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Strix aluco

Strix aluco

L’allocco (Strix aluco, Linnaeus 1758) è un uccello rapace appartenente alla famiglia dei Strigidae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Animalia, Sottoregno Eumetazoa, Superphylum Deuterostomia, Phylum Chordata, Subphylum Vertebrata, Infraphylum Gnathostomata, Superclasse Tetrapoda, Classe Aves, Sottoclasse Neornithes, Superordine Neognathae, Ordine Strigiformes, Famiglia Strigidae, Sottofamiglia Striginae e quindi al Genere Strix ed alla Specie S. aluco.
Di questa specie si conoscono 14 sottospecie, che sono:
– Strix aluco aluco;
– Strix aluco biddulphi;
– Strix aluco harmsi;
– Strix aluco ma;
– Strix aluco mauri tanica;
– Strix aluco nivicola;
– Strix aluco obrieni;
– Strix aluco obscurata;
– Strix aluco sanctinicolai;
– Strix aluco siberiae;
– Strix aluco sylvatica;
– Strix aluco volhyniae;
– Strix aluco willkonskii;
– Strix aluco yamadae.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
L’allocco è un uccello diffuso in un areale compreso tra l’Eurasia e l’Africa nord-occidentale. In Italia è presente in tutte le regioni, tranne la Sardegna ed è presente anche in tutta la catena alpina fino a circa 1500 metri di quota. Il suo habitat è rappresentato dai boschi, sia di pianura che di montagna, nei terreni coltivati e nei parchi. Colonizza frequentemente anche i centri cittadini con aree monumentali e parchi.

Descrizione –
Lo Strix aluco è un uccello caratterizzato da un corpo massiccio, grande come quello di una cornacchia ma più robusto, con una lunghezza totale di 38-45 cm, un’apertura alare di 88-100 cm ed un peso che nel maschio oscilla tra 300 e 550 grammi e nella femmina tra 350 e 700 grammi, per cui la femmina è più grossa del maschio ed è l’unico carattere che caratterizza il dimorfismo sessuale di questa specie.
Ha un piumaggio di colore bruno-grigio o marrone-rossiccio, per entrambe i sessi, con striature longitudinali scure; il piumaggio dei giovani è simile a quello degli adulti. Pur trattandosi della stessa specie si possono avere individui con un morfismo rosso, grigio o intermedio fra questi due colori. Si mimetizza alla perfezione nel bosco che frequenta, il suo colore può sembrare la corteccia di un albero.
Il becco è breve, adunco e di colore giallognolo.
La testa è grande, tondeggiante, con dischi facciali, priva di ciuffi, con occhi scuri posti anteriormente.
Presenta delle ali lunghe e larghe e la coda è breve, barrata e squadrata.
Le zampe sono di media lunghezza, con tarsi e dita piumate, di colore chiaro e con unghie uncinate.

Biologia –
L’allocco nidifica preferibilmente nel cavo di un albero ben riparato dalla pioggia e di facile accesso, ma non è raro che lo faccia sotto i tetti, nei fumaioli ed anche nei nidi abbandonati da altri rapaci, dalle gazze e dalle cornacchie.
Il periodo di riproduzione va da marzo – aprile, fino a giugno, con la femmina che depone da 2 a 9 uova bianche e rotonde.
Il periodo di incubazione dura 28-29 giorni (normalmente con una covata all’anno) ed i piccoli vengono accuditi da entrambi i genitori.
La prole è nidicola e abbandona il nido a 4-5 settimane, quando non è ancora in grado di volare e si intrattiene nelle immediate vicinanze per alcuni giorni.
In libertà vive oltre 19 anni, in cattività oltre 27.

Ruolo Ecologico –
Lo Strix aluco ha abitudini prevalentemente notturne e crepuscolari e vive solitario in zone boscose, alberate, rocciose e anche urbane; è un animale sedentario, nidificante e migratore parziale.
La sua alimentazione è costituita da piccoli mammiferi, che sono il suo pasto preferito (in particolare i topi) ma si ciba anche di arvicole, piccoli uccelli, rettili, rane e insetti che scova addormentati e non disdegna grossi bruchi delle sfingi e insetti di vario tipo.
La sua presenza è segnalata anche dal suo canto che è è costituito da una serie di cupi “huùu…u – huùu…uuuuu” (maschio), tremolanti nella seconda parte.
Ha un volo silenzioso e leggermente ondeggiante, battuto ed intervallato da planate.
L’Allocco è una specie protetta ai sensi della legge 157/92. Non globalmente minacciata ed in incremento ovunque in Europa grazie alla protezione, al rimboschimento e alle sue capacità di adattamento agli ambienti antropizzati.
Le minacce sono dovute alla mortalità da traffico veicolare che è apparentemente minima, ma la specie è vulnerabile ai rodenticidi di nuova generazione (difenacoum, bromadiolone, brodifacoum, floucomafen).

Guido Bissanti

Fonti
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– C.Battisti, D. Taffon, F. Giucca, 2008. Atlante degli uccelli nidificanti, Gangemi Editore, Roma.
– L. Svensson, K.Mullarney, D. Zetterstrom, 1999. Guida agli uccelli d’Europa, Nord Africa e Vicino Oriente, Harper Collins Editore, Regno Unito.



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