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Citrus sinensis

Citrus sinensis

L’arancio (Citrus sinensis (L.) Osbeck, 1765) è un albero da frutto dellafamiglia delle Rutaceee. È un antico ibrido, probabilmente fra il pomelo e il mandarino.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico l’arancio appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Plantae, Sottoregno Tracheobionta, Superdivisione Spermatophyta, Divisione Magnoliophyta, Classe Magnoliopsida, Sottoclasse Rosidae, Ordine Sapindales, Famiglia Rutaceae, Sottofamiglia Aurantioideae, Tribù Citrae e quindi al Genere Citrus ed alla Specie C. sinesi.

Etimologia –
Il termine citrus deriva dal nome latino del cedro e limone, dal greco greco κέδρος kédros cedro e κίτρον kítron limone; l’epiteto specifico sinensis deriva da da Sínae ,Cina: cinese.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
Il Citrus sinensis sarebbe originario della Cina e del sud-est asiatico ed importato successivamente in Europa solo nel XIV secolo da marinai portoghesi. Oggi è coltivato anche in tutti i climi temperati, in Europa ed in America.

Descrizione –
Il Citrus sinensis è un albero che può arrivare fino a 12 metri, dalle foglie allungate e carnose e dai fiori (zagara) bianco candido. I germogli sono sempre verdi, mai rossastri con frutti rotondi e polpa e buccia di colore arancione, con quest’ultima leggermente corrugata. L’arancio ha un periodo di dormienza di soli tre mesi per cui possiamo trovare (in funzione del periodo di maturazione della varietà) la fioritura nel periodo di raccolta delle arance.

Coltivazione –
Il Citrus sinensis è un albero coltivato in tutti i climi temperati. In Italia viene coltivato soprattutto nelle zone meridionali ed in particolar modo nelle isole. Soprattutto in passato la Conca d’Oro di Palermo costituì, per le grandi coltivazioni di arancio, una delle meraviglie dell’agricoltura araba di tutto il bacino del Mediterraneo.

Usi e Tradizioni –
Nonostante l’importazione massiccia dell’arancio avviene nel XIV secolo ad opera di marinai portoghesi, tuttavia alcuni testi antico-romani ne parlano già nel I secolo; l’arancia veniva coltivata in Sicilia dove era chiamato melarancia, il che potrebbe significare che il frutto avesse raggiunto l’Europa via terra. La storia dell’arancia continua sulla via della seta e giunse in Europa ma la coltivazione prese piede solo nel caldo clima siciliano, dove la sua diffusione si arenò. Solo dopo secoli venne riscoperto dai marinai portoghesi. In letteratura assunse l’appellativo di portogallo fino al 1800. Oggi l’’arancia si assicura il primato dell’agrume più consumato e diffuso al mondo; sono coltivate centinaia di varietà differenti. Dal punto di vista commerciale le arance sono suddivise in due grandi gruppi:
– le pigmentate, con le varietà tarocco, moro e sanguinello;
– le bionde, con le varietà naveline, ovale e valencia.
La buccia dell’arancia è una preziosissima fonte di essenze. L’olio essenziale dell’arancia che è costituito quasi esclusivamente da limonene, viene usato nella produzione di liquori e per aromatizzare molti detersivi. Viene spesso utilizzato per sofisticare molti altri oli essenziali agrumari. La presenza del delta-3-carene, un monoterpene, naturalmente presente nell’essenza di arancia dolce, spesso è rivelatrice di questa sofisticazione.
L’essenza di zagara o neroli è invece ottenuta da soli fiori dell’arancio amaro (la parola zagara deriva infatti dall’arabo zahra (in arabo: زهرة‎, zahra), che per l’appunto significa “fiore” e mai dai fiori dell’arancio dolce.
Nell’industria farmaceutica viene esclusivamente utilizzato l’olio essenziale ricavato dalle sacche oleifere della scorza per le sue qualità aromatizzanti.

Modalità di Preparazione –
Le arance, oltre al consueto consumo come frutto o sotto forma di spremuta d’arancia, vengono utilizzate anche in alcune ricette agrodolci come la famosa anatra all’arancia. Nelle tavole siciliane l’arancia si può trovare in insalata, con olio, sale e pepe, spesso con l’aggiunta di cipolle e olive. Sempre in Sicilia, la scorza è spesso usata per insaporire le creme da dolce, grattugiandola; si può anche candire, come talora insieme con la polpa tagliata a fettine. Un altro uso di ambedue le parti è nella marmellata di arance.

Guido Bissanti

Fonti
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.




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