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Doronicum pardalianches

Doronicum pardalianches

Il doronico medicinale (Doronicum pardalianches L., 1753) è una specie erbacea, perenne, appartenente alla famiglia delle Asteraceae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota,
Regno Plantae,
Superdivisione Spermatophyta,
Divisione Magnoliophyta,
Classe Magnoliopsida,
Sottoclasse Asteridae,
Ordine Asterales,
Famiglia Asteraceae,
Sottofamiglia Asteroideae,
Tribù Senecioneae,
Genere Doronicum,
Specie D. pardalianches.
Sono sinonimi i seguenti termini:
– Arnica scorpioides L.;
– Doronicum cordatum Lamarck (1779);
– Doronicum cordifolium Stokes (1812);
– Doronicum emarginatum Le Grand ex Coste (1903);
– Doronicum latifolium Bubani (1899);
– Doronicum macrophyllum Bernh.;
– Doronicum matthioli Tausch;
– Doronicum procurrens Dumort. (1829);
– Doronicum romanum Garsault;
– Doronicum toxicarium Salisb. (1796).

Etimologia –
Il termine Doronicum è di etimologia controversa: potrebbe derivare dal greco δῶρον dóron dono e da νίκη níke vittoria: che dona la vittoria (secondo il De Theis, questa era l’opinione di Linneo); oppure dall’arabo darawnay; o dall’arabo Doronígi o Doronidge o Doronidj (per D. Gledhill, A. Gentil, Vaillant e il FAB) o dall’arabo durungi (Zingarelli) o dall’arabo doronakh secondo E. Mameli Calvino.
L’epiteto specifico pardalianches viene dal greco πάρδᾰλις párdalis leopardo, pantera e da ἄγχω àncho soffoco, strozzo: strozza-pantera.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
Il doronico medicinale è una pianta originaria della zona occidentale dell’Europa.
È presente nelle Alpi francesi (dipartimenti di Alpes-de-Haute-Provence, Hautes-Alpes, Alpes-Maritimes, Drôme, Isère, Savoia e Alta Savoia) e in Svizzera (cantoni Vallese, Ticino e Grigioni) mentre sugli altri rilievi europei è presente nella Foresta Nera, Vosgi, Massiccio del Giura, Massiccio Centrale e Pirenei.
In Italia è presente soprattutto nella parte nord-occidentale delle Alpi.
Il suo habitat tipico è quello delle forre e i boschi (faggete, abetine, aceri, carpineti, leccete, betuleti e castagneti). Cresce preferibilmente su substrato sia calcareo che siliceo con pH neutro, alti valori nutrizionali del terreno che deve essere mediamente umido e lo si ritrova sui rilievi queste fino a 1400 m s.l.m..

Descrizione –
Il Doronicum pardalianches è una pianta erbacea perenne alta 30-90 cm, con rizoma ingrossato con stoloni gracili, a fusto eretto, cavo e striato ramoso-corimboso.
Le foglie hanno forma ovale cordata, le basali di dimensioni fino a 15 cm con picciolo di 10-30 cm, le cauline inferiori di forma più o meno panduriforme, le superiori da cordate a lanceolate amplessicauli.
I fiori sono di colore giallo riuniti in corimbi irregolari da 2 a 10 capolini con diametro di 3-5 cm. Capolino con involucro a disco e squame un po’ allargate fin quasi all’apice; fiori interni tubulosi ermafroditi, fiori esterni ligulati femminili.
L’antesi è tra maggio ed agosto.
I frutti sono delle Cipsele (acheni), obulungo-obovoidi, bruno nerastre, scanalate, dimorfe: quelle del raggio di 1,5-2,5 x 07-1,3 mm, glabre, senza pappo; quelle del disco di 1-2 x 0,4-0,8 mm, pelose, con pappo di peli bianchi di 3-4 mm.

Coltivazione –
Il doronico medicinale è una pianta che cresce allo stato spontaneo e che può essere coltivato al sole o in penombra su suoli preferibilmente umidi e ricchi di sostanza organica.
Questa pianta preferisce una certa protezione dal sole estivo e cresce bene all’ombra di alberi.
È una pianta resistente al freddo e può tollerare almeno fino a -20 ° C.
Possiede un apparato radicale tuberoso un po’ invasivo che può colonizzare sistemi boscosi radi e può essere coltivata come erba da tagliare ogni anno in autunno.
La propagazione può avvenire per seme sia in pieno campo che in serra fredda.
Il seme di solito germina in 10 – 20 giorni a 20 °C.
Quando le piantine sono abbastanza grandi da poter essere maneggiate, possono essere trapiantate in vasi individuali e coltivale nella serra per il loro primo inverno. Vanno poi piantate nelle loro posizioni permanenti in tarda primavera o all’inizio dell’estate, dopo le ultime gelate previste.
Si può propagare anche per divisione dei cespi nel periodo autunnale.

Usi e Tradizioni –
Il Doronicum pardalianches, soprattutto nel passato, veniva comunemente coltivato come pianta medicinale.
Tutte le specie del genere Doronicum posseggono principi medicinali tuttora ritenuti validi ma gli utilizzi medicinali sono però riservati in particolare a questa pianta.
Il rizoma contiene inulina, un olio etereo, una sostanza amara, tracce di resina e sali minerali. I preparati vengono usati come antispasmodici, astringenti, sedativi, tonici e vulnerari.
Secondo la medicina popolare la radice di questa pianta ha delle proprietà cardiotoniche e nervine.
In particolare viene usato per il trattamento delle depressioni nervose. Per le sua proprietà vulnerarie viene indicato come trattamento in caso di punture di scorpioni.
Questa pianta, per lungo tempo, fu ritenuta specie velenosa. Jacopo Antonio Cortusi, direttore dell’Orto Botanico di Padova nella prima metà del 1600, assicurava di avere visto morire un cane in poche ore dopo aver ingerito la pianta. Del resto, lo stesso nome specifico farebbe riferimento a tali caratteristiche venefiche. Molti altri botanici, tra cui lo stesso Linneo, dubitavano della sua potenzialità venefica, che è stata in seguito del tutto smentita.

Modalità di Preparazione –
Il doronico medicinale era usato, soprattutto nel passato, nella medicina popolare, per le sue presunte caratteristiche cardiotoniche e nervine. Si utilizza sia la pianta intera che i rizomi.

Guido Bissanti

Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Useful Tropical Plants Database.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore.

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.




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