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Come coltivare lo stramonio arboreo

Come coltivare lo stramonio arboreo

Lo stramonio arboreo (Brugmansia arborea (L.) Steud.), conosciuta anche come Trombone d’angelo, è una specie arborescente a fiore della famiglia delle Solanacee. Le foglie di questa pianta contengono un’elevata concentrazione di alcaloidi tra i quali la scopolamina che è una sostanza tossica e già gli antichi Aztechi e Maya usavano estratti dei semi come allucinogeni. Lo stramonio arboreo è una pianta tropicale che viene coltivata nelle nostre zone sia in giardino che in vaso per la bellezza e il profumo dei suoi fiori campanulati, soprattutto di colore bianco. In questa scheda vediamo come coltivare lo stramonio arboreo per scopi ornamentali e le tecniche da adottare. Si tratta di una pianta che può raggiungere altezze medie intorno ai 1,5 m (ma può svilupparsi anche di più) con un tronco eretto ricoperto da una corteccia di colore grigio chiaro, con rami a tratti nodosi sui quali si inseriscono grandi foglie lanceolate di colore verde chiaro ricoperte da una sottile peluria che formano una bellissima chioma tondeggiante.

I fiori sono lunghi fino a 30 cm, campanulati, da cui il nome di Trombone d’Angelo, che di giorno sono penduli e la sera si ergono verso l’alto. La fioritura, dal caratteristico profumo agrumato, si ha per tutta l’estate. Per la coltivazione si ricordi che la Brugmansia, viste le sue origini, si adatta meglio ai climi caldi o miti, in zone soleggiate, o anche a mezza ombra, ma in luoghi riparati dal vento o ridosso di muri. Coltivarla al nord diventa alquanto complicato perché teme il gelo. È una pianta che si adatta a qualsiasi tipo di terreno, con preferenza a quelli calcarei ma preferibilmente ben dotati di sostanza organica e ben drenati. In caso di coltivazione in vaso bisogna scegliere contenitori di grandi dimensioni. Per quanto riguarda il fabbisogno idrico, lo stramonio arboreo, ha medie esigenze e va irrigata solo nel periodo estivo periodicamente; ovviamente quelle coltivate in vaso vanno irrigate durante il periodo estivo a giorni alterni, poi l’irrigazione dovrà essere effettuata solo con presenza di terra secca in superficie. Per la concimazione conviene apportare sostanza organica, da porre nella buca, prima dell’impianto e periodicamente mescolare a gli starti superficiali del compost o humus di lombrico (evitare concimi di sintesi, soprattutto azotati e fosforici); in vaso si può ricorrere a concimi liquidi per piante d’appartamento secondo le dosi ed i periodi indicati in confezione o, meglio, apportare i residui dei fondi di caffè e gusci d’uova da triturare e miscelare prima di cospargerli nella terra del vaso. La potatura, sia in pieno campo che in vaso, va fatta verso la metà di maggio. Si interviene sui rami secchi o danneggiati e si accorcia quelli lunghi dando una forma armoniosa alla pianta. Lo stramonio arboreo è una pianta alquanto sensibile agli attacchi di alcuni parassiti; ricordiamo soprattutto gli afidi, le cocciniglie (quali la cotonosa), la mosca bianca, il ragnetto rosso, e trivellatori delle foglie. Se non si utilizzano i concimi nitrici questi attacchi diminuiscono notevolmente; in più alla loro prima comparsa sono ottimi i trattamenti con sapone di Marsiglia e decotti di equiseto miscelati assieme. Si aumentano le difese della pianta (anche per gli attacchi fungini) ed è una soluzione ottima contro insetti ed acari. Tra le malattie fingine può andare soggetta a marciumi radicali per i quali basta averla impiantata in substrati molto permeabili per scongiurare tale pericolo. Infine un consiglio per chi coltiva le piante, soprattutto nelle latitudini più alte; lo stramonio arboreo teme il gelo e pertanto quelle coltivate in vaso vanno riparate durante l’inverno mentre quelle coltivate all’aperto vanno protette alla base con una pacciamatura di paglia o foglie secche. Di questa pianta si coltivano soprattutto alcune varietà: tra cui la Brugmansia aurea, la Brugmansia sanguinea e la Brugmansia suaveolens, con fisiologia e necessità di coltivazione simili.




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