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Paulownia tomentosa

Paulownia tomentosa

La Paulonia (Paulownia tomentosa (Thunb.) Steud.) è una specie arborea appartenente alla famiglia delle Scrophulariaceae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Plantae, Divisione Magnoliophyta, Classe Magnoliopsida, Ordine Lamiales, Famiglia Scrophulariaceae e quindi al Genere Paulownia ed alla Specie P. tomentosa.
È sinonimo il termine Paulownia imperialis.

Etimologia –
Il termine Paulownia è stato dato al genere in onore della Granduchessa Anna Paulowna Romanov (1795-1865), figlia dello Zar Paolo I di Russia, andata in sposa a re Guglielmo II dei Paesi Bassi. L’epiteto specifico tomentosa deriva da tomento, proveniente dal latino tomentum, peluria, imbottitura; termine comunque di origine incerta.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
La Paulonia è una pianta orignaria delle regioni centrali della Cina, successivamente introdotta in Europa nella prima metà del XIX secolo, per scopi ornamentale, dove si è presto diffusa nei parchi delle città. Oggi, oltre che in Cina, viene coltivata anche in USA, Israele, Australia ed anche in Italia.

Descrizione –
La Paulownia tomentosa è un albero che nei luoghi di origine raggiunge i 20 metri di altezza, con chioma espansa orizzontalmente. La pianta è caratterizzata da un tronco diritto o spesso inclinato, con scorza spessa, chiara, di colore grigio-brunastro, solcata longitudinalmente e rugosa. Le foglie sono decidue, semplici, con un picciolo lungo circa 10 cm e una grande lamina, lunga fino a 30-35 cm; sono ovate e acuminate all’apice, a volte a tre lobi poco incisi. Sia la lamina che il picciolo sono coperti da una fitta peluria (da cui il nome della specie).
I fiori sono profumati e di colorazione lilla, sono lunghi circa 6 cm e compaiono nel periodo tra maggio e giugno; sono riuniti in pannocchie terminali, erette sopra la chioma. I frutti sono delle capsule ovoidali deiscenti a maturità, che liberano dei semi alati, piccoli e nerastri che vengono trasportati dal vento.

Coltivazione –
Per la coltivazione della Paulonia si tenga conto che è una pianta che non tollera i geli prolungati e tardivi e desidera posizione soleggiata o a medio-sole, in suoli sciolti e ricchi di sostanza organica.
Per quanto riguarda gli apporti idrici, le piante adulte si accontentano delle piogge mentre quelle giovani vanno irrigate solo nei periodi di prolungata siccità se il terreno è completamente asciutto.
Per la dotazione di elementi nutritivi si consiglia di interrare ai piedi della pianta del concime organico ben maturo all’inizio della primavera e quindi di procedere a concimazioni periodiche almeno una volta all’anno.
La pianta si propaga per seme in primavera e per talea legnosa in autunno. I semi si mettono a germinare in semenzaio freddo (all’aperto) e nell’autunno successivo, le giovani piantine, potranno essere messe a dimora. Le piante per fiorire impiegheranno 6 anni.
Per la riproduzione per talea bisogna scegliere porzioni lunghe almeno 8-10 cm di lunghezza, che vanno messe a radicare in un miscuglio di sabbia e torba. Il contenitore che le accoglie va tenuto al buio alla temperatura di 18°C.
A fine febbraio, le talee di Paulonia vanno esposte alla luce fino alla comparsa delle foglie poi in primavera avanzata verranno trasferite in contenitori più grandi e solo in autunno potranno essere messe definitivamente a dimora. Si tratta di una specie a rapido accrescimento con il suo picco nei primi tre anni di vita.

Usi e Tradizioni –
La Paulownia tomentosa, unitamente alla Paulownia elongata, rappresenta la specie del genere Paulownia di maggior rilevanza commerciale. Il legname proviene solitamente da coltivazioni delle provincie centrali cinesi, lungo il fiume Giallo, anche se non mancano coltivazioni in USA, Israele, Australia ed anche in Italia.
Per le peculiari caratteristiche botaniche ed ecologiche del genere, la Paulonia è tipico albero “multifunzionale”, in grado di fornire contemporaneamente diversi tipi di prodotti e di servizi.
Questo albero viene coltivato per scopi ornamentali, per legno da lavorazione e per biomassa.
Il legno di Paulonia ha una massa volumica di 300–400 kg/m³, con alburno e durame scarsamente differenziati di colore bianco-giallastro e tessitura grossolana a poro aperto. Ha una stabilità molto elevata, una durezza molto bassa, una durabilità molto elevata ed una lavorabilità molto buona, anche se difetta di tenuta per viti e chiodi ed assorbe molto collante; inoltre ha un ottimo comportamento in verniciatura.
Inoltre il legno di Paulonia ha un odore poco intenso ma caratteristico quando il legno è fresco; è gradevole (sa di pane) quando segato stagionato. È un legno molto resistente all’attacco di parassiti animali (non si tarla), resistente anche alla propagazione di funghi del legno (trovano difficoltà a diffondersi nella particolare porosità di questo legno). Si ossida facilmente, ma solo nella parte più esterna. Contiene inoltri polifenoli.
Il legno di Paulonia viene utilizzato quindi per vari scopi: dai mobili, agli infissi, a scatole di legno, legno strutturale, ecc. una delle sue doti maggiori è comunque quello della leggerezza unita ad elevata flessibilità e durabilità, ma bassa rigidità, cosa che lo rende però inadatto per strutture che richiedono alta rigidità.
Oltre che per gli utilizzi già citati la Paulownia tomentosa può essere utilizzata per l’uso di foglie e fiori, con i quali si possono ricavare medicinali e mangime per il bestiame.
Inoltre, per la sua abbondante fioritura è una grande fonte di nettare per le api, le quali possono produrre miele esclusivamente da questa pianta.
La Paulonia può essere utilizzata anche come frangivento e ricoprire un importante ruolo ecologico, per la sua capacità fitodepurative, in quanto è in grado di prelevare grandi quantità di azoto dal terreno), per l’estrazione di biossido di carbonio dall’aria (in quantità molto importanti data la velocità di crescita) e per la capacità di intercettare le polveri grossolane grazie alla peluria che caratterizza le foglie di questa specie.

Modalità di Preparazione –
Dalle foglie e dai fiori della Paulonia, grazie anche alla presenza di polifenoli, si possono ricavare medicinali, oltreché mangime per il bestiame.
Si può ricavare inoltre un miele uni floreale nel caso di piantagioni di elevate estensioni.

Guido Bissanti

Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.



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