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Alectoris graeca

Alectoris graeca

La coturnìce (Alectoris graeca Meisner 1804) è un uccello appartenente alla famiglia dei Phasianidae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Animalia, Phylum Chordata, Classe Aves, Sottoclasse Neognathae, Ordine Galliformes, Famiglia Phasianidae, Sottofamiglia Perdicinae e quindi al Genere Alectoris ed alla Specie A. graeca.
La coturnice annovera quattro sottospecie:
– Alectoris graeca graeca (Meisner, 1804) – sottospecie che si trova soprattutto nei Balcani;
– Alectoris graeca orlandoi Priolo, 1984 – diffusa nella penisola italiana;
– Alectoris graeca saxatilis (Bechstein, 1805) – vive nelle Alpi, in Slovenia e nell’Appennino settentrionale;
– Alectoris graeca whitakeri Schiebel, 1934 – endemica della Sicilia.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
La Coturnice fino al XVI secolo viveva lungo il Reno, attualmente le popolazioni di questo volatile sono ristrette alle Alpi, all’Italia, alla Turchia, alla Grecia e all’Asia minore ed una sua sottospecie vive ancora nell’Asia settentrionale.
Il suo habitat è rappresentato dai cumuli di macerie al confine tra la taiga e la tundra, nel sud dell’areale popola principalmente rupi montane e terreni rocciosi e scoperti. Questo uccello frequenta, in generale, versanti soleggiati e piuttosto ripidi dominati da vegetazione erbacea e ricchi di affioramenti rocciosi. D’estate si spinge sino alle più elevate praterie alpine interrotte da pietraie, mentre in inverno la persistenza della neve al suolo la costringe a scendere sulle balze rocciose che dominano il fondovalle.

Descrizione –
La Coturnice è lunga 35 cm e con un’apertura alare di 50 – 55 cm.
Si presenta con una colorazione bluastra nella parte superiore e sul petto, bianca nella gola, con una striscia nera nella fronte e sulla gola, le ali degli scambi marroncini tendenti al rosso e bordati di nero; la parte inferiore è di color ruggine, le ali di sventolamento hanno un colore marroncino scuro con le penne esterne primarie di colore rosso ruggine, con angoli giallastri e di colore rosso negli angoli.
Presenta degli occhi di colore marroncino, il becco è rosso, il piede è rosso pallido. Il maschio, che è praticamente identico alla femmina, quindi cin un baso dimorfismo sessuale, possiede un corto sperone al tarso ed è mediamente un poco più grande.

Biologia –
L’ Alectoris graeca è una specie monogama che nel periodo invernale vive in grandi colonie; nel periodo primaverile le coppie si isolano e nelle zone alpine la femmina tra giugno e luglio depone, dopo 26 giorni, da 12 a 15 uova, di colore crema debolmente chiazzate di bruno, in cumuli al di sotto dei cespugli o in rupi scoscese.
Solo nel caso in cui la prima covata non va a buon fine, potrebbe iniziarne una seconda. Le coppie di riproduttori occupano, a partire da aprile, territori ampi alcune decine di ettari.
La cova dura 24-26 giorni e i pulcini sono in grado di seguire immediatamente la chioccia alla ricerca del nutrimento.
Dal periodo di dispersione delle nidiate (settembre-ottobre) sino a marzo la specie è spiccatamente gregaria e forma gruppi composti da anche più di 10 soggetti.
Questo volatile si riconosce per il grido che assomiglia ad un Kakabi, kakabit, kakabe. Il metallico e ripetuto richiamo è inconfondibile, ma viene emesso con regolarità solo in primavera nelle prime ore del mattino e la sera.

Ruolo Ecologico –
La Coturnice si contraddistingue per agilità, astuzia e combattività, corre e si arrampica molto bene, vola in maniera leggiadra e veloce, va sugli alberi solo in caso di pericolo. Questo volatile si nutre di tutti i tipi di sostanze derivate dalle piante e di piccoli animali e mangia anche la punta di cereali giovani. La sua alimentazione è basata sulla ricerca al suolo di vegetali e piccoli insetti (in particolare cavallette); in inverno è obbligata a rifugiarsi in settori ove le fonti alimentari non siano ricoperte da neve (balze rocciose e ripidi versanti esposti a sud).
La coturnice è classificata come prossima alla minaccia dato che le sue popolazioni sono in decremento numerico un po’ ovunque. Le cause di questo fenomeno sono varie come perdita dei suoi habitat, disturbo da parte del turismo, bracconaggio e caccia eccessiva laddove ancora consentita.
L’agricoltura montana e la pastorizia hanno fornito per secoli ambienti artificiali assai propizi alla specie (campi terrazzati, pascoli dovuti a disboscamento) ed il recente declino di tali attività è senz’altro negativo. La Coturnice evita infatti le praterie non pascolate con alte erbe, i campi abbandonati invasi da alberi e cespugli.
Al momento le popolazioni europee sono stimate in circa 31-59.000 coppie nidificanti, con i contingenti più numerosi concentrati tra Italia e Croazia. In Italia la popolazione nidificante di Coturnice oscilla tra 10.000 e 20.000 coppie. A livello europeo è considerata vulnerabile, avendo subito a partire dagli anni ‘80 un declino nell’80% dell’areale, fenomeno ampiamente verificatosi (e tutt’ora in corso) anche in Italia.
Per poter riequilibrare le popolazioni della Coturnice si potrebbero adottare misure gestionali adeguate, quali il ritorno ad attività rurali tradizionali (agroecologia), il controllo del turismo nelle aree critiche e la regolamentazione della gestione venatoria, evitando in particolare la pratica dei ripopolamenti, spesso attuati con individui geneticamente inadeguati o addirittura con soggetti di Ciukar che possono attraverso l’ibridazione dare luogo a fenomeni di inquinamento genetico. Inoltre (come in altri galliformi), i pulcini nei primi giorni di vita non hanno capacità di regolare la temperatura corporea, sono quindi estremamente vulnerabili al freddo e alle precipitazioni. La limitata capacità di spostamento fa sì che le cattive condizioni atmosferiche ne influenzino drasticamente anche la sopravvivenza invernale. Altre cause di mortalità sono la predazione da parte di rapaci, soprattutto tra le femmine, che sembrano essere più vulnerabili nella stagione riproduttiva, e le malattie epidemiche che possono derivare da soggetti rilasciati.

Guido Bissanti

Fonti
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– C.Battisti, D. Taffon, F. Giucca, 2008. Atlante degli uccelli nidificanti, Gangemi Editore, Roma.
– L. Svensson, K.Mullarney, D. Zetterstrom, 1999. Guida agli uccelli d’Europa, Nord Africa e Vicino Oriente, Harper Collins Editore, Regno Unito.



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