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Salix alba

Salix alba

Il Salice bianco o Salice da pertiche (Salix alba L.) è una specie arborea appartenente alla famiglia delle Salicaceae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Plantae, Sottoregno Tracheobionta, Superdivisione Spermatophyta, Divisione Magnoliophyta, Classe Magnoliopsida, Ordine Salicales, Famiglia Salicaceae e quindi al Genere Salix ed alla Specie S. alba.

Etimologia –
Il termine Salix proviene dal nome in latino classico del salice, forse connesso con il sanscrito saras, acqua e che derivi dal celtico sal lis, “presso l’acqua”. L’epietto specifico alba è dovuto al colore delle foglie bianco argenteo nella pagina inferiore.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
Il Salice bianco è una specie diffusa in Europa, Asia occidentale e Nordafrica. Il suo habitat tipico è quello dei suoli alluvionali, si trova facilmente nei boschi che crescono lungo i grandi fiumi ed è comune nei luoghi umidi e lungo i corsi d’acqua fino a 1000 metri di altitudine in tutta Europa.

Descrizione –
Il Salix alba è un albero che può raggiungere i 30 metri di altezza, con tronco diritto, spesso biforcato in basso, con una scorza grigiastra, rugosa e solcata longitudinalmente e con chioma slanciatata di un bel colore verde cenerino. Le foglie sono decidue, semplici, lanceolate, lunghe fino a 10-11 cm, con pagina inferiore di colore bianco-grigiastro per la presenza di una densa peluria. Si tratta di una pianta dioica, con spighe fiorifere lineari: i fiori maschili sono caratterizzati da due stami con antere gialle, mentre quelli femminili sono di colore verde, con ovario allungato. Il frutto è a capsula oblungo-piriforme, che si apre in due valve per liberare dei piccoli semi a bastoncino provvisti di lunghi peli candidi. Il periodo di fioritura è tra febbraio ed aprile.

Coltivazione –
Il Salix alba è una pianta che, anche per le dimensioni che può raggiungere, dovrebbe essere coltivato in spazi aperti soleggiati o semiombreggiati, in terreni pianeggianti e non montuoso. Questa pianta non sopporta i climi freddi, per cui è conveniente metterlo a dimora in luoghi a clima temperato. Nonostante sia in grado di adattarsi a qualsiasi tipo di terra, il salice bianco preferisce suoli calcarei. Se coltivato in zone non umide, ha bisogno di irrigazioni consistenti e frequenti; per questo motivo si consiglia di piantare questa specie in prossimità di corsi d’acqua o laghi, in modo tale da ricevere un apporto idrico indispensabile per la sua rigogliosa crescita. Non è obbligatorio utilizzare dei fertilizzanti perché esso trarrà le sostanze di cui ha bisogno dalle foglie cadute durante l’autunno. In alternativa si possono utilizzare concimi organici.
La moltiplicazione del Salix alba può avvenire mediante talea o semina. Dopo aver reciso il ramo dalla pianta madre, occorre piantarlo in un substrato composto da torba e sabbia. Sia che sia propagato per seme che per talea occorre tenere umido il substrato, facendo attenzione a non eccedere con le irrigazioni, che possono favorire attacchi ad opera di funghi e muffe dannose per la sua salute.

Usi e Tradizioni –
Il salice bianco è un albero deciduo che cresce presso i laghetti e nelle zone umide, su suoli da argillosi a fangosi periodicamente inondati, ricchi in basi e composti azotati, dal livello del mare alla fascia montana inferiore. Questa pianta svolge una funzione di consolidamento del terreno, limitando i danni in caso di frane. Vista la profondità delle radici, il Salix alba è infatti ampiamente utilizzato per conferire maggior sicurezza ai terreni soggetti a frane.
Il legno non marcisce presto in terreni saturi di acqua; i rami giovani, soprattutto di piante capitozzate, sono utilizzati come vimini per la costruzione di ceste, sedie, ecc. Con le foglie si tingeva un tempo la lana di giallo.
Il suo legno, leggero e non molto pregiato, viene utilizzato nell’industria cartaria. Utilizzato come combustibile brucia in fretta, producendo un buon calore per un tempo limitato. Nell’agricoltura di un tempo, il salice bianco era utilizzato come sostegno per le viti avendo una crescita veloce, le piante in circa 3/4 anni erano in grado di dare i primi pali. Per la legatura delle viti non si usava però questa specie in quanto ha un legno rigido e fragile, ma si usava e viene ancora usato il Salix viminalis dove i giovani rami (vinchi o vimini).
La pianta è inoltre ricca di virtù medicinali. La scorza contiene acido salicilico, componente essenziale dell’aspirina che per la prima volta fu ricavato proprio dal salice bianco; la corteccia contiene tannino, utilizzato come disinfettante e cicatrizzante.
Apprezzata essenza ornamentale degli ambienti umidi, è da sempre largamente coltivata per la produzione dei vimini. Il legno ha impiego soprattutto per cassette e imballaggi e nell’industria cartaria. Il suo legno, molto pregiato, è impiegato anche come combustibile e per prodotti di erboristeria.

Modalità di Preparazione –
Dal Salice bianco si possono ottenere vari prodotti, alcuni dei quali oggi in disuso, come i coloranti ma alcuni anche interessanti come quelli per la produzione di ormoni radicanti. È importante ovviamente l’estrazione dell’acido salicilico per la produzione di medicinali mentre alcuni principi attivi vengono utilizzati con estrazione dalla corteccia per l’industria cosmetica.

Guido Bissanti

Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.



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