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Bacillus rossius

Bacillus rossius

L’Insetto stecco (Bacillus rossius Rossi, 1788) è un insetto di grandi dimensioni della famiglia dei Bacillidae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Animalia, Sottoregno Eumetazoa, Ramo Bilateria, Phylum Arthropoda, Subphylum Tracheata, Superclasse Hexapoda, Classe Insecta, Sottoclasse Pterygota, Coorte Exopterygota, Subcoorte Neoptera, Superordine Polyneoptera, Sezione Orthopteroidea, Ordine Phasmatodea, Infraordine Areolatae, Superfamiglia Bacilloidea, Famiglia Bacillidae e quindi al Genere Bacillus ed alla Specie B. rossius.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
Il Bacillus rossius è un insetto che si mimetizza facilmente con l’ambiente per via del suo colore (ornocromia) e della sua forma (ornornorfisrno); in questa attività imita steli, rametti, fuscelli, foglie, e parti vegetali simili.
È un insetto che vive nel Mediterraneo nord-occidentale, specialmente in Spagna, Francia meridionale ed Italia in habitat rappresentati da ambienti piuttosto umidi ed arieggiati.
Questa specie annovera otto sottospecie, presenti dal Nord Africa all’Europa Meridionale.

Morfologia –
L’Insetto stecco si caratterizza per un colore che può variare dal verde al marrone chiaro; le femmine si distinguono perché hanno l’addome circondato da una sottile linea chiara. Le ninfe sono di colore verde chiaro e ad eccezione delle dimensioni, sono identiche all’individuo adulto.
La specie presenta un certo dimorfismo sessuale, infatti le femmine, che possono raggiungere i 10,5 cm, sono molto più grandi dei maschi, che misurano circa 6 cm.
Hanno antenne corte.

Attitudine e Ciclo biologico –
Il ciclo del Bacillus rossius ha inizio con la schiusa delle uova che sono state deposte sul terreno. Le uova vengono deposte di notte dalle femmine, fino ad un massimo di 16, che le fanno semplicemente cadere sul terreno. In totale una femmina nel corso della propria vita può deporre oltre 1000 uova.
Le uova rassomigliano come forma e come colore a semi di piante erbacee; sono di colore chiaro con macchie scure tendenti al nero e sono grandi all’incirca 2 mm.
Appena nate le ninfe sono, come detto, del tutto simili agli adulti e raggiungono la maturità in alcuni mesi dopo una serie di mute che può andare da 5 a 10.
La riproduzione è anfigonica, ma può avvenire anche per partenogenesi.
Questo insetto nell’Italia centro-meridionale si riproduce anfigonicamente, mentre in Toscana, Marche ed Emilia-Romagna si rinvengono esclusivamente popolazioni partenogeniche, che attraverso una normale meiosi sviluppano uova che si auto-attivano e portano alla formazione di germi aploidi, i quali, per restituzione anafasica, diploidizzano sviluppando un embrione normale.
La peculiarità della partenogenesi facoltativa permette a qualsiasi femmina proveniente dalle popolazioni partenogeniche di poter essere fecondata da un maschio ed è in grado di produrre, inoltre, una discendenza deuterotoca (comprendente entrambi i sessi) e, naturalmente, femmine che abitualmente si riproducono per via anfigonia; queste isolate dai maschi, possono dare ovature con una certa discendenza partenogenica telitoca, con una netta tendenza, deposizione dopo deposizione, ad ottenere rese molto alte rispetto alle prime deposizioni in assenza di maschi.
L’Insetto stecco ha comunque ogni anno due generazioni: la prima in primavera, la seconda in estate. Le uova della seconda generazione sopravvivono all’inverno, mentre gli insetti non sopravvivono in natura alla stagione più fredda ma in cattività possono sopravvivere fino al Marzo successivo in contemporanea alla nascita della generazione successiva.

Ruolo Ecologico –
Il Bacillus rossius è un insetto che si nutre di foglie di nocciolo, rovo, lampone, melo, faggio oppure rose.
La struttura fisica permette a questo insetto, sia nello stadio adulto, sia in quello di ninfa, di mimetizzarsi in maniera molto efficace tra i ramoscelli delle piante di cui si nutre, somigliandogli notevolmente.
È più facile incontrarlo di notte, in quanto è un animale per lo più con attività notturna ma anche di giorno nascosto sotto le foglie della pianta ospite. Quando questo insetto riposa o avverte un pericolo si immobilizza riuscendo così a mimetizzarsi perfettamente con i ramoscelli degli arbusti frequentati. Spesso anche quando sono catturati restano immobili e rigidi come se fossero inanimati pezzetti di legno (tanatosi), adattamento questo, indipendente dalla volontà dell’insetto, che risponde ad un riflesso nervoso con funzione difensiva. Lo stesso tipo di riflesso spinge questi insetti, in situazioni di estremo pericolo, ad amputarsi istintivamente uno o più arti (autotomia) che con le successive mute, come giovani germogli di un ramo, ricrescono. I nuovi arti si distinguono dai vecchi per la lunghezza minore.
Pur se insetti di non facile individuazione i fasmidi sono insetti ben conosciuti. Uno dei nomi locali di alcune zone d’Italia è, infatti, scippa pili, ossia strappa peli, perché non di rado i fasmidi sono stati trovati avvinghiati ai peli (capelli) delle fluenti chiome dopo una passeggiata tra gli arbusti della macchia.

Guido Bissanti

Fonti
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Russo G., 1976. Entomologia Agraria. Parte Speciale. Liguori Editore, Napoli.
– Tremblay E., 1997. Entomologia applicata. Liguori Editore, Napoli.



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