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Come si prepara una talea di Vite

Come si prepara una talea di Vite

La vite comune o vite euroasiatica (Vitis vinifera L., 1753) è un arbusto rampicante della famiglia Vitaceae ed è una pianta presente in tutti i continenti ad eccezione dell’Antartide.
Questa pianta caducifoglie, le cui foglie vengono chiamate pampini, è forse tra le colture più antiche e diffuse del mondo.
Di questa specie esistono tante cultivar da rendere quasi impossibile le loro classificazioni.
Eppure nel concetto di viticoltura odierna, all’interno del principio dell’agroecologia, trova sempre più spazio l’impiego di cultivar autoctone che, non solo sono più resistenti ai cambiamenti climatici ed agli agenti patogeni, ma rappresentano meglio la caratterizzazione di un territorio e della sua viticoltura, nonché la possibilità di non fare estinguere vecchie varietà.
Passata forse per sempre la sbornia delle cultivar “esotiche” o di importazioni si è sempre più consapevoli della necessità di salvaguardare il proprio patrimonio ampelografico e, quindi, di poterlo riprodurre.
Fatto salvo poi il criterio che la vite comune va innestata sulla vite americana, tra tutti per il fattore di resistenza alla fillossera, è opportuno capire come moltiplicare la vite per via agamica.
Inoltre alcune di queste varietà sono ibridi produttori primari, ovverosia quegli ibridi ottenuti incrociando viti americane ed europee per ottenere piante resistenti alla fillossera. Tali piante non si moltiplicavano per innesto, come accade oggi per le varietà europee dì Vitis vinifera, ma venivano propagate per propaggine o talea.
Queste piante che sono sopravvissute per decenni, senza bisogno di trattamenti di sorta, possono rappresentare per che vuole addentrasi nei concetti di un nuovo modello di agricoltura sostenibile (vedi all’interno dell’agroecologia: l’agricoltura sinergica, la permacultura, ed altre forme simili).
La riproduzione della Vite per via agamica (dove ogni singolo individuo mantiene intatto il patrimonio genetico della pianta madre) può avvenire sia per propaggine che per talea.
In questo contributo capiremo come moltiplicare la Vite per talea.
Tra l’altro non necessariamente dovete pensare alla grande estensione di un vigneto; potete pensare all’allevamento di qualche vite, come si faceva un tempo, allevando singole viti davanti casa.

Per iniziare questa avventura della moltiplicazione per talea della Vite cominciamo col munirci di contenitori o vasetti adeguati.
Siccome le talee di vite sono generalmente abbastanza lunghe (rispetto alle talee di altri fruttiferi) i contenitori devono essere più lunghi che larghi.
A tal’uopo un ottimo contenitore può essere rappresentato dalle bottiglie di plastica per l’acqua a cui va asportata la parte superiore con tutto il collo.
Se avete optato per questa soluzione alla base della bottiglia, trasforma tata in vaso, vanno operati alcuni fori di drenaggio (5-6 fori della grandezza di ½ cm, ottenuti con un grosso cacciavite).
A questo punto si possono preparare le talee prelevandole da un tralcio vigoroso dell’anno precedente.
Le talee devono essere lunghe dai 20 ai 40 cm ed avere almeno 3 cosiddetti “occhi” o nodi,, cioè i punti dove si formano foglie e gemme.
Preparate le talee, facendo attenzione di non invertire il senso, queste vanno messe a bagno per un paio di giorni in modo da idratare la base e predisporla meglio alla successive fase di emissione delle radici.
Per evitare una eccessiva disidratazione vi consigliamo di sigillare il taglio superiore con del mastice, preparato anche artigianalmente, per ridurre la perdita d’acqua tramite disidratazione.
Rimane da preparare il terriccio per ospitare le talee da radicare. Vi consigliamo una miscela di sabbia e torba (o terriccio) 2:1, ben compattata nel contenitore.
Una volta riempiti i vasi il terriccio va inumidito e potete porre le talee nel substrato, avendo cura di assicurarvi che almeno uno o due nodi si trovino ben coperti dal substrato. Se volete o lo ritenete opportuno, cospargete con attenzione la base della talea per qualche centimetro con ormoni radicanti in polvere o preparati da voi.
Per opportuna memoria ricordarvi di etichettare ogni singolo contenitore con la cultivar che state riproducendo per talea.
Ricordatevi inoltre di porre i contenitori in luogo senza la luce diretta del sole, possibilmente sotto piante che con la loro chioma ombreggiano bene oppure in serra fredda. Inoltre ricordatevi di mantenere il substrato sempre umido, evitando ristagni, e nebulizzando, quando possibile, per aumentare l’umidità attorno ai germogli, onde evitare l’eccessiva disidratazione.
Per essere sicuri che le talee avranno radicato bisogna aspettare l’emissione di alcune foglioline ed il loro ingrandirsi. In questo caso sarete sicuri che la tale avrà radicato e potrete utilizzarla come portainnesto, o se ibrido, direttamente per propaggine o per talea.




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