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Come coltivare la rucola in maniera biologica

Come coltivare la rucola in maniera biologica

La rucola (Eruca vesicaria (L.) Cav.) è una pianta a ciclo annuale e per la sua rusticità è facile da coltivare a condizione che si osservino alcune regole.
Pur se si adatta molto bene ad un ampio spettro di terreni, se vogliamo una produzione abbondante, è bene scegliere un terreno ricco di sostanza organica o dove, precedentemente abbiamo inserito buoni quantitativi di letame maturo o compost oppure coltivato piante come pomodori e melanzane che lasciano il terreno in condizioni di buona fertilità; in questo caso potremmo anche evitare di concimare. Gli unici estremi che sopporta male sono la siccità ed i ristagni idrici. Quindi terreni ben irrigati ma soprattutto ben drenati e meglio se ben soleggiati.

Il periodo di semina adatto può protrarsi da marzo a settembre. Dalla semina alla raccolta passano poche settimane per cui si possono fare più raccolti lungo tutto il periodo che va da aprile fino ad ottobre-novembre.
Per il sistema di semina si può scegliere quello a spaglio o a file. Nel secondo caso si può adottare una distanza di 25 cm tra le file e 7-10 cm tra le piantine. In quest’ultimo caso si possono aumentare le distanze utilizzando file binate in consociazione con lattughe e cicorie e, per il periodo iniziale invernale, con i porri. Il seme va interrato ad un cm circa.
Per quanto riguarda le rotazioni è bene evitare l’avvicendamento della rucola con altre piante della stessa famiglia, quindi da evitare successioni tra rucola, cavoli e rapanelli.
Per l’irrigazione, come detto, ha bisogno di frequenti irrigazioni dalla semina fino alla raccolta; solo in presenza di piogge si può sospendere. In presenza di impianto a file va sarchiata con piccoli attrezzi o pacciamata tra le file con paglie.
Per la raccolta si consideri che questa può essere operata ben presto (quando già la pianta raggiunge 7-8 cm, tagliando le giovani foglie vicino al colletto. I ricacci sono molti e si può arrivare in buone condizioni più volte.
Per quanto riguarda le avversità le uniche a poter creare serie preoccupazioni sono le altiche; piccoli insetti terricoli che risalgono e che bucano in maniera consistente le foglie. Il riconoscimento di questi insetti non è una cosa agevole e, spesso, ci vuole un entomologo. Comunque sia si possono adottare sistemi precauzionali come: le pacciamature, semina di piante spia tra le file, come la brassica juncea (senape indiana) ed il rafano che fungono oltre che da spia da attrattori. Buoni rimedi si ottengono con il macerato di ortica e con l’olio di neem che fanno da barriera protettiva per la rucola. Nell’oro uso però deve essere fatto molto preventivamente.
L’altro rimedio, che va adottato in casi estremi, è quello con Azadiractina che atomizzata in maniera preventiva e soprattutto nelle ore più fresche blocca la crescita di questi insetti. Però, anche se consentito in agricoltura biologica, questo principio attivo va utilizzato solo se si temono realmente gli attacchi. Questi con buone rotazioni e consociazioni sono molto più rari.




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