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Come coltivare le bacche Goji in maniera biologica

Come coltivare le bacche Goji in maniera biologica

La coltivazione del Goji (Lycium barbarum L. e Lycium chinense) è possibile in tutto il territorio italiano; in questa guida vediamo come coltivare le bacche Goji in maniera biologica. Va sottolineato che la specie Lycium chinense è spesso usata per la coltivazione di goji da reddito ma è la specie Lycium barbarum quella che produce frutti dalle migliori proprietà nutrizionali. È una pianta che preferisce ovviamente, per le sue origini (Cina, Tibet ed altre aree asiatiche), un clima temperato ma sopporta temperature minime fino a -15 °C. si consiglia di mettere a dimora questa pianta durante i mesi primaverili mentre per la potatura si consigliano i mesi che vanno da novembre a gennaio. Questa pianta preferisce zone soleggiate e terreni di medio impasto ben drenati e tendenzialmente acidi anche se cresce in terreni leggermente basici o salini.

La messa del Goji può avvenire dalla metà di marzo a metà aprile, scavando delle buche profonde circa 15-20 cm. La concimazione deve essere con letame ben maturo o compost e va effettuata a fine inverno. Per quanto riguarda la potatura si dovrà provvedere a speronare a due gemme e rami che hanno prodotto i frutti durante il raccolto precedente; infatti siccome il goji fruttifica solo su rami giovani così, per favorire la crescita di nuovi frutti, è necessario procedere al taglio di quelli vecchi. L’irrigazione è indispensabile nei periodi estivi dalla comparsa dei primi caldi fino a necessità dell’andamento climatico.
Per la propagazione si può partire mediante talee semi-legnose con un periodo idoneo tra la fine di agosto e inizio ottobre. Dalla “pianta madre” sarà sufficiente tagliare con una cesoia ben affilata, un ramo giovane (di un anno) di circa 20 cm, interrandolo per i primi 10 cm in una vasetto dal diametro di 15-20 cm. Importante è che nella parte interrata dovranno esserci almeno un paio di nodi mentre nella parte superiore bisognerà contare almeno 4 foglie. Comunque sia, anche se più lenta, si può partire anche da seme. La raccolta delle bacche di Goji va dal mese di luglio fino a ottobre inoltrato. Visto il grande interesse per questa pianta oramai è possibile trovare nei vivai specializzati o nei consorzi agrari delle giovani piantine.
Le bacche possono essere consumate sia fresche che essiccate.
Anche se il Goji è una pianta molto rustica bisogna comunque porre attenzione sempre agli eventuali parassiti. Infatti Il fungo più insidioso per il Goji è sicuramente l’oidio (o mal bianco). Si può intervenire con zolfo in polvere. Per quanto riguarda altri parassiti possono creare alcuni problemi gli afidi (soprattutto nel periodo primaverile) e gli acari.
In questo caso, in aggiunta allo zolfo che tiene a bada anche gli acari si può utilizzare l’olio di neem che è un ottimo insetticida naturale ma che non danneggia soprattutto le coccinelle. Ovviamente il suo trattamento va fatto lontano dal periodo di maturazione dei frutti.




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