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Mus musculus

Mus musculus

Il topolino comune o topo domestico (Mus musculus Linnaeus, 1758) è un mammifero roditore appartenente alla famiglia dei Muridae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Animalia, Sottoregno Eumetazoa, Superphylum Deuterostomia, Phylum Chordata, Subphylum Vertebrata, Infraphylum Gnathostomata, Classe Mammalia, Superordine Euarchontoglires, Ordine Rodentia, Sottordine Myomorpha, Superfamiglia Muroidea, Famiglia Muridae e quindi al Genere Mus ed alla Specie M. musculus.
Sono sinonimi i termini:
– Mus abbotti Waterhouse, 1837;
– Mus domesticus Schwarz et Schwarz, 1943.
Anche se in passato venivano classificate numerose sottospecie, attualmente, con le avanzate analisi sul DNA, si riconoscono tre sottospecie, che sono:
– Mus musculus castaneus; presente nel Sud-est asiatico;
– Mus musculus domesticus; diffuso nell’Europa sud-occidentale;
– Mus musculus musculus; diffuso nell’Europa centro-orientale;
A queste sottospecie si sommerebbe Mus musculus gentilulus, che è diffuso nella Penisola araba.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
Il topolino comune è una specie di probabile origine asiatica ma oramai diffuso in gran parte dell’Europa occidentale e mediterranea e nel resto del mondo.
La diffusione è avvenuta nei secoli anche grazie ai commerci dell’uomo via mare e via terra.
In Italia è presente su tutto il territorio ad eccezione dell’Isola di Montecristo.
L’habitat del Mus musculus è altamente diversificato in quanto si tratta di una specie spiccatamente adattabile e sinantropo. Questo piccolo roditore vive praticamente in qualsiasi luogo che gli offra un recesso in cui potersi nascondere e sfamarsi. Presente soprattutto negli ambienti urbani e suburbani, dove vive a qualsiasi altitudine, mentre è più raro nelle aree rurali in quota e negli ambienti boschivi.
Di norma è assente dove altri animali gli fanno concorrenza, poiché non è molto efficiente come specie antagonista. Tuttavia, in alcune aree di nuova colonizzazione, come Australia e Nuova Zelanda, i topi possono convivere senza eccessivi problemi con altre specie di roditore con abitudini similari.

Descrizione –
Il topolino comune si riconosce per avere una lunghezza testa-corpo che varia da 7,2 a 10,3 cm, con una coda lunga 6-10,2 cm e per un peso che oscilla tra 10 e 25 con punte, più eccezionali, fino a 36 grammi.
Ha un corpo piccolo e slanciato.
Il mantello, corto e lucente, nella parte superiore, ha una colorazione variabile da grigio-brunastro a grigio nelle varie tonalità, inferiormente da biancastro a grigio chiaro o grigio giallastro con peli più corti. Il mantello ricopre interamente il corpo, tranne zampe, orecchie, coda e punta del muso, che sono quasi del tutto glabre e di colore grigio-rosato.
Il muso è appuntito; gli orecchi allungati e arrotondati e gli occhi piccoli, scuri e sporgenti. Sulla punta del muso sono site inoltre le sensibili vibrisse, che hanno funzione tattile e vengono utilizzate dall’animale anche per comprendere le dimensioni degli anfratti nei quali si trova.
Le zampe posteriori sono più lunghe e la lunga coda è priva di peli.
Le mammelle sono presenti unicamente nelle femmine in numero di cinque paia, tre pettorali e due inguinali o pelviche.
Nella femmina, l’uretra si apre davanti alla vagina, che si apre a livello della vulva. L’ano è separato dalla vulva tramite un piccolo perineo. Nel maschio, gli orifizi urinario e genitale sono confusi all’estremità del pene, normalmente nascosto in una piega cutanea, il prepuzio. I testicoli normalmente intra-addominali possono scendere nella cavità addominale ricoperti di un sacco cutaneo, lo scroto: l’ano è alla base della coda in ambedue i sessi.
Sulla sommità del cranio si trovano le orecchie, che hanno padiglione glabro e membranaceo. Il senso dell’udito nei topi è molto sviluppato, infatti essi possono udire frequenze fino ai 100 kHz e forse anche maggiori, quindi ben oltre la soglia degli ultrasuoni.
I versi sono: squittii e stridii.

Biologia –
Il topolino comune raggiunge la maturità sessuale a circa 3 mesi ed è in grado di riprodursi durante tutto l’anno. Infatti nel caso in cui il cibo sia disponibile con continuità, la femmina può partorire e rimanere nuovamente gravida pressoché in continuazione, con un massimo di quindici parti annuali.
Il ciclo estrale delle femmina dura circa 5 giorni, mentre l’estro vero e proprio dura una ventina d’ore. Quando numerose femmine vengono costrette a vivere assieme, tuttavia, esse tendono a non andare mai in estro, mentre se vengono messe in contatto con l’urina di un maschio, l’estro sopraggiunge dopo tre giorni.
Prima dell’accoppiamento il maschio corteggia la femmina emettendo richiami ultrasonici su una frequenza che varia dai 30 ai 110 kHz, e seguendola ed annusandola insistentemente. Il maschio, comunque, emette tali richiami anche durante e dopo l’accoppiamento; alcuni soggetti possono emettere richiami del genere anche solo annusando dei feromoni femminili. Per la loro complessità e per il fatto che la tonalità e la complessità di tali versi variano da individuo a individuo, questi richiami sono stati accostati alle melodie degli uccelli.
Anche le femmine sono in grado di emettere richiami ultrasonici, anche se lo fanno più raramente.
In seguito all’accoppiamento, la femmina sviluppa un tappo vaginale che persiste per un giorno e le impedisce di essere montata da altri maschi.
Il periodo di gravidanza dura all’incirca tre settimane, al termine delle quali vengono dati alla luce un numero di cuccioli variabile da 3 a 14. Questi vengono accuditi dalla madre in solitudine, tendendo ad allontanare i maschi per evitare episodi di cannibalismo.
Alla nascita i cuccioli sono ciechi e nudi ed il pelo comincia a crescere a tre giorni di vita, mentre gli occhi vengono aperti a due settimane.
Giunti a 6 settimane per le femmine ed 8 per i maschi, essi sono in grado di riprodursi, anche se sia gli uni che le altre possono cominciare ad accoppiarsi già a partire dalle 5 settimane di vita.
In generale, allo stato naturale, la speranza di vita dei topi è inferiore all’anno, a causa delle perdite consistenti dovute alla predazione e agli ambienti difficili nei quali vivono. In ambienti più sicuri le aspettative di vita aumentano di molto.

Ruolo Ecologico –
Il Mus musculus è una specie che si trovare comunemente in quasi tutti i paesi del mondo, spesso al fianco degli esseri umani, che involontariamente gli procurano vitto ed alloggio, ma non sempre in armonia con loro, in quanto i topi possono arrecare danni anche ingenti alle colture ed alle dispense di cibo, oltre a rendersi vettori di una serie di malattie, come la leptospirosi.
Si tratta di una specie attiva perlopiù dopo il tramonto. Durante la notte si tengono ben lontani dalle fonti di luce violenta. Durante il giorno, i topi riposano in tane poste in luoghi riparati e foderati con vari materiali, come cartone, stoffa ed erba. Il topo non va in letargo, a differenza di molti altri roditori: esso si adatta infatti molto bene ad ambienti freddi (purché vi sia disponibilità di cibo), al punto che se ne trovano popolazioni stabili anche all’interno di celle frigorifere.
Si tratta di un animale socievole con gli individui della sua stessa specie, tende a riconoscere i suoi simili in base alla costituzione genetica, agevolato dal fatto che i geni inseriti nel complesso di istocompatibilità sono decisivi sull’odore emesso dal corpo del topo. Quindi i topi con lo stesso odore, tendenzialmente, sono appartenenti alla stessa famiglia.
Inoltre il topo è in grado di comunicare con i suoi simili sia con suoni udibili all’orecchio umano (squittii), generalmente utilizzati per i richiami a lunghe distanze, sia con richiami ultrasonici, utilizzati nella comunicazione su breve distanza.
I maschi sono territoriali e tendono a definire un proprio spazio all’interno del quale dominano su varie femmine e cuccioli.
Per segnalare la propria presenza ed evitare quindi episodi di intolleranza, i topi si affidano a segnali olfattivi, quali principalmente la marcatura del proprio territorio con urina e feci. Soprattutto l’urina dei maschi, ha un forte odore dovuto alla presenza di numerosi composti chimici e di feromoni.
Il topo si muove sia con passo veloce che con salti che possono raggiungere una quarantina di centimetri di lunghezza. Quando tuttavia l’animale è impegnato a mangiare, combattere od orientarsi in un territorio sconosciuto, non è infrequente che si erga sulle zampe posteriori, utilizzando la coda per bilanciarsi. La coda viene utilizzata per tenersi in equilibrio anche durante il salto e la corsa.
L’alimentazione di questo roditore è composta prevalentemente da parti vegetali, insetti, acari ed anche se preferiscono maggiormente i prodotti di origine vegetale, all’occorrenza non disdegnano la carne.
Il topo ricava l’acqua di cui necessita per la maggior parte dal cibo: in ogni caso necessita anch’esso di bere ogni tanto. Per integrare la propria dieta, non esita infine a praticare la coprofagia.
Inoltre, contrariamente alle immagini dei cartoni animati e dell’idea comune, i topi non mangiano formaggio se non in caso di estrema carenza di cibo.
Il Mus musculus, secondo la IUCN, è inserito nell’elenco delle 100 tra le specie invasive più dannose al mondo.
È infatti una specie abbondante, diffusa capillarmente negli insediamenti umani, nelle aree industriali e nelle zone coltivate (D. Capizzi & M. Santini in Spagnesi & Toso 1999).
Questo piccolo roditore è una specie infestante, la cui presenza negli insediamenti urbani e industriali è causa di danni economici rilevanti e richiede attività di controllo, e come tale non presenta alcun problema di conservazione.

Guido Bissanti

Fonti
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Gordon Corbet, Denys Ovenden, 2012. Guida dei mammiferi d’Europa. Franco Muzzio Editore.
– John Woodward, Kim Dennis-Bryan, 2018. La grande enciclopedia degli animali. Gribaudo Editore.




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