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Calliptamus italicus

Calliptamus italicus

La cavalletta dei prati o Grillastro italiano (Calliptamus italicus (Linnaeus, 1758)) è un insetto ortottero appartenente alla famiglia dei Acrididae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Animalia, Sottoregno Eumetazoa, Ramo Bilateria, Phylum Arthropoda, Subphylum Tracheata, Superclasse Hexapoda, Classe Insecta, Sottoclasse Pterygota, Coorte Exopterygota, Subcoorte Neoptera, Superordine Polyneoptera, Sezione Orthopteroidea, Ordine Orthoptera, Sottordine Caelifera, Superfamiglia Acridoidea, Famiglia Acrididae, Sottofamiglia Calliptaminae e quindi al Genere Calliptamus ed alla Specie C. italicus.
Di questa specie sono riconosciute due sottospecie che sono:
– C. italicus albotibialis;
– C. italicus italicus.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
La cavalletta dei prati è un insetto diffuso nei paesi del bacino del Mediterraneo, con un areale che comprende Europa meridionale e centrale (Spagna, Francia compresa Corsica, Italia, Germania, Belgio, Svizzera, Austria, Slovenia, Bosnia ed Erzegovina, Croazia, Serbia, Kosovo, Voivodina, Montenegro, Macedonia, Albania, Grecia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Polonia, Romania, Bulgaria, Ungheria, Moldavia, Ucraina e Russia), il Nordafrica e parte dell’Asia occidentale (Turchia, Medio Oriente, Georgia, Armenia, Azerbaigian, Iran, Iraq).
In Italia è presente in gran parte della penisola e nelle isole maggiori, anche ad altitudini di circa 1000 metri ed in alcune condizioni questa specie può sviluppare tendenza al gregarismo con formazione di popolazioni numerose che possono danneggiare anche le coltivazioni.
Il suo habitat è quello degli ambienti aridi e prati.

Morfologia –
Il Calliptamus italicus, caratterizzato da un dimorfismo sessuale, dove le femmine misurano 21–36 mm ed i maschi non superano i 26 mm.
La specie ha una colorazione grigio o brunastro e si riconosce per il caratteristico colore rosa della parte basale delle ali posteriori, che si nota comunque solo in volo.
Si riconoscono, inoltre, le tre carene, ad andamento parallelo, del pronoto e le tre macchie scure nella parte interna dei femori posteriori.
Le neanidi appena nate hanno una colorazione biancastra, per poi divenire di colore bruno e attraverso più mute raggiungono lo stadio immaginale in 40-50 giorni.

Attitudine e Ciclo biologico –
La cavalletta dei prati è un insetto che compie una sola generazione all’anno.
Il periodo di ovodeposizione avviene tra fine agosto ed inizi di settembre e le uova vengono deposte nel terreno, ad una profondità di 2–3 cm, all´interno di una ooteca che può contenere da 25 a 55 uova avvolte in un secreto spugnoso.
L’insetto trascorre l’inverno allo stadio di uovo e le neanidi nascono a partire dal periodo di maggio-giugno; gli adulti compariranno da luglio in poi, a seconda delle condizioni climatiche.
Sia le neanidi che gli sono voraci defoglia tori e nel caso di elevato numero di individui si possono registrare danni alle colture erbacee ma anche su piante arboree coltivate e forestali.

Ruolo Ecologico –
Il Calliptamus italicus è una specie polifaga che si nutre di diverse piante spontanee e di coltivazioni erbacee, tra cui soprattutto leguminose ed e orticole. I maggiori danni si hanno spesso sull’erba medica (Medicago sativa).
Per il contenimento di questo insetto, se si è in presenza di coltivazioni, è utile la lotta meccanica di distruzione delle ooteche prima della schiusa delle uova.
Tra i metodi di lotta biologica Lotta biologica si ricordano che è efficace un fungo (Entomophaga grylli) il cui uso come agente biologico è tuttavia ancora oggetto di studio.
In azienda con diversificazione colturale e, soprattutto con la presenza di animali di bassa corte, come la gallina faraona (Numida meleagris) questo insetto viene limitato in quanto questa si ciba prevalentemente di insetti ed in particolar modo di cavallette.
Tra i mezzi agronomici si ricorda:
– l’adozione di lavorazioni superficiali e dissodamento dei terreni in autunno-primavera, per distruggere le ooteche;
– la coltivazione delle superfici incolte ed il rifacimento dei vecchi prati, ormai molto degradati;
– le lavorazioni del terreno li dove si ritiene ci siano ooteche che generalmente sono esposti a sud.
Gli interventi di lotta chimica, pur se resi obbligatori dall’art. 28 della legge 987 del 16/6/1931, vanno valutati con molta attenzione e comunque devono rappresentare l’ultima evenienza nel caso questa specie assume le caratteristiche di popolazione gregaria.
Durante il periodo di nascita delle neanidi si posso adottare trattamenti di contenimento dell’infestazione con insetticidi piretroidi a base di deltametrina specificamente autorizzati per uso civile, mentre i trattamenti insetticidi sugli adulti sono assolutamente inutili e dannosi comunque per l’intero ecosistema agrario.
La vera lotta contro il Calliptamus italicus si effettua con il controllo dei luoghi di deposizione (ooteche) dove è possibile intervenire con trattamenti insetticidi localizzati e non diffusi e distribuiti direttamente sul terreno.
Una buona rotazione colturale, l’uso di tecniche agro ecologiche con diversificazione delle specie coltivate e delle rotazione e l’adozione di interventi di pulizia meccanica delle aree marginali possono contenere notevolmente questo insetto.

Guido Bissanti

Fonti
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Russo G., 1976. Entomologia Agraria. Parte Speciale. Liguori Editore, Napoli.
– Tremblay E., 1997. Entomologia applicata. Liguori Editore, Napoli.



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