Un Mondo Ecosostenibile
ColtivazioniGuide Pratiche

Come coltivare il Papavero e le sue proprietà

Come coltivare il Papavero e le sue proprietà

Il papavero comune o rosolaccio (Papaver rhoeas L.) è una pianta erbacea annuale appartenente alla famiglia Papaveraceae; in questa scheda vedremo le più importanti notizie sulle sue proprietà e come coltivare il Papavero. Ricordiamoci intanto che il papavero comune è una specie, largamente diffusa in Italia, cresce normalmente in campi e sui bordi di strade e ferrovie da alcuni considerata una infestante. Sia i petali che i semi di questa pianta possiedono leggere proprietà sedative; infatti il papavero comune è parente stretto del papavero da oppio, da cui si estrae la morfina. Dal caule del papavero, una volta inciso, fuoriesce un lattice bianco appiccicoso al tatto.
Per le sue particolari proprietà si utilizzano i fiori e le capsule. Viene utilizzato anche in ambito culinario dove i suoi semi sono usati, tra l’altro, per arricchire pane, pizze e focacce.

Le principali sostanze bioattive del papavero sono: Acido gallico, Acido malico, Acido monoico roedico, Mucillagine, Readina alcaloide. Tutti questi principi attivi, utilizzati in vario modo e sempre dietro consulto medico, hanno le seguenti proprietà: calmanti, bachiche, espettoranti, sedative, sonnifere, pettorali, coloranti.
Importanti sono le proprietà possedute dai semi del papavero comune; ricordiamo che sono ricchi di calcio e vitamina E; anch’essi esercitano un effetto sedativo e calmante e sono una importante fonte di acidi grassi e proteine vegetali. In dettaglio i semi di papavero comune contengono anche manganese, acido linoleico (Omega 6), fitosteroli (che sono le sostanze in grado di ridurre la concentrazione di colesterolo nell’organismo); inoltre la presenza di vitamina del Gruppo B, in buone concentrazioni, rende i semi di papavero degli integratori naturali di micronutrienti.
Per quanto riguarda la coltivazione del papavero comune si tratta di piante erbacee di facile coltivazione. Le specie annuali vengono generalmente seminate direttamente a dimora (non sopportano il rinvaso). I papaveri, come molte specie spontanee, tendono in genere ad autoseminarsi con facilità, per cui una volta introdotti nel nostro appezzamento otterremo, ogni anno, una produzione di queste piante con la loro caratteristica fioritura rossa a partire da aprile, fino all’autunno. Prima della loro semina, lavorare però per bene il terreno (raffinandolo con cura) senza alcuna necessità di effettuare alcuna concimazione. Una volta seminato, se si tratta di piccole estensioni vanno ricoperte di una miscela di sabbia con lo stesso terreno o, per grandi estensioni, va effettuata una rullatura leggerissima. La semina va fatta nel periodo primaverile, alla fine del periodo freddo e, solo in caso di stagione secca irrigare all’inizio del periodo germinativo.
Ricordiamoci poi che all’arrivo dell’inverno il papavero dissecca completamente. Sia che si tratti di papavero annuale che perenne ricompariranno l’anno successivo, all’arrivo della primavera.
Dal punto di vista fitosanitario il papavero comune è una pianta molto rustica; comunque può soffrire il marciume radicale e può essere preda di attacchi da parte di afidi e cimici.



Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *