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Come si propaga l’Anacardio

Come si propaga l’Anacardio

L’anacardio (Anacardium occidentale L., 1753) è una specie arborea appartenente alla famiglia delle Anacardiaceae.
Questa pianta viene coltivata per la produzione della sua noce, l’anacardio, e del suo falso frutto, chiamato maragnone (dallo spagnolo marañón, derivato dallo stato brasiliano di Maranhão, di cui sembra originario) o noce di acagiù (dal portoghese cajú).
L’albero dell’anacardio è un albero tropicale che tollera temperature comprese fra 5° e 45° C e muore totalmente in caso di gelo, ed è per questo che in Italia non riesce ad essere coltivato se non in condizioni o areali delle isole particolari.
Produce in media 15-30 chilogrammi all’anno.
Per la sua coltivazione, quindi, bisogna tenere conto delle condizioni climatiche ottimali.
Quello che consumiamo a tavola è la parte secca del frutto. La parte fresca è, in realtà, un falso frutto, trattandosi di una modificazione del fiore. La mela d’anacardio è caratterizzata da buccia liscia e colore giallo-rosso.
Tuttavia, nei paesi produttori il falso frutto dell’anacardio è ugualmente consumato e impiegato nelle preparazioni culinarie.

L’albero di anacardio può raggiungere fino ai 14 metri di altezza, 6 se coltivato nella varietà nana.
L’albero di anacardio trova miglior alloggio in un terreno sabbioso e a pH acido, anche se riesce comunque ad adattarsi a molti terreni, anche poco fertili, se ben nutrito con la concimazione.
L’anacardio non necessita di un’irrigazione aggiuntiva, rispetto alle tipiche piogge tropicali che assolvono già a questo compito.
Le piogge potrebbero danneggiare i fiori, soggetti spesso a marciume. Sarebbe ideale riuscire a proteggerli da questa minaccia.
L’albero non necessita, inoltre, di una particolare concimazione, se il suolo in cui è piantato non è difficile e infertile.
Si ricorda che l’albero di anacardio si riproduce per semina e per innesto.
La semina è ancora la tecnica più diffusa e avviene direttamente nel terreno dove il clima lo consente.
Se ben irrigato, la pianta ha una crescita velocissima fino al germoglio; per la produzione di frutti trascorrono solitamente dai 3 ai 5 anni, per poi sopravvivere per altri 50.
Infine, per quanti riguarda la tecnica dell’innesto, è una pratica possibile ma poco diffusa, per via della difficoltà di trovare cultivar vicine.




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