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Steneotarsonemus pallidus

Steneotarsonemus pallidus

L’ acaro pallido del ciclamino o della fragola (Steneotarsonemus pallidus (Banks)) è un minuscolo acaro appartenente alla famiglia dei Tarsonemidae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Animalia, Sottoregno Eumetazoa, Phylum Arthropoda, Classe Arachnida, Ordine Acari, Famiglia Tarsonemidae e quindi al Genere Steneotarsonemus ed alla Specie S. pallidus.
Sono sinonimi i termini: Tarsonemus pallidus Banks, 1901, Tarsonemus fragariae Zimmerman, 1905, Steneotarsonemus pallidus (banche), birra, 1954, Phytodromus pallidus (Banks), Lindquist, 1987.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
L’ acaro pallido del ciclamino fu notato per la prima volta a New York nel 1898 e in Canada nel 1908. Fu descritto da Banks (1901) come Tarsonemus pallidus in Giamaica. Oggi questo piccolo Tarsonemidae è generalmente distribuito in molti Paesi. È ampiamente distribuito in Nord America, Hawaii, Europa e Asia.
Viene spesso trovato come parassita su Ciclamini (Cyclamen spp.) e violette africane (Saint Paulia ionantha). Richiede un ambiente caldo e umido e quindi può creare particolari problemi nelle serre ed in apprestamenti protetti.

Morfologia –
Lo Steneotarsonemus pallidus è un piccolissimo acaro invisibile ad occhio nudo.
Il maschio misura 0,22 mm x 0,115 mm ed è di colore giallo. Nei maschi adulti la quarta coppia di gambe viene modificata e utilizzata per trasportare le pupe o le femmine adulte.
La femmina misura 0,3 x 0,15 mm ed è di colore bruno chiaro con una cuticula coriacea.
Il maschio ha approssimativamente il 75% delle dimensioni della femmina.
Le uova sono relativamente grandi (125 μ X 75 μ ), di forma ellittica, opache, lisce e lunghe quasi il doppio della larghezza. Le larve sono bianche opache con un particolare ingrandimento triangolare all’estremità posteriore del corpo. Le pupe non sono mobili.
L’apparato boccale è costituito da palpi robusti e accoppiati di segmentazione indistinta inseriti sulla porzione apicale del capitulum. I cheliceri magri, stilosi e accoppiati fanno anche parte delle parti della bocca e vengono inseriti nelle cellule delle piante durante l’alimentazione.
L’ acaro pallido del ciclamino può essere confuso con il Polyphagotarsonemus latus (Banks), ma questo è più largo, più piccolo e si muove molto più velocemente.

Attitudine e Ciclo biologico –
L’ acaro pallido del ciclamino può avere fino a sette 7 generazioni successive alla prima. La prima si sviluppa in un mese; durante l’estate la successione delle generazioni è più rapida (circa 10 giorni). S. Pallidus, per riprodursi e crescere, preferisce una elevata umidità (80 – 90%) ed una temperatura inferiore a 20°C. Questo acaro fugge la luce, tant’è che gli individui si raggruppano laddove la vegetazione è più densa ed all’interno della pianta.
Le uova vengono deposte da 1 a 3 al giorno in gruppi, con un totale di 12-16 uova per volta. La durata della fase di deposizione delle uova varia da tre a sette giorni, da uno a quattro giorni per le larve, da due a sette giorni per le pupe a riposo o da una a tre settimane per generazione.
La specie sverna generalmente sotto forma di femmine fecondate rifugiate nelle foglie ripiegate nelle anfrattuosità dei germogli o dei piccioli. La popolazione a volte può subire una riduzione sensibile in seguito ad una forte mortalità invernale.

Ruolo Ecologico –
Il Steneotarsonemus pallidus è un parassita di molti fiori ornamentali e arbusti come ciclamino, violetta africana, begonia, gerbera, edera, crisantemi, gerani, fucsia, speronella, petunia, bocca di leone e altre piante coltivate in serra. Se l’umidità è alta, anche le fragole coltivate in campo possono essere infestate.
In caso di attacco moderato, lo strato superiore della foglia appare sgualcito ed ondulato, presentando anche piccole pustole. La pianta è colpita infatti nei piccioli che non possono dunque crescere. Un attacco più massiccio provoca il “Nanismo” del cuore della pianta. Le giovani foglie non riescono ad aprirsi completamente: il loro lembo e i germogli restano piccoli. Ingialliscono diventano friabili, quindi si esauriscono e muoiono.
Nelle piante di fragola infestate si ha una superficie della foglia superiore ruvida e rugosa, piegatura irregolare e margini delle foglie e vasi centrali che si gonfiano verso l’alto come vesciche.
Bisogna fare molta attenzione per evitare di introdurre questo parassita nelle serre su piante, mani o vestiti.
Dal momento che gli acari ciclamino sono partenogenetici, una sola femmina può produrre in breve tempo una colonia di acari abbastanza grande da causare danni e diffusione alle piante circostanti .
Per individuare questi acari bisogna cercare se ci sono foglie deformate, distorte, sminuzzate, irregolari, ispessimento delle stesse o accorciamento dei piccioli.
Per debellare questo acaro si ricordi che sia le uova, le larve, le pupe che gli stadi adulti sono spesso ben protetti dal controllo chimico perché si trovano protetti nella foglia e/o nei boccioli dei fiori. Gli acari su piantine possono essere completamente uccisi mediante immersione in acqua a 43,5 °C per 30 minuti.

Guido Bissanti

Fonti
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Laffi f., 1983. Acari di interesse agrario. Cooperativa Libraria Universitaria Editrice. Bologna.




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