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Come coltivare i Crochi

Come coltivare i Crochi

I Crochi sono elle bulbose che appartengono al genere Crocus L. 1753; si tratta di un genere di piante appartenenti alla famiglia delle Iridaceae, caratterizzate dall’essere delle erbacee perenni dal fiore a forma di coppa.
Queste piccole bulbose sono diffuse in natura in Europa, nord Africa e Asia, soprattutto nelle zone collinari o montuose.
In questa scheda vedremo come coltivare i Crochi, pur con le loro leggere differenze agronomiche.
In natura esistono circa ottanta specie di crocus, di cui circa trenta di queste sono coltivate.
La maggior parte di queste fiorisce tra la fine dell’inverno e l’inizio della primavera, ma non mancano specie a fioritura autunnale.
Alle specie naturali bisogna aggiungere gli ibridi creati dall’uomo e selezionati in genere per il colore molto vivace o la dimensione dei fiori.
I Crochi hanno bulbi di dimensioni abbastanza contenute che non superano i 5-7 cm di diametro, con forma ovale, e ricoperti da alcuni strati di membrane papiracee, tra cui le più esterne sono spesse divise in filamenti.
Queste piante emettono normalmente il fiore prima delle foglie, che sono molto sottili, simili a fili d’erba, leggermente spesse, lucide, ricoperte da una cuticola protettiva; il fiore sboccia direttamente dal bulbo; una lunga parte tubolare, molto sottile, si suddivide in cima in sei tepali colorati.
I fiori dei crochi variano dal giallo, bianco, viola, ed anche striati e variegati. In genere da ogni singolo bulbo si formano uno o due fiori e circa 8-10 sottili foglie.
Per la coltivazione dei Colchi, essendo delle bulbose, vanno applicati dei criteri comuni a queste piante. Infatti per ottenere nuovi bulbi e fiori sempre grandi e colorati è opportuno porre a dimora i bulbi in terreni abbastanza fertili, a cui mescolare dello stallatico e del terriccio di foglie, per migliorare fertilità e permeabilità, in quanto l’acqua stagnante risulta alquanto deleteria per i bulbi, causando lo svilupparsi di muffe e funghi che possono risultare fatali.
Il periodo della messa a dimora dei bulbi dei crocus è quello autunnale o di fine estate (nel caso in cui mettiamo a dimora piante a fioritura autunnale), quando il caldo estivo lascia il passo al fresco e umido autunnale.
Queste piante vanno poste in aree a pieno sole, avendo comunque l’accortezza che, soprattutto nelle aree costiere del sud, si scelga una posizione con ore della giornata ombreggiate.
Queste piante non temono il gelo, e neppure il caldo estivo; infatti la gran parte dei crocus fioriscono anche durante le ultime nevicate di febbraio, mentre in estate in genere sono in completo riposo vegetativo.
Per quanto riguarda la profondità a cui porre i bulbi questa dipende molto dalla specie e dal clima del luogo in cui viviamo: in genere il crocus sativus necessita di almeno 10-15 cm di profondità, mentre il crocus vernus cresce bene anche se piantato a soli 5-7 cm al di sotto del suolo.
Il criterio è quello di mettere a dimora i bulbi a circa il triplo del loro diametro, lasciandoli spaziati di circa il doppio del loro diametro.
Il criterio rimane identico sia in vaso che in giardino.
Come per tutte le bulbose queste piante utilizzano le energie dei bulbi per particolari momenti dell’anno e si avvantaggiano delle irrigazioni in altri.
Infatti nei periodi siccitosi i crochi rimangono in completo riposo vegetativo mentre alle prime piogge ricominciano a produrre radici, e spesso anche fiori e foglie.

Nella coltivazione dei Crochi in giardino ovviamente le annaffiature non saranno assolutamente un problema, in quanto i bulbi si accontenteranno dell’acqua fornita dalle piogge, senza richiedere ulteriori annaffiature.
Nella coltivazione in vaso dovremo comportarci seguendo un po’ gli stessi criteri delle piogge esterne. In ogni caso l’acqua verrà fornita quando il clima risulta umido anche all’aperto, quindi in autunno e in primavera, evitando sempre di mantenere il terreno molto bagnato; per questo motivo è sufficiente fornire, orientativamente un bicchiere d’acqua a settimana per ogni singolo bulbo in vaso.
In generale ci si comporta in modo tale che non appena le piante germogliano, possiamo iniziare ad annaffiare leggermente, continuando fino a che le foglie non disseccano, in estate o in primavera.
Per quanto riguarda invece le concimazioni si consiglia di intervenire in primavera, nel periodo di febbraio-marzo, spargendo attorno alle piante del concime a base organica, quale humus di lombrico o altra sostanza organica molto umificata.
Per quanto riguarda la propagazione si ricorda che i crocus tendono naturalmente ad auto seminarsi ed a produrre dei piccoli bulbi (bulbilli).
Pertanto quando poniamo a dimora questi bulbi in vaso o in giardino è opportuno, ogni 3-4 anni, dissotterrarli nel periodo di fine estate, dividerli, in modo da garantire successivamente ad ogni bulbo il giusto spazio per poter generare piante più forti ed in grado di dare fioriture ottimali.
Inoltre si ricorda che molte specie e varietà ibride dei Crochi producono piccole capsule contenenti semi rossicci:
anche questo sistema di propagazione è possibile. I semi possono venire seminati, nel periodo autunnale, in un semenzaio caldo, in modo da permettere alle future piante di svilupparsi in luogo protetto, prima di porle a dimora all’aperto.
Ovviamente la moltiplicazione gamica (per seme) da origine a nuove piante con fiori di colori vari e quindi differenti dalla pianta madre.
In questo caso comunque le giovani piante difficilmente fioriscono prima di aver raggiunto i 2-3 anni di età, motivo per cui spesso si preferisce propagare i bulbi per divisione degli stessi, o prelevando i bulbilli.
Il metodo di conservazione dei bulbi e della successiva propagazione è, tra l’altro, anche quello più economico in quanto i bulbi venduti nei vivai o acquistati anche on-line hanno sempre e comunque un costo più elevato. Per questo motivo è possibile dissotterrare i bulbi in primavera inoltrata, quando il fogliame comincia a deteriorarsi, e conservarli in luogo fresco, asciutto e buio, fino all’arrivo del fresco autunno.
Per quanto riguarda malattie e parassiti possibili va detto subito che i Crocus, proprio per la loro predisposizione a vivere in terreni umidi, possono andare incontro a malattie fungine. Per questo, può essere opportuno, già in fase di impianto, trattare i bulbi con agenti fungicidi.
I petali e le foglie possono essere inoltre attaccate da insetti e parassiti, in questo caso si possono usare tranquillamente prodotti fatti anche in casa a base di sapone di Marsiglia o di aglio e spruzzati anche durante la fioritura.
Tra le specie di Crocus più coltivate ricordiamo: Crocus laevigatus, Crocus sativus, Crocus speciosus, Crocus chrysanthus, Crocus flavus, Crocus sieberi, Crocus versicolor, Crocus vernus oltre a numerosissimi ibridi di cui, una volta acquistati i bulbi, col sistema della separazione ed accrescimento dei bulbilli si possono perpetuare le specie o varietà.




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