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Morus alba

Morus alba

Il gelso bianco (Morus alba L.) è un albero da frutto appartenente della famiglia delle Moraceae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Plantae, Divisione Magnoliophyta, Classe Magnoliopsida, Ordine Urticales, Famiglia Moraceae e quindi al Genere Morus ed alla Specie M. alba.

Etimologia –
Il termine Morus deriva dal nome latino del gelso in Ovidio e Plinio e dal greco μορέα moréa. L’epiteto specifico alba per il colore bianco riferito ai fiori, alla corteccia, ai frutti, ecc.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
Il Morus alba è un albero di grandi dimensioni (alto fino a 15-20 m), che contiene lattice, originario della Cina settentrionale e della Corea. È stato importato in Europa con il baco da seta che è ghiotto delle sue foglie. Questa pianta vegeta in luoghi soleggiati o al massimo a mezz’ombra, e necessita di ampio spazio in quanto raggiunge notevoli dimensioni.

Descrizione –
Il gelso bianco è un albero caducifoglie e latifoglie, ad accrescimento piuttosto rapido, che può diventare secolare, con tronco irregolarmente ramificato, chioma densa, ampia e arrotondata nella parte alta. La corteccia è giallo-grigiastra che in seguito diviene marrone-brunastro scura, profondamente solcata e screpolata in fasci fibrosi più o meno verticali formanti piccole scaglie allungate. Il legno è duro e resistente con cambio cribro-vascolare attaccato alla corteccia, e non all’alburno. Emette un lattice denso e di colore bianco latte ed è irritante.
Le foglie si presentano caduche, alterne, distiche, portate da un picciolo scanalato e ornato da piccole stipole laterali caduche con dimensioni che variano tra i 7-14 cm di lunghezza e 4-6 cm di larghezza, con lamina superiore è lucida e liscia ed inferiore scarsamente tomentosa sulle nervature. I fiori sono unisessuali e raramente ermafroditi, con quelli maschili che formano infiorescenze ad amento di forma cilindrica e quelli femminili che formano amenti globosi. Solitamente i fiori di sesso diverso si trovano in piante separate (dioiche) ma non sono rari i casi di esemplari con ambedue le infiorescenze sulla stessa pianta. Il Morus alba ha un periodo di fioritura tra aprile e maggio.
L’infruttescenza (mora) è un sorosio ovoide o arrotondato di 1-2,5 cm, bianco o rosa o violetto, composto da un aggregato frutticini monspermi di 1,5-2 mm, con i loro perianzi carnosi (pseudo-drupe), derivati da una infiorescenza e dal suo asse anch’esso divenuto carnoso.

Coltivazione –
Il Morus alba ha avuto un’enorme diffusione fino alla meta’ del ‘900; successivamente, con l’affermarsi delle fibre sintetiche, con la diminuzione dell’allevamento del baco da seta, e’ andato scomparendo e con esso anche il gelso bianco.
Per la tecnica di coltivazione di questa pianta consulta la scheda seguente.

Usi e Tradizioni –
Il Morus alba venne introdotto in Europa intorno al XV secolo, fondamentalmente per la bachicoltura, tant’è che lo si rinviene sporadicamente a seguito di vecchie coltivazioni in Europa meridionale, specie in Italia e Spagna, dove la bachicoltura era particolarmente diffusa fino agli anni cinquanta. L’importazione si deve a monaci italiani di ritorno dai loro viaggi di evangelizzazione in Asia, assieme ad alcuni bachi da seta.
Nell’Ottocento in molte regioni italiane il gelso era diventata una coltura fondamentale e questa importanza persistette sino agli anni ‘50 del secolo scorso, per l’introduzione di fibre sintetiche e di nuovi tessuti.
Purtroppo la decadenza dell’allevamento del baco da seta nell’intera Europa, ha portato al diminuito interesse agricolo verso questa specie. Attualmente viene utilizzato come pianta ornamentale e per l’uso congiunto dei suoi frutti.
Rimane però di scarso interesse il suo uso come pianta da frutto, pur essendo state selezionate numerose varietà a tal fine.
Alcuni usi ancora attuali di questa pianta sono quello dell’uso del legno per la costruzione di archi compositi in Asia, per la produzione dell’Aceto balsamico tradizionale di Modena e per la costruzione di botti che conferiscono un particolare aroma al prodotto.
Il legno del gelso presenta, inoltre, varie molecole come fitoalessine e composti organici ad alto peso molecolare e trova uso come reagente per la rilevazione chimica di numerosi cationi.

Modalità di Preparazione –
Le more di gelso fresche sono consumate direttamente ma sono ottime anche per preparare delle marmellate. Nel consumo fresco vengono aggiunte anche ad yogurt, gelati, creme e qualcuno le utilizza in aggiunta anche ad insalate.
Un tempo i frutti venivano considerati lassativi. Inoltre per l’elevato contenuto di zuccheri (22%) diverse popolazioni asiatiche li utilizzavano come edulcoranti, sia freschi sia secchi, ridotti in farina.

Guido Bissanti

Fonti
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.




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