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Eriodictyon californicum

Eriodictyon californicum

L’Erba santa (Eriodictyon californicum (Hook. & Arn.) Torr.) è una specie arbustiva appartenente
alla famiglia delle Boraginaceae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota,
Regno Plantae,
Divisione Magnoliophyta,
Classe Magnoliopsida,
Sottoclasse Asteridae,
Ordine Lamiales,
Famiglia Boraginaceae
Genere Eriodictyon
Specie E. californicum.
È sinonimo il termine:
– Wigandia californica Hook. & Arn.;

Etimologia –
Il termine Eriodictyon deriva dai due termini greci erion per lana e diktuon per rete, in riferimento alla consistenza della parte inferiore delle foglie.
L’epiteto specifico californicum proviene da California, per le sue probabili origini.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
L’Erba santa è una pianta che cresce nel centro della California settentrionale, nell’Oregon e nella zona sud occidentale del nord America.
Il suo habitat è alquanto variabile, tra cui ricordiamo le vegetazioni arbustive del chaparral e della foresta, sui pendii montani asciutti ad altitudini fino a 1.200 metri.

Descrizione –
L’Eriodictyon californicum è un arbusto aromatico sempreverde che può crescere fino a 2,25 metri di altezza.
La pianta si forma a partire da rizomi legnosi.
Le foglie sono di colore verde scuro e coriacee, con conformazione stretta e forma da oblunghe a lanceolate e lunghe fino a 15 centimetri.
Sia il fogliame che i ramoscelli sono ricoperti di resina lucida e ricoperti spesso da fumaggini.
I fiori sono raggruppati in una infiorescenza a forma di campana, di colore dal bianco al violaceo, ciascuno di lunghezza compresa tra uno e due centimetri.

Coltivazione –
L’ Eriodictyon californicum è una pianta che cresce spontanea e fa parte della vegetazione tipica dei caparra della California e della zona sud occidentale del nord America.
La pianta si propaga per seme e viene raccolta in natura come medicinale per uso locale.
La pianta è inoltre una fonte occasionale di nutrimento per la fauna selvatica e il bestiame, anche se la sua amarezza la rende sgradevole alla maggior parte degli animali, sebbene venga visitata da erbivori e farfalle.
Questa pianta viene utilizzata per ravvivare terreni danneggiati o disturbati, come i pascoli sovra sfruttati. La pianta è fortemente adatta a ricrescere dopo il fuoco, in quanto germoglia dai rizomi dopo un incendio e sviluppa, sul suo fogliame, un film ceroso di resine infiammabili.

Usi e Tradizioni –
L’Erba Santa è una pianta conosciuta ed utilizzata da tempi remoti e le cui foglie sono state storicamente utilizzate per trattare l’ asma, le infezioni delle vie respiratorie superiori e la rinite allergica.
La tribù Concow chiama la pianta wä-sä-got’-ō (lingua Konkow). I Chumash la usavano come impiastro per ferite, punture di insetti, ossa rotte e piaghe. Era anche usata in un bagno di vapore per curare le emorroidi.
Questa pianta è un famoso rimedio domestico del Nord America sudoccidentale dove, inoltre, è considerata particolarmente utile come espettorante. In campo farmaceutico è un ingrediente di molti farmaci brevettati per la tosse.
Infatti, in erboristeria, le foglie sono un’erba tonica aromatica dal gusto gradevole che riduce gli spasmi, espelle il catarro e abbassa la febbre.
Sono particolarmente indicate per il trattamento di malattie del torace e dell’apparato respiratorio, inclusa l’asma, e sono utilizzate anche nel trattamento del raffreddore da fieno.
Le foglie, come detto, hanno comunque un odore generalmente considerato spiacevole e un sapore amaro, rendendoli disgustoso per la maggior parte degli animali.
I principi attivi presenti nella pianta sono: crisoeriolo, eriodictiolo, omoeriodictiolo (flavonoidi).
La ricerca medica ha individuato, inoltre, nella sterubina (flavonoide) il principale componente attivo della pianta, che è neuroprotettiva contro molteplici tossicità del’invecchiamento del cervello, incluso forse il morbo di Alzheimer.
Gli organi interessati dall’azione fitoterapica sono: apparato urogenitale, bronchi, cavo oro-faringeo, gonadi, testicoli, mucose nasali, polmoni e sistema immunitario.
Non esistono, inoltre, controindicazioni particolari eccetto casi di ipersensibilità individuale.
Dal punto di vista alimentare alcuni alcaloidi presenti nella pianta, come l’ eriodictiolo, trovano impiego per potenziali usi nell’industria alimentare e farmaceutica per mascherare il gusto amaro.
Dal punto di vista ecologico l’ Eriodictyon californicum, come accennato, è una pianta alimentare per alcuni animali ed è specifica per la farfalla Papilio eurymedon; è anche la principale fonte di nettare per le nella riserva naturale della Jasper Ridge Biological Preserve in California.

Modalità di Preparazione –
Le foglie dell’Erba santa si utilizzano in vari modi.
Da queste si prepara un tè amaro che è molto usato come tonico amaro e stimolante espettorante balsamico.
Dai rami e dalle foglie si prepara un bagno di vapore, utilizzato nel trattamento dei reumatismi.
Con le foglie si prepara anche un decotto, utilizzato per lavare le zone dolenti e gli arti affaticati doloranti.
Arrotolando le foglie in palline, e lasciandole asciugare al sole, si prepara un collutorio naturale. Vengono poi masticate e all’inizio hanno un sapore amaro ma questo viene presto sostituito da una dolcezza se si beve dell’acqua.
La pianta è stata fumata come rimedio per l’asma.
Le foglie vanno raccolte in estate ed essiccate per un uso successivo.

Guido Bissanti

Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Useful Tropical Plants Database.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore.

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.




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