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Artemisia glacialis

Artemisia glacialis

Il Genepì dei ghiacciai (Artemisia glacialis L.) è una specie erbacea appartenente alla famiglia delle Asteracee.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Plantae, Phylum Magnoliophyta, Classe Magnoliopsida, Ordine Asterales, Famiglia Asteraceae, Sottofamiglia Asteroideae, Tribù Anthemideae, Sottotribù Artemisiinae e quindi al Genere Artemisia ed alla Specie A. glacialis.

Etimologia –
Il termine Artemisia proviene da Ἄρτεμις Artemis Artemide, nome greco della dea Diana, genere già citato in Plinio; secondo alcuni autori, Artemisia II di Caria (Αρτεμισία Artemisía ?-350 a.C.), sorella e moglie di Mausolo, avrebbe dato il suo nome a questa pianta.
L’epiteto specifico glacialis viene da glaciés ghiaccio: dei ghiacci, glaciale, che cresce vicino ai ghiacciai.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
Il Genepì dei ghiacciai è un’entità subendemica delle Alpi occidentali ma con limitati sconfinamenti in territori vicini. È presente in Italia in Valle d’Aosta e Piemonte e segnalata precedentemente per errore in Liguria e Veneto.
Il suo habitat è quello degli ambienti rupestri e detriti morenici, più raramente si trova in pascoli alpini rocciosi o pietrosi, da 2100 a 3300. In Valle d’Aosta è presente in alta quota su substrati calcarei da ca 1800 a 3300 m, in passato fu eccezionalmente trovata in Val di Cogne a 1400 m.

Descrizione –
L’ Artemisia glacialis è una pianta suffruticosa di piccole dimensioni (5-15 cm) con odore aromatico e con fusti legnosi alla base, ricoperta di una densa peluria biancastra.
Le foglie basali formano un denso cuscinetto argenteo-grigiastro costituito da lacinie digitate, profondamente incise, ricoperte di peli a navetta.
Le foglie del caule inferiore e dei getti sterili sono molto simili e lungamente picciolate; le foglie superiori del caule, poco foglioso, sono alterne, gradatamente decrescenti e brevemente picciolate, fino alle superiori, che sono bratteiformi.
I fiori sono di colore giallo riuniti in capolini riuniti in densi glomeruli (3-10) globosi od ovoidi, posti all’apice degli scapi fioriferi. Ogni capolino è largo 4-6 mm, formato da 30-40 fiori, tutti tubulosi, con corolla glabra di un giallo oro, circondato da un involucro sericeo-grigiastro, lanoso, con squame oblunghe orlate da un margine bruno evidente.
L’antesi è tra Luglio ed Agosto.
I frutti sono degli acheni glabri.

Coltivazione –
L’ Artemisia glacialis, come detto, è una specie spontanea endemica delle regioni alpine dove cresce in determinati habitat e può, comunque, essere riprodotta allo stesso modo delle altre artemisie in aree climatiche simili, anche perché, a causa della rarità della specie la raccolta è regolamentata secondo le legislazioni regionali.

Usi e Tradizioni –
L’ Artemisia glacialis, conosciuta anche con i nomi di Assenzio genepì nero, Artemisa dei ghiacciai, Artemisia glaciale, Assenzio dei ghiacciai è una pianta con proprietà farmaceutiche.
Per i meno esperti può essere confusa con:
– Artemisia umbelliformis Lam. – Artemisia genepì bianco con gradevole odore aromatico, che si distingue per le foglie palmatosette a 3 -5 divisioni bifide o trifide a segmenti lineari, larghi fino a 1 mm e per l’infiorescenza a racemo spiciforme lasso coi capolini piccoli gialli- dorati, quelli inferiori con peduncoli allungati, i superiori subsessili, senza squame nere inserite nell’involucro.
– Artemisia genipi Weber – Assenzio genepi a spiga che si differenzia per le foglie di un color verde argentato, le basali con picciolo pennatopartite o a 3-5 divisioni semplici, quelle del caule pennatopartite, le superiori spesso indivise. L’infiorescenza a spiga, spesso reclinata, formata da piccoli capolini ovoidi gialli larghi 2,5-4 mm, sessili, con brattee involucrali tomentose con bordo membranaceo orlato di nero, che si inseriscono lungo lo scapo, molto denso nella parte apicale.
L’ Artemisia glacialis, a confronto delle altre specie di Genepì, ha proprietà aromatiche e terapeutiche decisamente inferiori e viene considerata il parente povero del Genepì.
A scopo medicinale si utilizzano la pianticella fiorita raccolta all’inizio della fioritura e fatta essiccare in luogo ombroso e ventilato. Si può impiegare anche la radice raccogliendola in estate. Proprietà toniche, antispasmodiche.
Trova uso anche in cucina dove le proprietà del genepì e delle varietà consimili s’incentrano sui principi amari in esse contenuti che le rendono eccellenti per confezionare aperitivi e digestivi. Inoltre può essere utilizzato per combattere le affezioni dell’apparato respiratorio.
I montanari utilizzano le molte specie di genepì macerandole nella grappa ottenendone un liquore stomachino che sembra abbia la capacità di guarire il mal di montagna.

Modalità di Preparazione –
Con l’ Artemisia glacialis si può preparare un liquore lasciando macerare la pianta in alcol per 45 giorni e poi aggiungendo acqua e zucchero, il liquido verrà poi filtrato e lasciato a riposare per almeno un mese prima dell’utilizzo.
Gli ingredienti necessari sono: piantine di artemisia glacialis (fiore e gambo), un litro di Alcool, un litro di Acqua e 400 g di Zucchero.
Bisogna far macerare venti piantine di Artemisia Glacialis in un litro di alcool da liquore per quarantacinque giorni. Aggiungere un litro di acqua bollita con quattro etti zucchero.
Lasciare depositare per una notte, quindi filtrare. Per ottenere un buon liquore, si consiglia di lasciarlo riposare almeno un mese prima di consumarlo.

Guido Bissanti

Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.



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