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Litotamnio

Litotamnio

Il litotamnio è un prodotto in polvere di origine naturale marina.
Il litotamnio viene impiegato da tempo e con ottimi risultati in agricoltura biologica. Secondo la normativa, si tratta di una sostanza da considerarsi corroborante, e aumenta le difesa naturali delle piante. È quindi in grado di proteggere le coltivazioni da parassiti dannosi e malattie fungine.
Il litotamnio, per la sua natura, viene inoltre impiegato per correggere in maniera naturale il pH dei suoli.
Dal punto di vista della consistenza fisica il litotamnio è una fine polvere che si ottiene dalla macinazione di alcuni sedimenti calcarei marini. In particolare modo di alghe rosse corallinacee della specie Lithothanium calcareum, presenti nei mari che circondano la regione della Bretagna.
Questo prodotto si trova in commercio ed è spesso indicato con le denominazioni di farina di alghe calcaree, o calcare di alghe.

Composizione –
Il litotamnio ha una composizione alquanto semplice, i suoi componenti sono:
– carbonato di calcio, 80%;
– magnesio, 15%;
– microelementi vari, 5%.
Per la sua particolare composizione il litotamnio viene impiegato li dove insorgono problemi di marciumi.
Impieghi del litotamnio –
Questo prodotto è utile, per esempio, per prevenire il marciume apicale del pomodoro, cioè della tipica “botta nera” che si manifesta sotto i frutti in fase di maturazione, che li rende immangiabili.
È noto che la causa principale di questa fitopatologia è la carenza di calcio nel terreno. Siccome il litotamnio è per l’80% composto di carbonato di calcio, nei su suoli in cui si riscontra questo tipo di problema, prima d’iniziare a coltivare, è utile spargere la polvere di litotamnio e ammendarla al suolo stesso.
Un altro impiego, oltre a quello del marciume apicale del pomodoro, è quello della correzione dei terreni con pH acido. La maggior parte delle coltivazioni non cresce bene sui suoli acidi, fanno ovviamente eccezione quelle acidofile.
Per la correzione del pH, la polvere di litotamnio è molto utile per il suo alto contenuto in carbonato di calcio.
Il dosaggio da impiegare per correggere il pH di un terreno mediamente acido è di 300 kg per un ettaro, ovvero 10.000 mq.
Di conseguenza, in proporzione, ne bastano 3 kg per 100 mq di terreno.
Per la sua composizione, inoltre, il litotamnio, usando la polvere adeguatamente disciolta in acqua, può essere impiegato anche sulla parte aerea delle piante per la prevenzione delle malattie fungine. In tal senso svolge una funzione corroborante per aumentare le difese naturali dell’apparato vegetale. Questa polvere, posta sul lembo fogliare crea un ambiente ostile alla proliferazione di agenti patogeni, come ad esempio la peronospora e l’oidio.
In questo caso basta preparare una con circa 4 kg per 100 litri d’acqua.
Naturalmente il prodotto si dilava con l’acqua, per cui l’intervento deve essere ripetuto dopo abbondanti precipitazioni e, comunque, eseguito nelle ore più fresche della giornata e mai in pieno sole.

Funzione antiparassitaria –
Il litotamnio, sia per la composizione che per il suo particolare pH, svolge un ottima funzione antiparassitaria. Uno dei meccanismi è legato alla sua granulometria finissima, che per l’apparato masticatore di alcuni insetti diventa estremamente tagliente. Svolge pertanto anche un’azione di tipo abrasiva e può essere utilizzato per insetti quali: larve di cavolaia, dorifora della patata, piralide del bosso, ecc..
Inoltre siccome la patina che si viene a creare, quando lo distribuiamo sulle foglie, questa ostacola l’ovideposizione di molti insetti.

Funzione ammendante –
Il litotamnio può essere aggiunto direttamente al terreno oppure al compost domestico. In questo caso mitiga li cattivo e provocati dall’eccessiva presenza di sostanze azotate, come ad esempio gli scarti freschi della cucina; inoltre apporta microelementi che accelerano il processo di compostaggio. Per fare questa operazione si deve integrare la polvere di litotamnio col compost con un dosaggio molto basso (circa il 2%).
Altri impieghi –
Uno degli impieghi interessante è quello dell’aggiunta di questo composto nella tecnica della inzaffardatura delle radici. Questa antica pratica contadina, che consiste nella preparazione di una poltiglia fangosa nella quale vengono immersi gli alberi a radice nuda, prima della loro messa a dimora nel terreno può ricevere un grande contributo dall’aggiunta di litotamnio.
La poltiglia che si prepara per l’inzaffardatura comprende acqua, terra 50%, letame fresco senza paglia 50%; in questo senso per migliorare la sua efficacia basta aggiungere un po’ di polvere di litotamnio.

Raccomandazioni e indicazioni utili –
La polvere di litotamnio non ha nessun livello di tossicità per le piante né, ovviamente, per il terreno ed è consentita tra i prodotti utilizzabili in agricoltura biologica di cui al Regolamento (CE) n. 889/2008.
Non ci sono controindicazioni per l’uomo non è dannosa tranne che, essendo una polvere finissima, bisogna adottare le dovute precauzioni quando viene maneggiata, per cui è bene non inalare la polvere, che potrebbe causare problemi a livello respiratorio.
In tal senso, quando si usa il litotamnio, per qualunque impiego è bene indossare una maschera protettiva con filtro specifica per l’agricoltura.




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