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Equisetum hyemale

Equisetum hyemale

L’Equiseto invernale (Equisetum hyemale L.) è una felce appartenente alla famiglia delle Equisetaceae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota,
Regno Plantae,
Divisione Pteridophyta,
Classe Polypodiopsida,
Sottoclasse Equisetidae,
Ordine Equisetales,
Famiglia Equisetaceae,
Genere Equisetum,
Specie E. fluviatile.
È sinonimo il termine:
– Hippochaete hyemalis (L.) Bruhin.
Sono riconosciute due sottospecie:
– Equisetum hyemale subsp. affine: endemico del Nord America.
– Equisetum hyemale subsp. hyemale.

Etimologia –
Il termine Equisetum proviene dal genitivo di équus cavallo e da sétum setola, crine: che ricorda i crini della coda di cavallo.
L’epiteto specifico hyemale viene da hiĕms inverno: invernale, per la stagione di fioritura o di crescita; forma alternativa e valida per hiemalis.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
L’Equisetum hyemale è una pianta originaria di tutto il Regno Olartico e la ritroviamo in Nord America, Europa e Asia settentrionale.
Il suo habitat è quello degli argini ombrosi, ambienti mesici, spesso in aree sabbiose o ghiaiose. Si trova principalmente nelle zone ripariali di fiumi e torrenti dove può resistere alle inondazioni stagionali. Si trova anche intorno alle sorgenti e alle infiltrazioni e può indicare la loro presenza quando non scorrono. Altri habitat includono foreste umide e aperture boschive, rive di laghi e stagni, fossati e paludi e paludi.
Cresce dal livello del mare fino a 2.530 metri di quota.

Descrizione –
L’Equiseto invernale è una pianta vascolare erbacea perenne con steli giuntati verticali simili a canne, di colore da verde medio a scuro.
Gli steli cavi sono alti fino a circa 0,90 m; questi sono raramente ramificati. Gli stessi steli hanno creste vistose, che sono impregnate di silice che le rende ruvide e dure.
Gli steli sono generalmente decidui nei climi freddi e rimangono durante l’inverno nei climi più caldi. Forma colonie fitte e diffuse in aree a insolazione parziale.
Le minuscole foglie sono unite insieme attorno allo stelo, formando una stretta fascia o guaina di colore nero-verde a ciascuna articolazione.
Come per altre felci la pianta si riproduce per spore e non produce fiori o semi.
Il periodo di produzione delle spore è a fine estate.

Coltivazione –
L’Equiseto invernale è una pianta che preferisce un terreno umido con un pH compreso tra 6,5 e 7,5. Resiste a temperature di circa -30 °C. Inoltre è una pianta a crescita molto lenta.
Le piante hanno un apparato radicale profondo e penetrante e possono essere invasive. Se coltivate in giardino si conservano meglio in aree perimetrali piantandole in un grande contenitore che possa essere affondato nel terreno.
La propagazione avviene per spore che vanno raccolte non appena sono mature in primavera e seminate immediatamente in superficie su un composto sterile. Questo va mantenuto umido ed il trapianto va effettuato in vaso non appena le piante sono abbastanza grandi da poter essere maneggiate.
Le piante di solito si diffondono comunque molto liberamente quando sono ben posizionate e non dovrebbero davvero aver bisogno di alcuna assistenza.
L’Equisetum hyemale viene coltivato spesso come pianta ornamentale e viene utilizzato in aiuole e fioriere contenute e in vaso. Il suo portamento verticale lo fa preferire in spazi di piantagione stretti tra camminamenti e muri e su piccoli balconi.
Viene anche usato come pianta in stagni da giardino e piscine ornamentali e altri giochi d’acqua, piantato in vasi sommersi.
Si ricorda che questa pianta può essere invasiva e si si diffonde in modo molto aggressivo dai corridori sotterranei, raggiungendo marciapiedi e muri dei giardini. Per questo motivo, in certi casi, bisogna realizzare barriere antiradice o grandi fioriere incassate che facilitano il contenimento nei giardini.
In Sud Africa ed Australia questa pianta è una specie invasiva degli habitat naturali umidi.

Usi e Tradizioni –
L’ Equisetum hyemale, noto anche come coda di cavallo ruvida, giunco abrasivo, coda di cavallo spazzatura e, in Sud Africa, erba serpente, è una pianta antichissima, esistente sulla terra già 350 milioni di anni fa.
Gli steli di questa specie una volta venivano esportati in quantità in Gran Bretagna, dall’Olanda, in modo che potessero essere usati come abrasivo per pulire pentole e padelle.
Gli equiseti hanno una chimica insolita rispetto alla maggior parte delle altre piante; sono infatti ricchi di silice, contengono diversi alcaloidi (inclusa la nicotina) e vari minerali.
La pianta contiene flavonoidi polifenolici con attività battericida ed acido equisetico.
Contiene, inoltre, l’enzima tiaminasi, una sostanza che può privare il corpo del complesso vitaminico B.
In piccole quantità questo enzima non comporta particolari problemi alle persone che seguono una dieta adeguata e ricca di vitamina B; grandi quantità possono invece causare gravi problemi di salute. L’enzima viene distrutto dal calore o dall’essiccazione completa, quindi la cottura della pianta rimuoverà la tiaminasi.
La pianta è antitumorale, antinfiammatoria, antispasmodica, diaforetica, diuretica, espettorante, febbrifuga, emostatica, ipotensiva ed emostatica.
Ha anche un effetto stimolante sull’appetito.
Si usano gli steli sterili che sono più attivi quando sono freschi ma possono anche essere essiccati e talvolta si usano le ceneri.
La pianta è un utile diuretico se assunto internamente ed è utilizzato nel trattamento di problemi ai reni e alla vescica.
Un decotto applicato esternamente si comporterà come emostatico per le ferite e favorisce la guarigione.
Tra gli altri usi, si ricorda che, un tempo, gli steli, che sono molto ricchi di silice, venivano usati per sgrassare e lucidare i metalli.
Inoltre gli steli infusi sono un efficace fungicida contro muffa, ruggine della menta e micosi delle rose.
La pianta si può utilizzare come risciacquo per capelli per eliminare pulci, pidocchi e acari.
Con questo equiseto, dagli steli, si ottiene un colorante rosa chiaro.
Gli steli cavi sono stati usati come fischietti.
Gli steli secchi sono usati per modellare le ance di strumenti come clarinetti o sassofoni.

Modalità di Preparazione –
L’Equiseto invernale da tempo viene utilizzato sia per scopi alimentari che medicinali.
Alcune tribù indiane dell’altopiano facevano bollire gli steli per produrre una bevanda usata come diuretico e per curare le malattie veneree. Viene usato anche come rimedio omeopatico.
Un ulteriore rapporto afferma che i gambi pelati, della base della pianta, le radici ei tuberi, venivano mangiati crudi dagli indiani del Nord America.
L’ Equisetum hyemale bollito ed essiccato viene utilizzato in Giappone come materiale per lucidatura tradizionale, simile a una carta vetrata a grana fine.
Gli strobili (i germogli fertili presenti in primavera) vengono cotti ed usati in sostituzione degli asparagi. Per le ragioni descritte sopra, si consiglia cautela nel loro utilizzo.
Sono comunque una fonte di amido.

Guido Bissanti

Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Useful Tropical Plants Database.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore.

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.




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