Un Mondo Ecosostenibile
InsettiSpecie Animali

Zerynthia polyxena

Zerynthia polyxena

La polissena (Zerynthia polyxena Denis & Schiffermüller, 1775) è un lepidottero appartenente alla famiglia dei Papilionidae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Animalia, Sottoregno Eumetazoa, Superphylum Protostomia, Phylum Arthropoda, Subphylum Tracheata, Superclasse Hexapoda, Classe Insecta, Sottoclasse Pterygota, Coorte Endopterygota, Superordine Oligoneoptera, Sezione Panorpoidea, Ordine Lepidoptera, Sottordine Glossata, Infraordine Heteroneura, Divisione Ditrysia, Superfamiglia Papilionoidea, Famiglia Papilionidae, Sottofamiglia Parnassiinae, Tribù Zerynthiini e quindi al Genere Zerynthia ed alla Specie Z. polyxena.
Questa specie, a livello mondiale, presenta numerosissime sottospecie collegate ai loro habitat particolari.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
La polissena è una farfalla con una distribuzione euroasiatica ed è diffusa nell’Europa centrale e meridionale (Francia sud – orientale, Italia , Slovacchia e Grecia) che copre tutti i Balcani e raggiunge il sud del Kazakistan e gli Urali.
È presente in tutta Italia, a esclusione della Sardegna, ma è dovunque poco comune questo perché la specie è strettamente legata alla sua pianta nutrice ed è pertanto considerata specie minacciata; è infatti inserita nella lista delle specie di interesse comunitario che richiedono una protezione rigorosa della “Direttiva Habitat” (Allegato IV).
Questa rara farfalla vive in habitat caratterizzati da luoghi caldi, soleggiati e aperti come prati ricchi di erbe erbose, vigneti, sponde dei fiumi, zone umide, aree coltivate, terre desolate, scogliere rocciose e terreni carsici, ad un’altitudine compresa tra 0 e 1.700 metri sul livello del mare, ma generalmente sotto i 900 metri.

Morfologia –
La polissena è una farfalla che allo stadio adulto ha un’apertura alare di 50–60 mm.
Le femmine hanno ali leggermente più lunghe, di solito di colore più chiaro rispetto ai maschi. Il colore di base delle ali è giallo, con un complesso disegno fatto di diverse bande e macchie nere.
Ai bordi degli arti posteriori hanno una linea sinuosa nera con una serie di punti di blu e rossi per scoraggiare i potenziali predatori (aposematismo). Il corpo è marrone scuro e porta macchie rosse ai lati dell’addome.
Questa specie è alquanto simile a: Zerynthia rumina, Zerynthia cerisyi e Zerynthia cretica. Tuttavia questa farfalla può essere confusa solo con la Z. rumina. Le differenze sono la presenza di blu sulle ali posteriori di Z. polyxena e la quantità relativamente inferiore di rosso sulle sue antenne rispetto alla Z. rumina. Le popolazioni di queste due specie si sovrappongono solo nel sud-est della Francia.
I bruchi di Zerynthia polyxena sono lunghi fino a 35 millimetri. Inizialmente sono neri, poi sono giallastri con sei file di punte carnose arancioni e nere su tutto il corpo.

Attitudine e Ciclo biologico –
La polissena diviene adulta all’inizio della primavera.
Gli adulti volano da aprile a giugno a seguito di una sola generazione. Gli adulti sono attivi per non più di tre settimane.
Le femmine depongono le loro uova singolarmente o in piccoli gruppi sul fondo delle piante ospiti. Le uova sono inizialmente sferiche e biancastre, di colore bluastro prima della schiusa.
I bruchi si nutrono principalmente di: Aristolochia clematite, Aristolochia rotonda, Aristolochia pistolochia, Aristolochia pallida .
Il cibo di cui si nutrono i bruchi fornisce le sostanze tossiche che poi vengono trasmesse anche agli adulti, rendendole immangiabili.
I giovani bruchi si nutrono dapprima su fiori e giovani germogli, mentre dopo la seconda muta si nutrono di foglie.
I bruchi compiono 5 mute nell’arco di 4/5 settimane, dopo di che le crisalidi, legate ad un sostegno, svernano per sfarfallare nella primavera successiva. Gli adulti sono attivi da maggio a giugno.

Ruolo Ecologico –
La Zerynthia polyxena è una farfalla che sebbene sia molto diffusa è piuttosto rada nelle sue popolazioni; questo perchè è anche legata a particolari habitat ma soprattutto ad alimentarsi di piante del genere Aristolochia.
Questo lepidottero in Italia è assente solo in Sardegna, mentre nel resto del territorio è presente con colonie ristrette e come già detto localizzate.
Le principali minacce per questo lepidottero sono quelle della sottrazione dei suoi habitat. In Italia, nella Pianura Padana, la specie è minacciata dalla sottrazione di habitat dovuta sia all’urbanizzazione sia all’intensificazione dell’agricoltura. Sensibile anche ai cambiamenti climatici.
Le misure di conservazione devono essere quelle ci mantenere le aree ecotonali in cui cresce la pianta nutrice attraverso pascolo o sfalcio evitando il periodo di sviluppo preimmaginale.

Guido Bissanti

Fonti
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Russo G., 1976. Entomologia Agraria. Parte Speciale. Liguori Editore, Napoli.
– Tremblay E., 1997. Entomologia applicata. Liguori Editore, Napoli.



Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *