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Caesalpinia echinata

Caesalpinia echinata

Il pernambuco o pau brasil (Caesalpinia echinata Lam., 1785) è una specie arborea appartenente alla famiglia delle Fabaceae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Plantae, Divisione Magnoliophyta, Classe Magnoliopsida, Ordine Fabales, Famiglia Fabaceae e quindi al Genere Caesalpinia ed alla Specie C. echinata.

Etimologia –
Il termine Caesalpinia del genere è stato dedicato da Linneo ad Andrea Cesalpino (“Andreas Caesalpini”, 1519-1603), botanico, filosofo e medico di papa Clemente VIII; nel suo De Plantis Libri illustrò un sistema tassonomico basato sulle strutture riproduttive delle piante e fu denunciato dai teologi perché nella ‘Genesi’ non si parla di organi sessuali delle piante.
L’epiteto specifico echinata proviene dal greco ἐχῖνος echînos riccio, porcospino, riccio di mare e, per estensione, spinoso: munito di spine o aculei.
Il nome popolare portoghese pau brasil significa, letteralmente, “albero brasil”. La parola brasil potrebbe derivare dal colore rosso brace (brasa in portoghese) della resina del legno di questo albero, ma esistono molte altre etimologie alternative della parola brasil, cosicché non è possibile essere conclusivi al riguardo dell’origine del nome pau brasil. Il nome Brasile deriverebbe comunque da quello della pianta.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
Il pernambuco è una pianta nativa della Mata Atlântica, la foresta vergine che ricopriva completamente le regioni litoranee del Brasile ed è presente nel Sud America, nell’area tra Brasile orientale e nord-orientale.
Il suo habitat è rappresentato dai boschi su suoli aridi costituiti da calcare, dalla foresta costiera e boschi, generalmente su terreni sabbiosi o argillosi che sono ben drenati, preferendo la foresta aperta meno densa, spesso su scarpate.

Descrizione –
Il pernambuco è un albero che raggiunge i 15 metri di altezza.
Il tronco è eretto, di colore grigio scuro, ricoperto di spine, specialmente nei rami più giovani.
Le foglie sono composte paripennate, dal colore verde brillante.
I fiori si formano su grappoli eretti, nei pressi dell’apice dei rami; hanno quattro petali gialli e uno minore rosso e sono soavemente profumati; al centro si trovano dieci stami e un pistillo, con ovario allungato.
I frutti sono delle bacche di color marrone, coperte da lunghe e affilate spine. Le bacche contengono da 1 a 5 semi a forma di disco.

Coltivazione –
La Caesalpinia echinata è una pianta che preferisce un terreno ben drenato, alcalino e una posizione in pieno sole.
Le piante oramai affermate sono molto resistenti alla siccità ed abbastanza tolleranti ai venti.
Dopo la semina si possono avere alberi di altezza di due metri dopo due anni.
Le piante iniziano a fiorire intorno ai 3-4 anni.
Lo sviluppo del durame negli alberi coltivati è considerevolmente più veloce che in natura; il Diametro a petto, o DBH, di un albero coltivato di 17 anni si può paragonare ad un albero di 70 anni cresciuto in natura.
Apparentemente, la qualità del legno proveniente dalle coltivazioni non è adatta alla produzione di archi per violino e di conseguenza manca l’interesse per la coltivazione delle specie per la produzione di legno.
Gli alberi che crescono in natura sono spesso ricoperti di orchidee e altre epifite. Le piante di questo genere sono particolarmente utili ai funghi di miele (Armillaria). Questa specie ha una relazione simbiotica con alcuni batteri del suolo, questi batteri formano noduli sulle radici e fissano l’azoto atmosferico. Parte di questo azoto viene usato dalla pianta in crescita, ma alcune parti possono anche essere usati da altre piante che crescono nelle vicinanze.

Usi e Tradizioni –
Nella lingua tupi il pau brasil è chiamato ibira pitanga, o “legno rosso”. Il legno è utilizzato per lavori di ebanisteria e per la costruzione di strumenti musicali (in particolare archetti per strumenti ad arco), matite e penne a sfera di lusso.
Largamente commercializzato e utilizzato nelle botteghe tintorie, il legno di pernambuco veniva impiegato per conferire ai tessuti una pregevole tonalità di rosso, a un costo di materie prime inferiore rispetto al chermes e agli altri coloranti di origine animale.
La prima attività economica dei coloni portoghesi nella appena scoperta Terra de Santa Cruz, l’antico nome del Brasile (secolo XVI), fu proprio il taglio del pernambuco per ottenere legno pregiato e resina.
La resina rossa, commercialmente nota come brasileina, era usata come colorante dall’industria tessile europea e conferiva ai tessuti un colore di qualità superiore. Questo fatto, unito allo sfruttamento industriale del legno rosso, generò una domanda di mercato enorme e un conseguente devastante taglio del pernambuco nelle foreste brasiliane.
In poco meno di un secolo, già non c’erano più alberi in numero sufficiente per soddisfare la domanda, anche se esemplari continuavano a essere abbattuti occasionalmente.
Con la fine del taglio del pernambuco il pericolo di estinzione non sparì. Le attività economiche che seguirono, come la coltivazione della canna da zucchero e del caffè, e la crescente pressione demografica furono causa del disboscamento della Mata Atlântica. Così, l’habitat naturale della specie si restrinse drasticamente.
Ma sotto il governo dell’Imperatore Dom Pedro II, vaste aree della Mata Atlântica, soprattutto nello Stato di Rio de Janeiro, furono recuperate e una parziale presa di coscienza ecologica frenò il disboscamento. Nel frattempo, il pernambuco era un albero già considerato estinto.
Nel XX secolo, la società brasiliana prese coscienza del fatto che il pernambuco, un simbolo del paese, era in pericolo di estinzione e furono lanciate con relativo successo delle iniziative per riprodurre la pianta a partire dai semi e utilizzarla in progetti di recupero forestale.
Oggi, il pernambuco è diventato un albero ornamentale. È ancora incerto se il suo habitat naturale sarà nuovamente devastato, ma la sopravvivenza della specie sembra assicurata nei giardini e nei parchi.
La specie è catalogata nell’Elenco rosso IUCN delle piante minacciate con Stato: A1acd in via di estinzione.

Modalità di Preparazione –
Tra gli altri usi si ricorda che un carbone a base di corteccia in polvere viene infuso e usato per trattare la diarrea nei bambini. Il legno è, inoltre, odontalgico e tonico.

Guido Bissanti

Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.



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