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Wisteria sinensis

Wisteria sinensis

Il Glicine comune o Glicine cinese (Wisteria sinensis (Sims) DC.) è una specie arbustiva rampicante della famiglia delle Fabaceae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Plantae, Divisione Magnoliophyta, Classe Magnoliopsida, Ordine Fabales, Famiglia Fabaceae, Sottofamiglia Faboideae e quindi al Genere Wisteria ed alla specie W. Sinensis.

Etimologia –
Il termine Wisteria del genere è stato dedicato al Dr. Caspar Wistar, professore di Anatomia presso l’Università di Pensylvania e presidente della Società Filosofica Americana, attivo promotore delle scienze e amico di Thomas Nuttel, autore del genere. In alcune Flore viene infatti utilizzato il nome Wistaria.
L’epiteto specifico sinensis deriva da Sínae Cina: cinese.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
Il glicine comune è una specie originaria delle province di Guangxi, Guizhou, Hebei, Henan, Hubei, Shaanxi e Yunnan, in Cina.
Si tratta di una pianta diffusa e coltivata nei giardini di tutte le regioni temperate per i suoi steli contorti e le masse di fiori profumati nei racemi pendenti che produce in primavera.
Il suo arrivò in Europa è datato nel corso dell’800.
L’habitat di questa pianta è rappresentato da zone soleggiate delle aree temperate, anche se poi gran parte dei rami si sviluppa in penombra.
Anche se il glicine tollera una varietà di suoli e di condizioni di umidità, preferisce terreni argillosi, profondi e ben drenati. Popolazioni di questa pianta si possono diffondere da giardini trascurati, ma si trovano comunemente lungo i bordi della foresta, i bordi delle strade, i fossati ed i margini di aree di passaggio.

Descrizione –
Wisteria sinensis è una pianta con portamento rampicante sarmentoso che per crescere ha bisogno di sostegni vivi o artificiali. Il sistema di ancoraggio, tramite intreccio, avviene in senso antiorario.
Ha foglie lucide, verdi, alterne, lunghe da 10 a 30 cm, imparipennate, con un numero variabile da 9 a 19 foglioline. I fiori sono bianchi, viola o blu, prodotti su racemi di 15-20 cm prima che le foglie emergano in primavera.
I fiori di racemo si aprono simultaneamente prima che il fogliame si sia espanso e hanno una fragranza distintiva simile a quella dell’uva.
Il frutto è un baccello appiattito, marrone, vellutato, simile a un fagiolo, lungo 5-10 cm con semi spessi simili a dischi di circa 1 cm di diametro, distanziati uniformemente all’interno. Questi maturano in estate e si aprono per liberare i semi; i baccelli vuoti spesso persistono fino all’inverno.

Coltivazione –
Per la coltivazione del glicine comune e per ottenere spighe floreali più grandi e ricche è consigliabile accorciare i rami più giovani in primavera, lasciando per ognuno soltanto 5-6 boccioli.
In generale comunque si tratta di una pianta di facile coltivazione nonostante il suo aspetto delicato. È una pianta che sopporta sia il caldo estivo che il gelo invernale.
Per la sua coltivazione, questa pianta va posta in piena terra, possibilmente in un luogo ben soleggiato; possono sopportare anche l’ombra e si adattano a qualsiasi terreno, anche se è bene concimare le piante da poco a dimora, almeno per i primi due o tre anni dopo l’impianto.
Le piante adulte, come avviene per molte altre fabaceae, possono godere dell’aiuto di batteri azoto fissatori, che vivono tra le radici di queste piante, aiutandole ad avere azoto disponibile per il loro sviluppo.
Gli esemplari adulti non necessitano di annaffiature, ma è bene vigilare i glicini da poco a dimora, che possono avere bisogno, in caso di siccità, di irrigazioni primaverili ed estive. Evitiamo comunque di porli in un luogo in cui il terreno rimanga a lungo umido e impregnato d’acqua. Per i dettagli della tecnica di coltivazione si rimanda alla seguente scheda.

Usi e Tradizioni –
Wisteria sinensis era sconosciuto nell’ovest prima del 1816, quando diversi agenti della Compagnia delle Indie orientali ,che lavoravano in Cina, mandarono talee in Inghilterra. Nel corso dei decenni successivi la pianta divenne e rimane una delle viti ornamentali per eccellenza coltivata nei giardini temperati di tutto il mondo.
Questa specie è diventata, in alcune aree degli Stati Uniti orientali, una specie invasiva in quanto il clima si avvicina molto a quello della Cina.
Il glicine comunque una pianta a foglie caduche, che per tutto l’inverno rimane senza foglie; all’inizio della primavera, produce numerosissimi boccioli argentati che, mentre il fogliame comincia ad apparire, si trasformeranno in lussureggianti spighe di fiori intensamente profumati, leggermente pendule, molto gradevoli. La fioritura persiste per almeno un paio di settimane, e spesso si ripete in estate, anche se meno rigogliosa e ricca.
Si sottolinea come tutte le parti della pianta contengono una saponina chiamata wisterina, che è tossica se ingerita e può causare vertigini, confusione, problemi di linguaggio, nausea, vomito, dolori di stomaco, diarrea e collasso. La maggior concentrazione di questa sostanza è nei semi, tant’è che i semi di glicine hanno causato avvelenamento in bambini e animali domestici in molti paesi, producendo gastroenterite da lieve a grave e altri effetti.

Modalità di Preparazione –
Il glicine comune è una pianta utilizzata a scopo ornamentale mentre non si conoscono, anche per via della sua tossicità, altri impieghi alimentari o farmaceutici.

Guido Bissanti

Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.



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