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Proprietà e coltivazione della Lavanda latifolia

Proprietà e coltivazione della Lavanda latifolia

La Lavanda latifolia (Lavandula latifolia Medik., 1783) è una pianta suffruticosa sempreverde appartenente alla famiglia delle Lamiaceae che si distingue dalla lavanda officinale per le foglie più strette. È conosciuta anche come spighetta di San Giovanni, in quanto produce delle infiorescenze intensamente profumate e di colore blu elettrico. In questa scheda vedremo proprietà e coltivazione della lavanda latifolia che, come tutte le varietà è di facile coltivazione sia in vaso sia in piena terra.
La lavanda latifolia predilige il pieno sole e i climi temperati, con terreno preferibilmente leggero e ricco di sostanza organica, anche se cresce un po’ in tutti i suoli. Per quanto riguarda gli apporti idrici questa pianta non è molto esigente di acqua ma nei periodi di prolungata siccità richiede regolari irrigazioni. La pianta richiede delle scerbature per eliminare le malerbe e zappature per mantenere soffice la crosta o, in alternativa, molto consigliata, la pacciamatura con paglie o foglie.
Per quanto riguarda la moltiplicazione, questa può avvenire per seme o per talea. La semina si effettua direttamente sul campo in primavera. Per quanto riguarda la propagazione per talea, questa si opera in tarda estate o fine inverno.

La raccolta della lavanda latifolia avviene d’estate prima che i fiori sbocciano, avendo cura successivamente di far seccare i mazzetti raccolti all’ombra ed in luogo arieggiato. La potatura della lavanda si effettua a fine inverno potando i rami della vegetazione dell’anno precedente a 10 cm dal colletto per favorire la fioritura e rinvigorire la chioma.
Secondo la medicina popolare questa pianta ha le seguenti proprietà medicamentose:
– antibatterica (blocca la generazione dei batteri);
– antisettica (proprietà di impedire o rallentare lo sviluppo dei microbi);
– antispasmodica (attenua gli spasmi muscolari, e rilassa anche il sistema nervoso);
– carminativa (favorisce la fuoriuscita dei gas intestinali);
– emmenagoga (regola il flusso mestruale).
La lavanda latifolia trova impiego anche in cucina, infatti i fiori sono eduli e possono essere impiegati nella preparazione di biscotti, torte e aggiunti a risotti, gnocchi.
La lavanda è una pianta mellifera e si può produrre del miele; per produrre però un miele monovarietale bisogna però avere grandi produzioni e di tipo intensivo; dal punto di vista ecologico invece è molto utile perché fornisce un buon alimento per i pronubi.
Tra gli altri usi ricordiamo quello della produzione degli oli essenziali per la confezione di incensi e come repellete per insetti. L’olio essenziale di lavanda ha un effetto sedativo e calmante: combatte lo stress, l’insonnia, l’ipertensione, la tachicardia. Usato vaporizzato, protegge dagli insetti fastidiosi (zanzare).
Il fiore della lavanda ha proprietà antisettiche e antinfiammatorie e per questi motivi viene usato per combattere l’influenza, raffreddore, mal di gola, bronchiti, foruncoli, piaghe, eritemi e lievi scottature.
I fiori recisi ed essiccati trovano impiego in profumeria e anche in casa per profumare abiti e lenzuola e per tenere lontane le tarme.




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