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Scolymus grandiflorus

Scolymus grandiflorus

La cardogna maggiore o cardo giallo (Scolymus grandiflorus Desf., 1799) è una specie erbacea appartenente alla famiglia delle Asteraceae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Plantae, Superdivisione Spermatophyta, Divisione Magnoliophyta, Classe Magnoliopsida, Sottoclasse Asteridae, Ordine Asterales, Famiglia Asteraceae, Sottofamiglia Cichorioideae, Tribù Cichorieae, Sottotribù Scolyminae e quindi al Genere Scolymus ed alla Specie S. grandiflorus.
È sinonimo il termine Scolymus hispanicus subsp. Grandiflorus.

Etimologia –
Il termine Scolymus proviene da scolymus cardone, carciofo, nome presente in Plinio (latinizzazione del greco σκόλυμος scólymos, una sorta di cardo commestibile in Aristarco e Teofrasto).
L’epiteto specifico grandiflorus è in riferimento alle dimensioni dei fiori.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
La cardogna maggiore è una pianta di origine mediterranea e diffusa in Europa meridionale e Nord Africa.
In Europa è una specie diffusa in Francia (compresa la Corsica), in Italia, soprattutto nell’Italia meridionale, in Sicilia ed in Sardegna; nei paesi del Nord Africa è presente in Marocco, Algeria, Tunisia e Libia. Incerta è invece la presenza in Spagna, Turchia e Libano.
Il suo habitat è quello degli incolti erbosi, bordi stradali e ruderi dove cresce dal livello del mare sino a 1400 m di altitudine.

Descrizione –
Scolymus grandiflorus è una pianta perenne emicriptofita scaposa, con fusto spinoso, scarsamente ramificato, che cresce ad altezze comprese tra 20 ed oltre 100 cm.
Le foglie sono anch’esse spinose e lunghe fino a 10-15 cm.
L’infiorescenza è composta da fiori ligulati di colore variabile dal giallo brillante all’arancione, ermafroditi, avvolti da 3 brattee (con 6 nel capolino terminale) acuminate e riuniti in un capolino di 5-6 cm di diametro.
L’antesi è tra maggio e settembre.
I frutti sono degli acheni ovoidali, con pappo persistente formato da 3-7 setole centrali.
La pianta nel periodo estivo va incontro ad essiccazione.

Coltivazione –
La cardogna maggiore è una specie spontanea che cresce prevalentemente nelle aree del mediterraneo con clima mite ed inverni non freddi ed in presenza di terreni tendenzialmente calcarei ed aridi e che si trova in aree aperte o marginali in prossimità di incolti erbosi, bordi stradali e ruderi con preferenza per le zone costiere, e può essere trovata principalmente su terreni sabbiosi.

Usi e Tradizioni –
La cardogna maggiore è una pianta utilizzata nella gastronomia tradizionale di alcune regioni europee e d’Italia. I cespi basali più teneri, mondati delle spine e delle parti esterne più dure, vengono lessati e conditi con olio e limone, utilizzati in frittate o torte salate, fritti in pastella o aggiunti ad insalate.
Nelle Murge, vengono utilizzati per pietanze rituali per le festività pasquali, spesso come contorno alla carne o al brodo di agnello. Nell’Anconitano è segnalato l’utilizzo delle radici per accompagnare piatti natalizi a base di stoccafisso.
Scolymus grandiflorus è una pianta con proprietà nutraceutiche ed epato stimolante.
Le parti utilizzate sono foglie, radici e fusto ed il periodo balsamico è quello dell’inizio della primavera.

Modalità di Preparazione –
La cardogna maggiore viene impiegata in cucina, dove la radice carnosa viene utilizzata bollita o stufata per contorno in piatti di carne e pesce. I fusti teneri privati delle spine dopo spellatura si lessano allo stesso modo dei gambi di carciofo. Possono essere conditi con olio e limone utilizzati in frittate o torte salate, oppure fritti in pastella o aggiunti ad insalate.

Guido Bissanti

Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.



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