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Cichorium intybus subsp. foliosum

Cichorium intybus subsp. foliosum

La Cicoria da foglia o Barba di cappuccino (Cichorium intybus L. subsp. foliosum (Hegi.) Janch. (1959)) è una specie erbacea appartenete alla famiglia delle Asteraceae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Plantae, Sottoregno Tracheobionta, Superdivisione Spermatophyta, Divisione Magnoliophyta, Classe Magnoliopsida, Sottoclasse Asteridae, Ordine Asterales, Famiglia Asteraceae, Sottofamiglia Cichorioideae, Tribù Cichorieae, Sottotribù Cichoriinae e quindi al Genere Cichorium, alla Specie C. intybus ed alla Sottospecie C. i. folio sum.

Etimologia –
Il termine Cichorium (in Plinio) o cichoreum è derivato dal greco κιχόρη cichóre o κίχορα cíchora o κιχόριον cichórion (in Teofrasto): cicoria. Wikipedia scrive: ‘La difficoltà nel trovare l’origine di questo nome sta nel fatto che queste piante erano conosciute fin dai primissimi tempi della storia umana. Viene citata ad esempio nel Papiro di Ebers (circa 1550 a.C.).
L’epiteto specifico intybus è il nome latino della cicoria, indivia (intĭbus in Virgilio poi intubus e intybus, dal greco ἴντῠβος íntybos (in Aezio e Galeno), a sua volta derivato dall’egiziano tybi che significava gennaio, per il periodo locale di crescita della pianta).
Il nome foliosum della sottospecie viene da folium foglia: foglioso.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
Questa pianta si può trovare ovunque; margini di sentieri, campi coltivati, terreni incolti, zone a macerie e ambienti ruderali, praterie ma anche aree antropizzate.
Inoltre essendo una pianta coltivata la si trova negli orti e colture industriali dove cresce meglio in terreni maggiormente organici.

Descrizione –
La Cicoria da foglia, come tutto il genere ha una forma biologica emicriptofita scaposa.
La parte interrata è costituita da un rizoma ingrossato che termina in una radice a fittone affusolato.
I fiori sono riuniti in gruppi di 2-3 capolini, terminali o ascellari, portati su uno scapo alto 1-1,5 metri. Ogni capolino è composto da 20-25 fiori alcuni dei quali ligulati con ligule turchine simulanti una corolla.
I frutti sono acheni di forma obovata-piramidale (peso di 1.000 semi pari a 1,1-1,6 grammi).

Coltivazione –
Questa varietà di cicoria ha esigenze simili ad altre cicorie ma si avvantaggia maggiormente di terreni organici e con disponibilità di acqua.
Infatti bisogna irrigare regolarmente, lasciando asciugare la pianta tra un’annaffiatura e l’altra.
La semina si può effettuare in campo, nel periodo da marzo a luglio.
Il periodo di piantagione è quello della primavera o fino estate, con una distanza tra le piante di 10 cm.
Comunque l’ epoca e le modalità di esecuzione della semina variano anche a seconda del tipo di cicoria e del prodotto che si vuole ottenere.

Usi e Tradizioni –
La foglia di cicoria è estremamente ricca di sostanze nutritive e di vitamine. La si può preparare sia come insalata sia come verdura.
In generale queste piante stimolano le funzioni, tramite depurazione e disintossicamento, dell’intestino, del fegato e dei reni grazie alle sostanze presenti nelle radici che hanno tra l’altro proprietà digestive. Sono inoltre ipoglicemizzanti, lassative (hanno proprietà purgative), colagoge (facilitano la secrezione biliare verso l’intestino) e cardiotoniche (regolano la frequenza cardiaca).
In cucina l’utilizzo più frequente è quello delle foglie nelle insalate (fresche o cotte). Da queste piante si sono derivati diversi cultivar o varietà orticole come il Radicchio Rosso di Treviso, la Catalogna (cicoria) o Cicoria asparago, oppure il “Radicchio di Bruxelles”.
Nell’industria queste piante trovano impiego come succedaneo del caffè, aromatizzante della birra, dolcificante, ma anche come biocarburante.

Modalità di Preparazione –
La cicoria è una verdura che trova un largo impiego nell’alimentazione. Quella a foglia larga può essere consumata cruda, cotta al forno.
Le ricette con cui si prepara questo ortaggio sono talmente svariate che servirebbe una enciclopedia per enunciarle.

Guido Bissanti

Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Useful Tropical Plants Database.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore.




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