitamina B, di vitamina C, di vitamina PP e di simil-ormoni, utili anche durante il periodo della menopausa;
11) ha proprietà contro la caduta repentina dei capelli e infine
12) ha caratteristiche lenitive e depurative per ogni tipo di pelle.

Modalità di Preparazione –
Per chi volesse cimentarsi oltre che nella raccolta, anche nell’uso in cucina dell’aglio orsino, sappiate che le foglie spesso vengono utilizzate come alternativa al basilico in una sorta di pesto alla genovese. Basta aggiungere formaggio, pinoli o noci e olio extravergine di oliva, pestando il tutto in un mortaio o in un più moderno frullatore. Attenti pero alle foglie, queste dopo essere state lavate, vanno asciugate bene con della carta da cucina, in modo da non farle diventare nere. Normalmente le foglie vengono raccolte in primavera e utilizzate fresche. È possibile anche congelarle, dopo averle sminuzzate e poste in sacchetti chiusi.
Le foglie giovani vengono utilizzate per dare sapore ai piatti di pesce, insalate, formaggi teneri e patate lessate. Sono commestibili anche i fiori.
In definitiva l’ Aglio Orsino può essere utilizzato in modi differenti anche se, solitamente, il suo uso viene circoscritto all’ambiente culinario e a quello della bellezza cutanea: il bulbo può essere utilizzato, dopo essere stato opportunamente tritato, per condire sughi, pasta, zuppe, patate in verde, minestroni, frittate, pesce e cous cous, conferendo a questi piatti un sapore differente e più aromatizzato rispetto a quello che avrebbero con l’utilizzo dell’aglio comune.

Guido Bissanti

Fonti
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.




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