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L’Agricoltura nella antica Cina I

L’Agricoltura nella antica Cina – I parte

La storia della Cina è di epoche remotissime, durante l’era del Neolitico, e le prime tracce di civiltà si hanno con i piccoli insediamenti sorti lungo le vallate del Fiume Giallo, che viene considerato la “culla della civiltà cinese” e del Fiume Azzurro.
Le prime informazioni tramandateci risalgono alla dinastia Shang (1700-1046 a.C.). Gli ossi oracolari, con i primi caratteri cinesi della dinastia Shang, sono stati datati intorno 1500 a.C. La cultura, letteratura e filosofia cinesi iniziarono il loro sviluppo durante la successiva dinastia Zhou (1045-256 a.C.).
Parallelamente al progredire della civiltà cinese anche la storia dell’agricoltura si evolve attraverso le conoscenze e le tecniche applicate.
In generale, comunque, le origini della cultura neolitica in Cina vengono fatte risalire a 14 000-12 000 anni fa. Si hanno testimonianze di un’’antica agricoltura cinese, basata sulla coltivazione del miglio, datate con il radiocarbonio al 7 000 a.C. ed associate alla cultura di Peiligang (裴李崗文化) della contea di Xinzheng (新鄭縣), nella provincia di Henan (河南省), in seguito a scavi del 1977.
Fu porprio l’agricoltura che permise un aumento della popolazione, data l’abilità nell’immagazzinare le risorse; inoltre comparvero le prime figure di amministratori ed artigiani. Nel tardo Neolitico la valle del Fiume Giallo (Huáng Hé 黃河) divenne il centro della cultura di Yangshao, sviluppatasi fra il 5000 e il 3000 a.C. Fra gli insediamenti di questo periodo il più significativo dal punto di vista archeologico è quello ritrovato a Banpo (半坡), nello Xi’an (西安). In questo periodo della storia cinese la documentazione scritta è molto carente, ma si sa che verso il 7 000 a.C. la coltivazione dei cereali aveva dato origine alla cultura Jiahu. A Damaidi, nel Ningxia, sono state scoperte 3 172 iscrizioni rupestri datate al 6 000-5 000 a.C., che rappresentano 8 453 elementi come il sole, la luna, le stelle, gli dei e scene di caccia o pascolo. Questi pittogrammi sono ritenuti simili ai più antichi caratteri scritti cinesi finora appurati.
In una fase più tarda del Neolitico, fra il 3000 e il 2000 a.C., si diffuse la cultura di Longshan, basata nel basso e medio Fiume Giallo. Durante il periodo della cultura Lóngshān iniziò la costruzione di città, con mura di terra compattata e fossati. Il sito di Taosi è il più grande insediamento fortificato della cultura di Longshan. Gli artigiani di questa cultura conoscevano l’uso del tornio e produssero vasellame di fattura molto pregiata. La coltura del riso era già diffusa, e veniva già praticata la coltura del baco e la produzione di seta.
Fu comunque il periodo della dinastia Han (206 a.C.-220 d.C.) ad essere testimone della formazione di un’economia agraria caratterizzata dalla costituzione di piccole aziende agricole a coltivazione intensiva, inserite in un sistema di scambi commerciali. Questo tipo di organizzazione economica prese forma gradualmente grazie a una positiva interazione fra progresso tecnologico e orientamento politico dello Stato nei confronti dell’agricoltura. Tale organizzazione è rimasta invariata per molti secoli nella storia cinese e ha contribuito a rendere stabili tanto il sistema culturale quanto quello socioeconomico della Cina fino al XIX sec., quando l’ingresso dell’economia industriale moderna ne ha trasformato profondamente le tradizioni.

Di fatto l’economia agraria Han ha origini più remote e risale al periodo denominato “delle Primavere e Autunni” (770-481 a.C.) e successivamente del periodo degli Stati combattenti (480-221 a.C.). In questo senso contribuirono a cambiare i vecchi ordinamenti e le tecniche il crollo del feudalesimo e la diffusione degli attrezzi di ferro e delle macchine utensili.
Questo periodo corrisponde alla fine della dinastia Zhou (XI sec.-221 a.C.), in un periodo che va dall’VIII al V sec. a.C., e del sistema feudale; fu così che la terra fu suddivisa in piccole proprietà ed essere lavorata da singoli agricoltori.
La presenza di attrezzi di ferro e di macchine utensili permise, oltre ad una più agevole coltivazione dei campi, l’ampliamento delle terre arabili e l’aumento delle rese, grazie alla realizzazione di infrastrutture irrigue anche comprensoriali, come l’irrigazione del bacino della città di Chengdu (Sichuan) per mezzo della rete irrigua della diga di Dujiangyan, costruita tra il 351 e il 306 a.C..
Tutto questo comportò ovviamente una ridistribuzione demografica, un cambio nei commerci ed una evoluzione della civiltà cinese.
Un fenomeno ancora più significativo fu la vasta concentrazione della popolazione nell’area centrale dell’Impero, soprattutto nelle province limitrofe alla capitale e nelle pianure centrali dei tratti medio-bassi di bonifica del Fiume Giallo.
Ne è una conferma l’elevato costo dei terreni in questa area; tra l’alto questo alto rapporto tra presenza umana e terra rese possibile e praticabile l’intensificazione della coltivazione.
L’indirizzo verso le attività agricole era nato prima della dinastia Han che, di fatto, la ereditarono dai loro predecessori Qin (221-206 a.C.).
D’altra parte, l’agricoltura era la fonte principale delle entrate dello Stato; non a caso, infatti, il Ministero delle finanze in questo periodo fu chiamato ‘Grande Ministero dell’agricoltura’ e ‘Agricoltore diligente’ era uno dei titoli onorifici attribuiti ai notabili locali per particolari meriti, come ‘Figlio filiale’ e ‘Incorruttibile’, usati per i candidati ai servizi governativi. Questi titoli, col passare del tempo, furono gradualmente usati per designare semplici cariche onorifiche, e sono paragonabili a quello di Giudice di pace dell’Inghilterra odierna.
Per attuare politiche virtuose di sviluppo agrario, la dinastia Han applico politiche fiscali mirate:
– nel 155 a.C. le tasse (che corrispondevano a un tredicesimo del raccolto) furono ridotte;
– per rendere disponibili gli acri di terra arabile, lo Stato cedette agli agricoltori terre sulle quali deteneva il controllo, col fine di coltivarle;
– furono incoraggiate e anche organizzate e pianificate, in maniera sistematica, le migrazioni verso le regioni meno popolate;
– seguendo una pratica già adottata durante il periodo degli Stati combattenti, il governo Han cominciò a realizzare progetti di controllo delle acque allo scopo di bonificare i terreni, irrigare i campi e trasportare le granaglie.

Guido Bissanti

Segue II parte




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