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Come coltivare la Clivia

Come coltivare la Clivia

La Clivia è un genere di piante (Clivia Lindl.) della famiglia delle Amarillidacee con origini nell’Africa australe e che oggi viene coltivata soprattutto come pianta da appartamento.
La clivia si riconosce per un fogliame e dei fiori molto ornamentali, con grandi radici rizomatose, carnose e ingombranti. Le foglie sono lunghe anche fino a 1 metro, con una larghezza di 5-7 cm, sono arcuate, di colore verde e nascono direttamente dalle radici, proponendosi con un bel ciuffo rigoglioso.
La fioritura si ha normalmente nel periodo primaverile ed i fiori partono da uno stelo lungo centrale, con forma a imbuto o tubolare e possono essere dritti o ricadenti. Ogni pianta può produrre da 20 a 60 fiori con colori che variano dall’arancione al rosso fino al giallo. L’unico inconveniente è che questi fiori sono di breve durata in quanto appassiscono subito ma la pianta provvede a produrne di continuo.
Dai fiori si generano delle bacche di colore rosso e carnose, con alcuni semi all’interno che maturano con tempi molto lunghi.
In questa scheda vedremo come coltivare la Clivia seguendo gli accorgimenti agronomici più utili.
Per la coltivazione della Clivia bisogna scegliere ambienti ben riparati; può crescere in esterni ma solo in climi molto caldi ed umidi.
La clivia è infatti una pianta che ama le temperature molto elevate d’estate, anche fino ai 28 gradi, a condizione che l’umidità relativa sia alquanto elevata. Nel periodo invernale va posta in ambienti dove la temperatura non scenda al di sotto dei 15 gradi.
Per questo motivo le piante coltivate in vaso possono essere spostate all’esterno nel periodo estivo ma non sotto i raggi del sole.
Per la preparazione del terriccio dei vasi si può usare una miscela di terriccio di bosco, sabbia e pezzetti di corteccia di pino; sul fondo del vaso va poi posto uno strato di ghiaia molto grossa o di argilla espansa per agevolare il drenaggio delle acque in eccesso.
Inoltre il vaso è bene che sia robusto, possibilmente di terracotta, per contenere la notevole forza delle radici della Clivia.
Per le irrigazioni regolarsi considerando che la Clivia va annaffiata in maniera abbondante e regolare in tutto il periodo che va dalla primavera all’autunno in modo da tenere il terriccio sempre umido.
Ricordarsi però di controllare che non si verifichino ristagni e per imitare il microclima delle sue zone di origine si può nebulizzare spesso, con acqua deionizzata, nell’ambiente dove cresce la pianta.
In inverno le irrigazioni poi vanno ridotte drasticamente.
Per quanto riguarda la concimazione si consiglia di intervenire ogni 15 – 30 giorni, utilizzando un concime liquido da diluire nell’acqua; per le piante invece coltivate in ambienti caldi e all’esterno è preferibile, prima dell’impianto, dotare il substrato di buoni quantitativi di humus di lombrico o anche di stallatico bovino maturo.

La pianta non necessita di essere potata ma, anche per un aspetto estetico, è bene eliminare con delle forbici sterilizzate le foglie appassite.
Per le piante coltivate in vaso si ricordi di effettuare il rinvaso ogni 2-3 anni, per assecondare la crescita rapida della pianta; il rinvaso va fatto sempre utilizzando dei contenitori più grandi.
In ogni caso la misura dei vasi va tarata intorno ai 20 cm di diametro; in contenitori più grandi si favorisce solo la crescita delle radici a discapito della fioritura.
Per la moltiplicazione della Clivia si può procedere poi sia per seme che per divisione della pianta.
Nella propagazione per seme, questa si esegue in estate, interrando i semi in piccolo vasi posizionati in un luogo luminoso, avendo cura di bagnare il terreno costantemente. Non appena compariranno le piantine, si potranno travasare in vasi più grandi.
Nella propagazione per divisione della pianta il periodo ottimale è quello della primavera: si separano le piante lasciando diverse foglie su ognuna. Poi si procede a rinvasarle in piccoli vasi, facendo in modo che il terriccio sia già bagnato. Si lasciano all’ombra e dopo la formazione delle radici si potranno spostare in zona più luminosa.
Per quanto riguarda avversità e malattie si può dire che la Clivia è una pianta abbastanza rustica e resistente.
L’unico inconveniente può essere rappresentato da ragnetti rossi e cocciniglie. In questo senso non bisogna esagerare con le concimazioni azotate e mantenere sempre un livello medio di umidità che eviterà anche l’ingiallimento delle foglie per scarsa o eccessiva irrigazione.
La presenza di foglie imbrunite può essere dovuta invece alla eccessiva luminosità; in questo caso la Clivia va posta in luogo più ombreggiato.
Tra le specie di Clivia ricordiamo:
– Clivia nobilis; tra tutte, è quella che cresce più lentamente. I fiori sono rossi o arancioni, penduli e tubolari. Compaiono in pieno inverno. L’altezza della pianta è di circa 30 cm.
– Clivia caulescens; si riconosce per i fiori dal colore rosso-arancio, con tocchi di giallo e penduli. Le foglie sono lunghe e sottili. La pianta può diventare molto alta, toccando anche i 2 metri.
– Clivia robusta; anche questa specie può arrivare fino a 2 metri. I fiori sono molto curvi e dal classico tono aranciato.
– Clivia cyrtanthiflora; è una varietà di ottenuta dall’ibridazione tra la nobilis e la miniata. Quando fiorisce produce fino a 60 fiori, nel periodo tra l’autunno e l’inverno. Si adatta anche alle temperature rigide, essendo la più rustica tra tutte. Per questo molti la coltivano in giardino.
– Clivia miniata; è una varietà che presenta fiori molto differenti dal resto della specie: sono difatti molto grandi, arancioni e aperti verso l’alto. La pianta fiorisce da agosto a novembre. Non supera i 50 cm di altezza. Spesso viene utilizzata per ottenere nuovi ibridi.
– Clivia gardenii; quest’ultima ha fiori arancioni e gialli, alti fino a 70 cm e fiorisce in pieno inverno.




2 pensieri riguardo “Come coltivare la Clivia

  • Margherita Roberti

    Molto interessante! Vorrei chiedervi se è corretto eliminare i fusti dei fiori dopo la fioritura: forse tolgono forza alla pianta per produrne di nuovi?

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    • ecosostenibile

      Ovviamente, anche per un aspetto estetico, è bene eliminare le parti che sono andate a fiore e che poi appassiscono, così come le foglie appassite. Essendo una pianta che viene coltivata per uso ornamentale, inoltre, bisogna provvedere ad integrare la fertilità con un concime equilibrato tra potassio ed azoto. Un concime eccessivamente carico di azoto induce la pianta a vegetare (e a diventare anche più suscettibile a fitopatie); è necessario un fertilizzante con un rapporto N, K equilibrato e che contenga anche P (utile un rapporto N,P,K: 2,1,2 e microelementi.

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