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Pieris brassicae

Pieris brassicae

La Cavolaia maggiore (Pieris brassicae L. 1758) è un Lepidottero appartenente alla famiglia dei Pieridae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Animalia, Sottoregno Eumetazoa, Superphylum Protostomia, Phylum Arthropoda, Subphylum Tracheata, Superclasse Hexapoda, Classe Insecta, Sottoclasse Pterygota, Coorte Endopterygota, Superordine Oligoneoptera, Sezione Panorpoidea, Ordine Lepidoptera, Sottordine Glossata, Infraordine Heteroneura, Divisione Ditrysia, Superfamiglia Papilionoidea, Famiglia Pieridae, Sottofamiglia Pierinae, Tribù Pierini e quindi al Genere Pieris ed alla Specie P. brassicae.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
La cavolaia maggiore è un insetto paleartico, diffuso nell’Europa continentale, nel bacino del Mediterraneo ed Africa Settentrionale compresa. La sua diffusione si spinge fino ai massicci dell’Himalaya.
In Italia è presente su tutto il territorio ed il suo habitat è quello delle aree fiorite, particolarmente frequente nei giardini, dove vive soprattutto a spese del Cavolfiore ed altre Crucifere, dal livello del mare fino a 2200 – 2300 m. sl.m..

Morfologia –
Pieris brassicae è un lepidottero, in cui l’adulto può raggiungere circa 60 mm di apertura alare.
Le ali sono di colore bianco, con quelle anteriori con le estremità apicali di colore nero che nelle femmine, sono ornate da due macchie nere per ala.
Le larve sono lunghe circa 35-40 mm, di colore giallognolo verdastro, macchiettate di nero ed il corpo è ricoperto da rade setole.
Le larve si rivengono tra i mesi di maggio e novembre, in raggruppamenti vicini.
Le pupe sono succinte e si incrisalidano tutto l’anno su palizzate o su qualsiasi supporto verticale, a volte anche nei giardini, ed in questo stadio trascorrono l’inverno.
Le uova sono di un colore giallo brillante e si possono osservare normalmente sulla pagina inferiore delle foglie.

Attitudine e Ciclo biologico –
La Cavolaia maggiore, come detto, trascorre l’inverno come crisalide appesa in ripari, tra la corteccia o nei muretti, ecc.
La comparsa degli adulti inizia col mese di aprile e lo sfarfallamento prosegue fino al mese di maggio (1° volo); a loro volta questi adulti si accoppiano e depongono le uova in gruppi, da aprile a settembre, in gruppi di 50-100, sulla pagina inferiore delle foglie del Cavolfiore.
Trascorsi circa 15 giorni si avrà la nascita delle larve di questa generazione che vivono, per un certo periodo, gregarie; giunte a maturità si incrisalidano ed arrivate nel periodo tra la fine di giugno e gli inizi di luglio, compaiono i nuovi adulti (2° volo) che danno avvio alla seconda generazione. Se le condizioni ambientali sono favorevoli, a questa generazione ne possono seguire altre.
L’azione trofica delle larve, che si nutrono delle foglie esterne che rodono completamente, ad eccezione delle nervature più grosse, può causare danni economici se la popolazione di questi insetti è elevata e se interessa soprattutto colture agrarie.

Ruolo Ecologico –
La Cavolaia maggiore è una farfalla che si nutre principalmente di varietà coltivate di Brassicaceae, in particolar modo Brassica oleracea (cavolo), e le piante del genere Tropaeolum.
Quando attacca il cavolo le sue foglie vengono totalmente divorate, con conseguente danno economico per gli agricoltori.
In generale le specie che vengono attaccate sono:
Armoracia rusticana
Barbarea stricta
Berteroa incana
Brassica napus v. napobrassica
Brassica oleracea v. botrytis
Brassica oleracea v. capitata
Brassica rapa
Brassica spp.
Bunias orientalis
Cakile maritima
Capsella bursa-pastoris
Crambe maritima
Draba incana
Erysimum hieraciifolium
Hesperis matronalis
Isatis tinctoria
Lepidium spp.
Lunaria biennis
Raphanus raphanistrum
Raphanus sativus
Sisymbrium spp.
Tropaeolum majus
Tropaeolum peregrinum
Tropaeolum spp.
Ma possono ritrovarsi anche su Reseda odorata (fam. Resedaceae), Capparis spinosa (fam. Capparaceae) e Nicotiana tabacum (fam. Solanaceae).
In condizioni normali il danno non risulta particolarmente grave, anche per l’efficace controllo delle popolazioni effettuato dai numerosi parassitoidi naturali, specialmente Imenotteri.
Per questo motivo è necessario non intervenire con l’uso di insetticidi o altri pesticidi che potrebbero squilibrare la biocenosi degli insetti utili.
Infatti le popolazioni di Pieris brassicae, in condizioni ordinarie, sono tenute entro livelli normali da parassitoidi naturali tra cui ricordiamo:
– Trichogramma evanescens (W.), Imenottero oofago;
– Apanteles glomeratus (L.), Imenottero endoparassitoide delle larve;
– Phryxe vulgaris, Dittero Larvevoride.
A questi si deve aggiungere alcuni Funghi e Batteri patogeni che, congiuntamente alle alte o basse temperature ambientali influiscono notevolmente sulla mortalità di questo fitofago.
Per questo motivo la lotta contro la Cavolaia deve essere di tipo chimico, solo in condizioni estreme; preventivamente, per evitare questo intervento, vanno adottati criteri di lotta biologica o di lotta guidata ed integrata.
Per questo motivo la lotta diretta si esegue solamente in presenza di forti infestazioni ed in questi casi si utilizzano:
– insetticidi biotecnologici;
– insetticidi biologici: prodotti a base di Bacillus thuringiensis ssp. kurstaki, contro le larve delle prime età;
– ed in casi estremi con insetticidi chimici, cosa che comunque si evita sempre se l’agricoltore ha seguito attenti programmi di agricoltura biologica e di agroecologia.

Guido Bissanti

Fonti
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Russo G., 1976. Entomologia Agraria. Parte Speciale. Liguori Editore, Napoli.
– Tremblay E., 1997. Entomologia applicata. Liguori Editore, Napoli.




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