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Come coltivare l’Acetosa

Come coltivare l’Acetosa

L’acetosa o erba brusca (Rumex acetosa L.) è una specie erbacea, perenne e spontanea che può essere comunque coltivata sia in pieno campo che in vaso.
È una pianta che ama i luoghi ombreggiati, dove cresce bene anche sotto l’ombra di alberi ad alto fusto, al riparo dei venti.
L’esposizione invece in pieno sole provoca scottature fogliari anche estese, mentre tollera bene anche il gelo invernale.
Per la scelta del terreno dove coltivarla si consiglia un terreno sciolto, fertile, ricco di sostanza organica e ben drenato.
L’acetosa, anche se cresce in condizioni spontanee, se coltivata va comunque irrigata nei periodi siccitosi e in estate mentre; se coltivata in vaso necessita di annaffiature più regolari e frequenti per tutto il periodo vegetativo, da aprile a settembre. In carenza di acqua le foglie sono meno carnose e meno ricche di principi attivi.
L’acetosa è una pianta nitrofila; ama infatti i terreni ricchi di azoto e se la sua crescita è stentata allora bisogna intervenire con somministrazione di un fertilizzante con contenuto di azoto. Si sconsiglia però l’uso di concimi nitrici per la pericolosità dell’accumulo nelle foglie, che vengono consumate anche crude. Per questo motivo il concime consigliato è un buon organico, come uno stallatico ben maturo; questo va somministrato nel periodo precedente al risveglio vegetativo.
Dicevamo che questa pianta si adatta ad essere coltivata anche in vaso purché abbia un diametro ampio e sia profondo; adatto quindi sia allo sviluppo della radice sia della parte vegetativa.
I vasi vanno posti in posizioni semiombrose o ombrose ed al riparo dei venti. Per ottenere un raccolto costante tutto l’anno la pianta va innaffiata frequentemente anche per avere foglie carnose, succose e ricche di sali minerali e vitamina C.
L’Acetosa si riproduce sia per seme, nel periodo primaverile, ma può essere agevolmente propagata per via agamica in autunno mediante la divisione dei cespi.

Per quanto riguarda il rinvaso questo si effettua ogni anno o quando le radici fuoriescono dai fori di drenaggio dell’acqua delle annaffiature, in primavera.
La tecnica di semina va effettuata su un substrato umido e fertile. Dopo la semina, nell’arco di 10-15 giorni, si avranno le nuove piantine da mettere a dimora definitiva solo quando saranno abbastanza robuste da maneggiare. Se la semina viene fatta in piena terra, bisogna procedere con il diradamento eliminando quelli più fragili e lasciando almeno 30 cm di distanza sulla fila.
La propagazione per divisione dei cespi o dei rizomi va effettuata invece estraendo le piante dal terreno con tutto il pane di terra che avvolge la radice o rizoma; si pulisce la radice dal terreno, scuotendola con delicatezza; successivamente con un coltello ben affilato e disinfettato si divide il rizoma in porzioni portanti radici secondarie o avventizie ben sviluppate e con almeno un germoglio; a questo punto si trapiantano i pezzi di rizoma in vasetti singoli, si annaffia per favorire la radicazione della talee di rizoma ed a radicazione avvenuta si trasferiscono le nuove piante in vasi più grandi o in piena terra.
Il periodo può essere sia autunnale che primaverile.
Una tecnica importante per stimolare la produzione di nuove foglie e fusti fioriferi è quella di recidere alla base del terreno tutti quelli vecchi, improduttivi e secchi. Generalmente si recidono i fusti fioriferi appena compaiono per stimolare una maggiore produzione di foglie.
In questo modo le foglie più tenere di acetosa possono essere raccolte in modo scalare dopo due mesi dalla semina.
Per avere a disposizione tutto l’arco dell’anno le foglie fresche di acetosa basta riparare le piante coltivate in piena terra con un telo e riparare sotto tettoie luminose quelle coltivate in vaso. I semi raccolti in piena maturazione vanno conservati in sacchetti di carta fino al momento del loro utilizzo.
La raccolta delle radici va effettuata invece nel periodo autunnale.




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