Un Mondo Ecosostenibile
Guide PraticheTecniche

Come si propaga il Mango

Come si propaga il Mango

Il mango (Mangifera indica L., 1753) è una specie arborea della famiglia delle Anacardiacee, originario dell’India.
Questa pianta può essere coltivato in quegli ambienti con clima mite ma soprattutto dove non vi siano gelate.
In Italia può essere così coltivato soprattutto nelle aree costiere della Sicilia, Calabria e Sardegna.
Procedendo verso latitudini maggiori la coltivazione del Mango diventa praticamente impossibile per le condizioni climatiche invernali.
Inoltre durante la maturazione i forti venti possono favorire la caduta del frutto per questo la costa nord della Sicilia, meno esposta al vento di scirocco è più adatta alla coltivazione commerciale del mango rispetto alla costa sud, che pure è più calda.
Inoltre il Mango ha bisogno di suoli abbastanza drenati e con contenuto salino non elevato, cosa che limita ulteriormente gli areali disponibili.

Riproduzione per seme –
Se si vuole riprodurre il Mango per seme la crescita delle piantine risulta abbastanza veloce e facile, a condizione che i semi siano prelevati da frutti maturi che non abbiano subito trattamenti, e i semi siano freschi (di colore bianco/crema) e non secchi o ammuffiti.
Per la semina si procede nel seguente modo: dopo aver aperto con attenzione il nocciolo dalla parte laterale opposta a quella più arcuata, si utilizza un coltello affilato e non intaccando il seme, se ne preleva l’embrione che esce con facilità.
Questa operazione è importante perché la rimozione del nocciolo dall’embrione velocizza lo sviluppo della pianta e impedisce che le radici si attorciglino dentro al seme.
Una volta effettuata questa procedura il seme può essere piantato nel letto di coltura adagiandolo di lato.
Bisogna sincerarsi che il letto abbia un fondo solido, perché altrimenti il fittone si sviluppa eccessivamente (fino a 40-60 centimetri). Si ricorda, inoltre, che non bisogna coprire eccessivamente il seme, basta ricoprire con un centimetro e mezzo di terriccio, tenuto umido – ma non fradicio – e tenere il seme a una temperatura adeguata (tra i 20 e i 30 °C, in posizione luminosa).
In condizioni climatiche ottimali si avrà la germinazione della nuova piantina in un periodo tra una e tre settimane.

Le piante generate da semenzaio entrano in produzione dopo circa 6 anni dalla semina.
Si ricorda che la propagazione per seme conduce alla formazione di piantine geneticamente differenti dalla pianta madre. I semenzali che provengono da specie monoembrioniche sono sviluppati per normale via sessuale, per cui essi sono, come è ovvio, sono diversi dalla pianta madre.
Inoltre siccome è possibile che i frutti raccolti per la vendita siano prodotti da piante già selezionate, si può verificare che i semenzali prodotti abbiano caratteristiche regredite alla pianta “selvatica”, e quindi peggiori secondo i criteri del coltivatore, anche se non è esclusa la possibilità, alquanto remota, di qualità soggettivamente migliori.
I semi provenienti da varietà poliembrioniche, che sono per lo più le varietà cge provengono dal sud-est asiatico, hanno dentro il nocciolo diversi embrioni, di cui solo uno è di origine sessuale, mentre gli altri sono di origine vegetativa e, pertanto, rispecchiano fedelmente la pianta madre. Tali embrioni rappresentano un buon metodo per moltiplicare varietà desiderabili.

Riproduzione per innesto –
La riproduzione per innesto del Mango è praticato da secoli. Il metodo più utilizzato è quello per approssimazione e a corona o a spacco (per rinnovare vecchie piante, o migliorare piante di cattiva qualità).
Altri tipi di innesto utilizzati sono quelli a scudo ma, questi ultimi, necessitano di accorgimenti particolari. Inoltre l’innesto praticato su piante già innestate ha mostrato caratteristiche nanizzanti.
Non è raro innestare diverse varietà su un’unica pianta, ma, per quanto possa essere coltivato con cura, in questo caso può, in modo facile, accadere che l’innesto della varietà più vigorosa prenda il sopravvento sugli altri innesti, che regrediscono e muoiono. Inoltre l’utilizzo di portainnesti selvatici ottenuti da seme porta a una grande variabilità nello sviluppo dell’innesto.

Riproduzione per talea e margotta –
Anche il metodo per margotta può essere una soluzione valida per la moltiplicazione delle piante, soprattutto, come detto, quando si vogliono riprodurre qualità desiderate.
Tuttavia nel caso di talee il mango radica con difficoltà e anche nelle migliori condizioni, utilizzando sostanze radicanti, si hanno risultati che si attestano sul 40 % delle talee preparate.
Inoltre in entrambi i casi difficilmente la pianta ottenuta in questo modo sviluppa un buon apparato radicale.
Per quanto riguarda le varietà coltivabili esistono cultivar a buccia completamente verde, gialla, rosso cupo o una combinazione di questi colori. La polpa è di colore giallo arancio, compatta, sugosa e profumata, con pochi o con nessun filamento. Le varietà più apprezzate (Tommy Atkins, Haden, Kent, Keitt e numerose altre varietà simili) sono carnose e possono pesare da 200 gr a 1 kg, anche se normalmente si trovano in commercio frutti di 300/400 gr.




Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *