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Iris pseudacorus

Iris pseudacorus

Il giaggiolo acquatico o iris delle paludi (Iris pseudacorus L.) è una specie erbacea appartenente alla famiglia delle Iridaceae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Plantae, Divisione Magnoliophyta, Classe Liliopsida, Ordine Liliales, Famiglia Iridaceae e quindi al Genere Iris ed alla Specie I. pseudacorus.
È basionimo il termine:
– Limniris pseudacorus (L.) Fuss;
Sono sinonimi i termini:
– Iris acoriformis Boreau;
– Iris acoroides Spach;
– Iris bastardii Boreau;
– Iris curtopetala F. Delaroche;
– Iris curtopetala F. Delaroche ex Redoute;
– Iris flava Tornab.;
– Iris lutea Lam.;
– Iris pallidior Hill;
– Iris paludosa Pers.;
– Iris pseudacorus var. acoriformis (Boreau) Nyman;
– Iris pseudacorus subsp. acoriformis (Boreau) K.Richt.;
– Iris pseudacorus var. acoroides (Spach) Baker;
– Iris pseudacorus var. bastardii (Boreau) Nyman;
– Iris pseudacorus subsp. bastardii (Boreau) K.Richt.;
– Iris pseudacorus var. Gancio citrina;
– Iris pseudacorus f. longiacuminata Prodán;
– Iris pseudacorus f. nyaradyana Prodán;
– Iris pseudacorus var. ochroleuca Peterm.;
– Iris pseudacorus f. submersa Glück;
– Limnirion pseudacorus (L.) Opiz;
– Moraea candolleana Spreng.;
– Pseudo-iris palustris Medik.;
– Vieusseuxia iridioides F.Delaroche;
– Xiphion acoroides (Spach) Alef.;
– Xiphion pseudacorus (L.) Schrank;
– Xyridion acoroideum (Spach) Klatt;
– Xyridion pseudacorus (L.) Klatt..

Etimologia –
Il termine Iris è genere dedicato a Iris Iride (nella mitologia greca Ἶρις Iris), messaggera degli dei il cui nome deriva da quello dell’arcobaleno (ἶρις iris).
L’epiteto specifico pseudacorus proviene dal prefisso greco ψευδο- pseudo- pseudo, fallace, menzognero e dal genere Acorus: falso Acorus.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
L’Iris pseudacorus è una pianta che in alcune regioni dove non è nativa, è sfuggita dalla coltivazione per affermarsi come una pianta acquatica invasiva che può creare dense formazioni.
In Italia è comune, dal livello del mare fino ai 1000 m., in fossi, paludi, risaie, nella fascia planiziale. Grandi esemplari di questa specie si trovano nella parte occidentale della Scozia, dove costituiscono una alimentazione importante e un habitat adatto per il Re di quaglie.
Il suo habitat è quello delle zone umide dove tollera immersioni, basso pH e suoli anossici. È una pianta acquatica ma i suoi rizomi possono sopravvivere a lungo all’asciutto. La pianta si diffonde velocemente, sia per rizoma che disperdendo in acqua i semi.

Descrizione –
L’Iris delle paludi è una pianta erbacea perenne, alta 1-1,5 m (più raramente 2 m).
Le foglie sono erette, lunghe fino a 90 cm e larghe 3 cm.
I fiori sono raccolti in una infiorescenza che termina con un fiore apicale; sono di colore giallo brillante, con la tipica forma da Iris ma con lacinie esterne non barbate.
Il periodo di fioritura è Aprile – maggio.
Il frutto è una capsula loculicida, di 4-7 cm, cilindrica, trigona, a tre logge, galleggiante come i numerosi semi, di 7-8 mm, appiattiti sui lati, brunastri, capaci di germinare anche dopo essere rimasti un anno in acqua.

Coltivazione –
L’ Iris pseudacorus viene coltivata nelle regioni temperate come pianta ornamentale. Ne esistono diverse cultivar selezionate a seconda dei tipi di giardino.
Nelle regioni dove non è endemica si è affermata come una pianta acquatica invasiva che può creare dense formazioni, dannose per le altre piante dell’ecosistema acquatico. Anche l’aratura dei rizomi è spesso inefficace.
Per questo motivo ne è stata vietata l’introduzione in alcune aree, ma è ancora ampiamente venduta in altre per uso ornamentale.
La piantagione avviene nel periodo di marzo-aprile o in agosto-settembre, in posizioni soleggiate in acque profonde variabili da 15 a 45 cm in funzione della varietà.
Predilige il pieno sole o mezz’ombra ed è molto resistente al freddo.

Usi e Tradizioni –
Un tempo, in erboristeria, il succo ricavato dal rizoma veniva usato nel trattamento esterno delle ferite e per curare il mal di denti, anche se ha però un effetto irritante sulle mucose.
Il rizoma, anche essiccato, è completamente privo di profumo ed è stato usato come tonico, astringente, diuretico, purgativo e vermifugo, usi oggi completamente dimenticati.
Dal rizoma della pianta si ricavavano i seguenti prodotti: tannini, coloranti gialli dal fiore e neri dal rizoma, inchiostro.
Nel passato era utilizzato per la concia delle pelli: mescolato a sali di ferro dà una tintura nera

Modalità di Preparazione –
I semi torrefatti dell’ Iris pseudacorus venivano usati nei periodi di carestia come succedanei del caffè.

Guido Bissanti

Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.



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