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Pandemis cerasana

Pandemis cerasana

La Ricamatrice delle pomacee o Tortricide verde-giallo delle Pomacee (Pandemis cerasana (Hubner)) è un lepidottero della famiglia dei Tortricidae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Animalia, Sottoregno Eumetazoa, Superphylum Protostomia, Phylum Arthropoda, Subphylum Tracheata, Superclasse Hexapoda, Classe Insecta, Sottoclasse Pterygota, Coorte Endopterygota, Superordine Oligoneoptera, Sezione Panorpoidea, Ordine Lepidoptera, Sottordine Glossata, Infraordine Heteroneura, Divisione Ditrysia, Superfamiglia Tortricoidea, Famiglia Tortricidae, Sottofamiglia Tortricinae, Tribù Archipini e quindi al Genere Pandemis ed alla Specie P. cerasana.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
La Pandemis cerasana è un lepidottero abbastanza comune e diffuso; si trova in Europa, dalla penisola iberica agli Urali e al Caucaso, a sud della Siberia, al Kazakistan, alla Mongolia, in Cina ed Estremo Oriente. Si trova anche in Asia Minore e in Iran. Inoltre è una specie che è stata introdotta nel Nord America.
Il suo habitat è legato alla presenza di piante di Melo, Pero, Drupacee e Latifoglie ornamentali.

Morfologia –
La Ricamatrice delle pomacee si riconosce per avere un’apertura alare che può raggiungere i 16–25 mm, con ali anteriori color ocra; la livrea si completa con una fascia vicino al capo, una banda trasversale e il margine distale color bruno chiaro.
Le ali posteriori sono quasi uniformi di colore marrone grigiastro. Il margine esterno delle ali è sinuoso e leggermente obliquo.
I maschi si distinguono per avere delle antenne con una tacca vicino alla base.
Queste falene di solito riposano tenendo le ali a forma di campana in una posizione appiattita.
Le larve possono raggiungere una lunghezza di circa 20 – 24 millimetri, di colore verde brunastro, con una placca toracica del colore del corpo, che può essere maculata di bruno nella sua metà posteriore.
Le uova vengono deposte in oviplacche dal colore giallo versdastro, indifferentemente su entrambi i lati delle foglie.

Attitudine e Ciclo biologico –
La Pandemis cerasana è un lepidottero che si nota volare, dal tramonto alla notte, nel periodo cha va da giugno ad agosto.
Questi lepidotteri svernano allo stadio di giovani larve, sia negli anfratti della scorza che in altri rifugi, ottenuti con foglie secche, alla base delle piante o sulle stesse.
Giunti nel periodo primaverile, tra marzo ed aprile, si hanno i primi danni, sui germogli o sui mazzetti fiorali, dovuti alle larve svernanti; queste, una volta raggiunta la maturità, si incrisalidano tra le foglie che legano e arrotolano con caratteristici fili di seta.
Gli adulti sfarfallano normalmente dalla seconda decade di maggio fino alla prima metà di giugno, con picchi di sfarfallamento verso fine maggio. Dalle ovideposizioni di questi si origina la generazione con attività larvale nei mesi di giugno-luglio. Gli adulti che si originano dalla seconda generazione iniziano a volare tra luglio ed agosto e danno origine alle larve destinate a svernare. Questa specie compie quindi due generazioni all’anno.
Le larve di prima e seconda generazione sono polifaghe e si nutrono di vari alberi decidui e arbusti, come: Abies, Alnus, Acer, Betula, Crataegus, Fraxinus, Quercus ed alberi ed arbusti da frutto, tra cui: melo e pero, nocciolo, ciliegio, prugno, ribes, mora e lampone.
Il danno, come per altri insetti ricamatori, è dovuto all’attività trofica delle larve che attaccano germogli, fiori, foglie e frutticini con le seguenti modalità:
– le larve svernanti producono caratteristiche erosioni sui germogli e sui mazzetti fiorali che possono essere danneggiati fino alla completa distruzione. Successivamente attaccano i frutticini con delle tipiche erosioni, più o meno profonde, che possono provocare la cascola del frutto stesso; in ogni caso il frutto si blocca nel suo sviluppo, oppure il suo accrescimento è irregolare risultando deprezzato;
le larve delle successive generazioni attaccano:
– le foglie, con erosioni irregolari del parenchima;
– i frutti, anche già formati, con caratteristiche erosioni superficiali somiglianti a ricami (da cui il nome di ricamatori); questi frutti vengono deprezzati anche se le rosure sono superficiali; le erosioni irregolari suberificano e rimangono come segno indelebile dell’attacco.

Ruolo Ecologico –
La Pandemis cerasana è un lepidottero che vive a spese soprattutto di piante come Melo, Pero, Drupacee e Latifoglie ornamentali.
Per il contenimento di questo lepidottero bisogna seguire le metodologie di lotta guidata ed integrata e seguire degli accorgimenti di agroecologia onde evitare le eccessive specializzazioni colturali e la mancanza di consociazioni erbacee ed arboree.
Tali accorgimenti sono necessari per far diminuire la densità di popolazione di questo insetto e di incrementare la presenza dei nemici naturali di questo lepidottero.
Tra questi ricordiamo gli Imenotteri Calcidoidei e Braconidi; tra i Calcidoidei molto importanti sono i Trichogramma che sono attivi sulle ovature. Infine i Ditteri Larvevoridi le cui larve parassitizzano in generale le larve dei Tortricidi.
Per poter valutare il momento e la soglia di intervento, che avviene sia attraverso il campionamento che con il monitoraggio con trappole sessuali, si considerano in modo cumulativo tutti i ricamatori (con particolare riferimento alla Pandemis cerasana e alla Archips podanus).
Il campionamento ambientale va eseguito nel periodo primaverile per valutare l’attività delle forme svernanti sui germogli e sui mazzetti fiorali.
In prefioritura (per la generazione svernante) la soglia è del 15-20% (in certi casi abbassata al 5%) di germogli infestati.
Dalla fioritura, per le generazioni successive, la soglia è del 5% dei germogli/mazzetti infestati; se non si interviene prima si può intervenire alla caduta dei petali con gli stessi prodotti. Dopo questi interventi, effettuati secondo le indicazioni emerse dai campionamenti, tutti gli altri trattamenti possono essere eseguiti valutando le soglie mediante le trappole sessuali. La metodologia di monitoraggio è la seguente:
– le trappole vanno montate verso l’inizio di maggio;
– il numero di trappole è di una per ettaro o di due per azienda;
– se si considera solo la Pandemis, la soglia di intervento è di 15 adulti catturati per trappola in 1 o 2 settimane;
– se invece si considerano sia la Pandemis che la Archips, la soglia di intervento cumulativa è di 30 adulti catturati nelle due trappole in 1 o 2 settimane.
La soglia di intervento per la 1a e la 2a generazione, soprattutto contro le larve svernanti, può essere valutata anche con un campionamento dei germogli/organi infestati ed è pari al 5%.
Inoltre se si considerano le soglie di volo delle trappole contro le larve di la generazione (giugno-luglio) si interviene, dopo circa due settimane dal superamento della soglia, con Bacillus thuringiensis ssp. Kurstaki, con almeno due trattamenti.
Contro le larve della 2a generazione si interviene dopo circa una settimana dal superamento della soglia.

Guido Bissanti

Fonti
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Russo G., 1976. Entomologia Agraria. Parte Speciale. Liguori Editore, Napoli.
– Tremblay E., 1997. Entomologia applicata. Liguori Editore, Napoli.



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