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Yucca gloriosa

Yucca gloriosa

La Yucca gloriosa, o più semplicemente yucca (Yucca gloriosa L.) è una specie arbustiva succulenta della famiglia delle Agavacee.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Plantae, Divisione Magnoliophyta, Classe Liliopsida, Ordine Liliales, Famiglia Agavaceae e quindi al Genere Yucca ed alla Specie Y. gloriosa.

Etimologia –
Il termine Yucca proviene da yuccas dolces o yuccas bravas, nomi comuni di questa pianta in uso nel centro-nord America (specialmente Venezuela, Messico, Texas). L’epiteto specifico gloriosa deriva dal latino gloriosus, glorioso: per il superbo portamento della pianta.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
La Yucca gloriosa è una specie originaria delle aree costiere degli Stati Uniti sud-orientali, in un’area compresa tra gli Stati dell’Alabama, Georgia, Florida, Louisiana, Mississippi, Nord Carolina e Sud Carolina. Successivamente è stata introdotta come pianta ornamentale in numerosi paesi e si è naturalizzata in altri Paesi come: Gran Bretagna, Italia, Francia, Portogallo, Spagna, Turchia, Mauritius, Réunion, Guam, Puerto Rico, Argentina, Cile e Uruguay.
Nei Paesi di introduzione viene coltivata quasi esclusivamente come pianta ornamentale.

Descrizione –
La Yucca gloriosa è una fanerofita cespi tosa caratterizzata da un fusto eretto, semplice o ramificato, che può raggiungere anche i 5 m di altezza. Le foglie sono lanceolate, di colore verde glauco, lunghe da 40 a 100 cm, con margine intero o leggermente dentellato.
I fiori sono di colore bianco-candido, campanulati, profumati e riuniti in un’alta infiorescenza a pannocchia. Il periodo di fioritura è tra luglio ed agosto.

Coltivazione –
Per la sua coltivazione, come molte altre piante succulente, questa specie riesce a incamerare acqua nelle foglie e nel tronco, per cui resiste molto bene a lunghi periodi di siccità e, in generale, alle intemperie. Se coltivata bene, questa pianta non solo produce dei gradevolissimi fiori, ma anche un fogliame fitto e rigoglioso.
È una pianta che può essere coltivata, per scopi ornamentali, sia in piena terra che in vaso. In vaso l’ideale per la yucca è di stare vicino a una finestra, senza però ricevere i raggi diretti del sole, e a una temperatura che si aggiri intorno ai venti gradi. Ogni tre anni bisogna cambiarle vaso, usando sempre terricci compatibili con piante di questo tipo. D’estate va annaffiata circa due volte a settimana, mentre in inverno basta una volta al mese, l’importante è controllare che il terreno non si secchi troppo. Quando fa molto caldo conviene sempre vaporizzare un po’ anche le foglie per mantenerla ben idratata; con l’arrivo dei primi caldi bisogna iniziare a concimarla con regolarità, fino all’inizio dell’inverno. Se coltivata in piena terra si dimostra, soprattutto negli ambienti caldi una pianta di pochissime necessità. Per i dettagli della tecnica di coltivazione si rimanda alla seguente scheda.

Usi e Tradizioni –
La Yucca gloriosa è diffusa in Italia a scopo ornamentale. È molto diffusa nei giardini come pianta ornamentale per la bellezza dei suoi fiori candidi, di forma campanulata e riuniti in pannocchie terminali che possono superare il metro di lunghezza.
Le specie ove esistono studi più approfonditi sono la schidigera e la gloriosa, che fungono da spunto nella ricerca sulla meno nota Yucca filamentosa L., nativa del centro e nord America e utilizzata come pianta ornamentale in Europa.
Si tratta di piante caratterizzate da un alto contenuto di composti come saponine, fenoli, terpeni policiclici e glicosidi steroidei, che giustificano l’applicazione in campo biologico, farmaceutico e industriale. La Yucca è stata oggetto delle più svariate ricerche che vanno dal campo medico al campo microbiologico, zootecnico, alimentare, all’acquacoltura e al packaging.
Dagli Indiani nativi d’America la yucca è stata definita come l’albero della vita, per le sue innumerevoli proprietà salutistiche. La parte più utilizzata è il fusto della pianta. I tronchi vengono macerati meccanicamente, lasciati ad essiccare per poi trasformarli in polvere di yucca. Diversamente il materiale macerato è soggetto a spremitura di tipo meccanica per produrre il succo di Yucca che negli Stati Uniti, dietro l’autorizzazione della FDA – Food and Drug Administration- viene utilizzato nelle bevande analcoliche ed in diversi usi alimentari.
Nel corso degli anni lo studio della Yucca ha evidenziato una forte presenza di principi bioattivi per la nutrizione umana, come ad esempio la presenza di composti polifenolici:
– l’acido ellagico che è considerato un potente antiossidante, antivirale ed antibatterico;
– l’acido tannico che ha proprietà antibatteriche, anti enzimatiche, antiossidanti, astringenti ed antimutagene;
– la quercetina che è un potente antiossidante, antistaminico e antinfiammatorio;
– l’acido cinnamico e 2 idrossicinnamico anch’essi considerati antiossidanti, antistaminici e antinfiammatori;
– l’acido gallico infine per le sue attività antimicrobiche ed antivirali.
Altri importanti composti presenti nella Yucca sono le saponine che abbassano la presenza di colesterolo nel sangue. Gli studi effettuati da Bingham et al. E da Chapman et al. hanno rilevato che nel sangue della popolazione Masai dell’Africa dell’Est, nonostante un’alimentazione ricca di grassi animali, il colesterolo nel sangue è basso. Questo fenomeno è stato attribuito all’uso di erbe ricche di saponine aggiunte al latte e alle zuppe a base di carne.
Altri studi poi hanno confermato un’attività ipocolesterolemica e di prevenzione al cancro del colon grazie alle saponine.
Si può quindi concludere affermando che le saponine ampiamente presenti nella Yucca possano intervenire nella prevenzione dei problemi legati al livello di colesterolo nel sangue e correlati al cancro al colon.
Per quanto riguarda invece gli utilizzi industriali della Yucca, il suo estratto viene già ampiamente impiegato grazie al fatto che, le saponine in essa presenti sono ideali agenti schiumogeni ideali per tutte quelle bibite gassate ove la spuma è gradita.
La Yucca, invece, in ambito nutrizione animale viene somministrata al bestiame ed al pollame per aumentare l’accrescimento e la produttività e per ridurre l’ammoniaca e gli odori degli escrementi nei pollai. Studi recenti hanno confermato come l’attività antibatterica dell’estratto di Yucca schidigera inibisca alcuni batteri del rumine modificando la fermentazione ruminale.
Un aspetto interessante è quello dell’attività antimicrobica, antifungina, antifermentativa dell’estratto di yucca. Basti pensare che in Giappone esiste già un estratto di Yucca (con etanolo) privo di sapore, odore e colore, che non influenza la qualità dell’alimento ma è in grado di svolgere attività antideteriorante per prolungare la shelf-life dei prodotti alimenti contenenti riso, fagioli, vegetali sottaceto, carne di pesce lavorata e condimenti fermentati.
Oggi l’estratto di Yucca è utilizzato nei lavaggi naturali della verdura e della frutta, per allungare la shelf-life. Negli Stati Uniti d’America viene venduto come prodotto nutriente di supplemento. Test effettuati personalmente sul lavaggio di verdure e frutta hanno dato riscontri positivi ottenendo un allungamento della conservazione dei prodotti stessi, ritardando la formazione di muffe ed inibendo l’attività dei microrganismi Saccharomyces cervisiae, il cui genere può causare il rigonfiamento del packaging causato dalla produzione di gas derivante da rifermentazioni indesiderate.

Modalità di Preparazione –
La Yucca gloriosa, così come altre specie del genere, è una pianta che, se pur viene coltivata soprattutto nei Paesi occidentali come pianta ornamentale, si presta invece ad una serie interessantissima di impieghi ed utilizzi. Per questo motivo può essere impiegata come integratore alimentare per tutta una serie di cibi, sia per i suoi principi attivi che per le caratteristiche alimentari che fornisce invece ai cibi con cui integrarla.
Tra gli altri utilizzi, già citati, è inoltre interessante anche il suo impiego per prolungare la conservazione, soprattutto di frutta e verdure per la sua attività di inibizione microbica.

Guido Bissanti

Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.




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