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Come coltivare l’Oreocereus

Come coltivare l’Oreocereus

Al genere Oreocereus appartengono delle piante succulente della famiglia delle Cactaceae. Si tratta di piante originarie delle aree della Bolivia e del Perù, con forma colonnare.
Queste piante nel loro habitat originario possono raggiungere e superare anche un metro di altezza (possono raggiungere comunque un’altezza massima di 2 metri ma molto dipende dalle singole specie, delle quali alcune non superano i 30-40 cm di altezza).
Il fusto ha generalmente portamento colonnare ed è suddiviso in 10-15 costolature verticali, come negli altri cereus. Cresce diritto e con poche ramificazioni, o solitario o raggruppato in cespi.
In generale la caratteristica principale che accomuna tutte le specie di questo genere sono le spesse setole bianche che li ricoprono, proteggendoli sia dal freddo che dai raggi solari troppo intensi. Le spine sono invece generalmente di colore giallastro o marrone.
I fiori sono generalmente rossi o di altri colori vivaci, grandi e campanulati. Crescono sulla sommità del fusto.
Le specie che appartengono a questo genere, che talvolta lo si trova nominato con i sinonimi: Morawetzia, Borzicactus, Pilocereus, sono:
– Oreocereus celsianus (Lem. ex Salm-Dyck) Riccob.;
– Oreocereus doelzianus (Backeb.) Borg;
– Oreocereus fossulatus (Labour.) Backeb.;
– Oreocereus hempelianus (Gürke) D.R. Hunt;
– Oreocereus hendriksenianus Backeb.;
– Oreocereus leucotrichus (Phil.) Wagenkn.;
– Oreocereus piscoensis (Rauh & Backeb.) F. Ritter;
– Oreocereus ritteri Cullman;
– Oreocereus tacnaensis F. Ritter;
– Oreocereus trollii Kupper;
– Oreocereus varicolor Backeb.
In questa scheda vedremo come coltivare l’Oreocereus tenendo conto delle loro caratteristiche dei loro habitat originari.
Diciamo subito che gli Orocereus sono cactus longevi e resistenti, caratterizzati da una crescita molto lenta.

Per la loro coltivazione si consiglia di scegliere, soprattutto per le piante più giovani, una posizione molto luminosa ma possibilmente riparata dal sole diretto soprattutto nelle ore più calde della giornata.
Per orientarsi nelle zone dove è possibile coltivarli, siccome sono piante che provengono da zone di montagna, queste sopportano temperature minime fino a 4 °C e possono resistere anche a brevi gelate, purché il terreno sia ben secco.
Il substrato dove coltivarle deve essere quello tipico per le piante succulente e cioè molto drenante, sciolto, con granulometria grossa.
Per gli apporti idrici bisogna procedere con annaffiature regolari, orientativamente ogni 3-4 giorni in primavera ed estate, per poi diminuire progressivamente in autunno fino a sospenderle completamente nel periodo invernale.
Per quanto riguarda la concimazione questa cambia se le piante vengono coltivate in piena terra o in vaso.
In piena terra va effettuata una leggera concimazione organica, da miscelare nei primi strati di terreno, all’inizio della primavera. Per quelle coltivate in vaso, durante il periodo vegetativo, si può concimare una volta al mese con prodotti specifici per cactacee.
La riproduzione degli Oreocereus avviene prevalentemente per seme; questi andranno depositati su un letto di sabbia umida e conservati ad una temperatura di 21 °C.
Nel caso si tratti di specie che producono polloni laterali, questi potranno essere utilizzati come talea che andranno interrate nel periodo tra fine giugno ed agosto.
Per la tecnica del rinvaso, siccome gli Oreocereus hanno una crescita lenta, di solito non hanno bisogno di rinvasi frequenti e comunque durante questa operazione bisogna fare particolare attenzione a non danneggiare le radici.
Un ultimo accenno alle avversità di questa pianta. come per altre succulente va fatta particolare attenzione a non irrigare in maniera frequente per non causare marciumi radicali. Inoltre le concimazioni non dovranno essere effettuate con fertilizzanti a base di azoto nitrico per non rendere le piante più suscettibili agli attacchi soprattutto di cocciniglie.




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